Monte Monarco.
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Ho a disposizione solo un paio d'ore, potrei fare l'ennesima corsa al Chiusarella e in Martica ma decido di andare a visitare la montagna che sta proprio di fronte a casa. Nonostante disti in linea d'aria meno di un chilometro dalla mia porta sono anni che non ci salgo. A frenarmi dall'andare a visitarla salendovi correndo è il fatto di dover percorrere un tratto della statale SS233, non proprio una cosa che mi invogli. Stamane però decido di provarci: la domenica mattina di buon'ora non dovrebbe esserci un gran traffico.
Parto da casa, scendo i tornanti alle spalle del Birrificio Poretti e raggiungo la statale, il traffico non è intenso ma correre i circa 500 metri su asfalto e con le auto che ti sfrecciano a fianco è decisamente poco piacevole, raggiungo l'aiuola spartitraffico, attraverso velocemente ed in breve trovo il passaggio che sale fra i parchi del castello Medici - Frascarolo e quello dell'abbandonata Villa Castiglioni. È largo circa un metro e mi permette di evitare un po' di asfalto. Sbuco in vista del castello che è decisamente elegante, attraverso il nucleo di Frascarolo e poco dopo ecco le indicazioni per il Monte Monarco, a Montallegro si può salire sia seguendo la strada sterrata sia per un sentiero che raccorcia di molto il percorso.
Seguo quest'ultimo.Il sentiero alterna tratti ben tenuti ad altri più abbandonati, vi sono indicazioni bianco - rosse e punti blