Cima di Cregnell (2528 m)
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Che salire la Cima di Cregnell dalla Valle Onsernone non sarebbe stata una scampagnata, mi è stato evidente fin da subito. I report in rete sono pochissimi, perlopiù in lingua tedesca, e il Brenna nella sua guida ne sottolinea l’accesso problematico a causa della mancanza di chiari sentieri. Purtroppo anche la “ravanosa” relazione di igor di qualche anno fa non è certo d’aiuto e decido quindi di andare a verificare di persona le condizioni del percorso dopo Carvàdigh. In realtà il problema principale non è tanto il fatto che esso non esista, per quanto privo di qualsiasi traccia di passaggio, ma che sia talmente inerbito ed inghiottito dalla vegetazione da rendere la progressione un autentico lavoro di disboscamento, almeno in questa stagione; arrivato pertanto a quota 1370 m sulla sinistra orografica del torrente, decido di averne abbastanza e scelgo di trovare in qualche modo un altro accesso. Tornato all’auto, proseguo fino al Grotto Fondovalle, nella speranza di rimediare delle informazioni in loco; purtroppo al ristorante non mi sanno aiutare, ma il rientro del proprietario dell’abitazione vicina è provvidenziale e riesco ad avere le indicazioni che cerco. Esiste un sentiero usato dai cacciatori, non segnato sulle carte, che porta all’Alpe di Cregnell in maniera abbastanza agevole risalendo la Valle del Boscaccio. Seguo pertanto la sterrata contrassegnata dai segni bianco rossi fin nei pressi di una fila di arnie alla mia destra, appena all’ingresso dell’abetaia, più o meno in corrispondenza della quota 1213 sulla CNS. Una ventina di metri prima, si stacca un sentiero non segnato ma evidente che risale lungamente il costolone boscoso mantenendosi sempre sul culmine, costeggiando il rio sulla destra e proseguendo ripidamente in un bel bosco di faggi. Dopo circa 300 m di dislivello, ignoro una deviazione a sinistra, immagino diretta all’Alpe del Boscaccio, per continuare sempre sulla sommità della costa fino a 1600 m circa, dove esco in spazi più aperti. La traccia è ancora ben visibile fino ad un tubo dell’acqua, poi finisce per perdersi completamente nell’erba alta; continuo quindi a salire nella stessa direzione appoggiando progressivamente a destra prima di rientrare nel bosco dove il percorso torna evidente. A questo punto non si può più sbagliare: con un lungo diagonale seguo l’inerbita traccia che, dopo un ultimo strappo più ripido, conduce fuori dal lariceto in vista dell’Alpe di Cregnell. Questa, contrariamente a quanto credessi, ha ancora una baita in buone condizioni, con tanto di pannello solare ed una bella fontana funzionante. Al termine di una doverosa sosta, mi porto alle spalle dell’alpeggio: dalla sommità del panoramico pianoro erboso soprastante (1900 m), parte la cresta in direzione NO che, passando per Pièi da Pil (grosso ometto) mi conduce, dopo altri 600 m di salita, a pochi metri dalla vetta della Cima di Cregnell, dove uno schivo gregge di pecore mi dà il benvenuto (l’ultimo tratto di cresta rocciosa è possibile evitarlo poggiando a destra per traccia di animali).
Avendo già in programma di tornare da queste parti in autunno per salire al Rosso di Ribia, non mi rammarico più di tanto delle nubi presenti e del panorama limitato, anzi me ne rallegro e mi godo la frescura. Regna una pace ed un silenzio irreale, tra le nebbie sbuca il Lago del Pèzz con i suoi riflessi turchesi, mentre la corona di montagne tutt’intorno gioca a nascondino con le nuvole. Il libro di vetta (grazie igor per averlo portato) vanta il ragguardevole numero di cinque iscrizioni in due anni! Senza dubbio una cima di pregio che merita di essere raggiunta.
La discesa la effettuo per lo stesso itinerario. Dislivello e tempistiche indicate tengono conto dell’infruttuoso tentativo iniziale, partendo dal Piano delle Cascine in tutto sono poco più di 1400 m di salita.
Con Zeus, sempre pronto a partire per monti.
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