Pizzo della Cavegna
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Sabato Daniela mi propone una gita in Val Vergelletto, una delle mie località preferite. Il tempo si preannuncia splendido, come non accettare?
Ritrovo alle 7 , per arrivare al Piano delle Cascine ci sono una novantina di chilometri ma per giungervi ci vogliono due ore e qualche centinaio di curve.
Poco dopo le 9 abbiamo gli scarponi ai piedi e ci incamminiamo sulla strada sterrata che porta alle cave. Siamo in quattro oltre a me e Daniela oggi ci sono Paul ed Anna.
La strada è lunga e piuttosto monotona ma finalmente giungiamo al suo termime, il sentiero che sale all'Alpe di Porcaresc sale ripidamente in un bosco misto di latifoglie. Giunti al suo limite la vista si apre sulla valle e sulle montagne che la racchiudono.
L'Alpe di Porcaresc è deserta ma in fase di ristrutturazione per adeguare i locali dividendo la casera dall'abitazione e dalle stalle. Facciamo una breve sosta e ripartiamo in direzione del Passo della Cavegna da cui vediamo la nostra meta: l'omonimo pizzo.
La neve è abbondante ed il lago sottostante è ancora gelato. Decidiamo di non abbassarci fino allo specchio d'acqua ma di fare un lungo traverso in senso orario per raggiungere la cresta Nord della nostra cima.
Ci alterniamo nella battitura visto che la neve è piuttosto rammollita ed il caldo si fa sentire, le numerose soste ci permettono di ammirare il panorama tutt'intorno: il lago superiore, anch'esso ghiacciato, ed il Pizzo Pianca scuro ed imponente..
Giunti finalmente sulla cresta un po' di vento ci dona del refrigerio. Qualche foto alla sottostante Valle di Campo con il suo Pizzo Bombogn ben riconoscibile quindi ripartiamo tenendoci appena sotto il filo di cresta, la pendenza ai due lati è notevole, più in alto ci sono alcune roccette da affrontare con prudenza ma in breve siamo in cima. Avevo visto delle foto estive in cui compariva una croce ed una gamella con il libro di vetta, oggi il tutto è sepolto da una coltre abbondante di neve. Qualche foto e ripartiamo abbassandoci sul versante Sud, la neve lascia ben presto il posto ad un pendio di paglierina piuttosto infida, ci spostiamo sulla sinistra e scendiamo più agevolmente stando a ridosso della parete rocciosa. Finalmente la pendenza si raddolcisce, sono le 14 e la fame inizia a farsi sentire, troviamo un buon posto accanto al torrente e ci concediamo una mezz'ora abbondante per mangiare.
È ora di rimettersi in cammino, breve conciliabolo per decidere il da farsi: l'idea sarebbe di raggiungere la Capanna Alpe Arena per compiere un anello. Il passaggio del torrente però sembra problematico, l'acqua è decisamente abbondante e le rocce scivolose, meglio abbassarsi un duecento metri per intercettare il sentiero che dall'Alpe Porcaresc porta alla capanna, sicuramente ci sarà un ponte od una passerella.
Raggiunto il sentiero però ci accorgiamo che se anche una passerella c'era il torrente se l'è portata a valle. Qui la portata d'acqua è ancora più abbondante, vediamo il proseguio del sentiero al di là del corso d'acqua ma di attraversare qui neppure a parlarne, appena sotto poi c'è anche una cascata...
Che fare? Potremmo risalire alla ricerca di un guado più consono ma una volta attraversato questo torrente non è affatto escluso che non se ne trovi altri altrettanto problematici da guadare...rischiamo di far tardi, decidiamo quindi di accontentarci: la gita è stata soddisfacente e la Capanna Alpe Arena la visiteremo un'altra volta.
Ritorniamo all'Alpe Porcaresc e da qui scendiamo per il sentiero fino a raggiungere la strada, l'acqua è in effetti molto più abbondante che stamane, le nevi che ricoprono i versanti settentrionali al di sopra del pianoro dove si trovano l'Alpe di Madei e l'Alpe Arena sciogliendosi formano decine di cascate scenografiche.
La strada sterrata è sempre monotona ma conversando arriviamo ben presto a Pian delle Cascine ed all'auto.
Bella gita in una valle che mantiene sempre le sue promesse.
Difficoltà: fino al Passo della Cavegna: T2 La parte successiva visto l'abbondanza della neve fra T3 e T3+ cosiccome la discesa sul versante meridionale senza sentiero e ricoperto di paglierina.
Ritrovo alle 7 , per arrivare al Piano delle Cascine ci sono una novantina di chilometri ma per giungervi ci vogliono due ore e qualche centinaio di curve.
Poco dopo le 9 abbiamo gli scarponi ai piedi e ci incamminiamo sulla strada sterrata che porta alle cave. Siamo in quattro oltre a me e Daniela oggi ci sono Paul ed Anna.
La strada è lunga e piuttosto monotona ma finalmente giungiamo al suo termime, il sentiero che sale all'Alpe di Porcaresc sale ripidamente in un bosco misto di latifoglie. Giunti al suo limite la vista si apre sulla valle e sulle montagne che la racchiudono.
L'Alpe di Porcaresc è deserta ma in fase di ristrutturazione per adeguare i locali dividendo la casera dall'abitazione e dalle stalle. Facciamo una breve sosta e ripartiamo in direzione del Passo della Cavegna da cui vediamo la nostra meta: l'omonimo pizzo.
La neve è abbondante ed il lago sottostante è ancora gelato. Decidiamo di non abbassarci fino allo specchio d'acqua ma di fare un lungo traverso in senso orario per raggiungere la cresta Nord della nostra cima.
Ci alterniamo nella battitura visto che la neve è piuttosto rammollita ed il caldo si fa sentire, le numerose soste ci permettono di ammirare il panorama tutt'intorno: il lago superiore, anch'esso ghiacciato, ed il Pizzo Pianca scuro ed imponente..
Giunti finalmente sulla cresta un po' di vento ci dona del refrigerio. Qualche foto alla sottostante Valle di Campo con il suo Pizzo Bombogn ben riconoscibile quindi ripartiamo tenendoci appena sotto il filo di cresta, la pendenza ai due lati è notevole, più in alto ci sono alcune roccette da affrontare con prudenza ma in breve siamo in cima. Avevo visto delle foto estive in cui compariva una croce ed una gamella con il libro di vetta, oggi il tutto è sepolto da una coltre abbondante di neve. Qualche foto e ripartiamo abbassandoci sul versante Sud, la neve lascia ben presto il posto ad un pendio di paglierina piuttosto infida, ci spostiamo sulla sinistra e scendiamo più agevolmente stando a ridosso della parete rocciosa. Finalmente la pendenza si raddolcisce, sono le 14 e la fame inizia a farsi sentire, troviamo un buon posto accanto al torrente e ci concediamo una mezz'ora abbondante per mangiare.
È ora di rimettersi in cammino, breve conciliabolo per decidere il da farsi: l'idea sarebbe di raggiungere la Capanna Alpe Arena per compiere un anello. Il passaggio del torrente però sembra problematico, l'acqua è decisamente abbondante e le rocce scivolose, meglio abbassarsi un duecento metri per intercettare il sentiero che dall'Alpe Porcaresc porta alla capanna, sicuramente ci sarà un ponte od una passerella.
Raggiunto il sentiero però ci accorgiamo che se anche una passerella c'era il torrente se l'è portata a valle. Qui la portata d'acqua è ancora più abbondante, vediamo il proseguio del sentiero al di là del corso d'acqua ma di attraversare qui neppure a parlarne, appena sotto poi c'è anche una cascata...
Che fare? Potremmo risalire alla ricerca di un guado più consono ma una volta attraversato questo torrente non è affatto escluso che non se ne trovi altri altrettanto problematici da guadare...rischiamo di far tardi, decidiamo quindi di accontentarci: la gita è stata soddisfacente e la Capanna Alpe Arena la visiteremo un'altra volta.
Ritorniamo all'Alpe Porcaresc e da qui scendiamo per il sentiero fino a raggiungere la strada, l'acqua è in effetti molto più abbondante che stamane, le nevi che ricoprono i versanti settentrionali al di sopra del pianoro dove si trovano l'Alpe di Madei e l'Alpe Arena sciogliendosi formano decine di cascate scenografiche.
La strada sterrata è sempre monotona ma conversando arriviamo ben presto a Pian delle Cascine ed all'auto.
Bella gita in una valle che mantiene sempre le sue promesse.
Difficoltà: fino al Passo della Cavegna: T2 La parte successiva visto l'abbondanza della neve fra T3 e T3+ cosiccome la discesa sul versante meridionale senza sentiero e ricoperto di paglierina.
Tourengänger:
paoloski

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Kommentare (2)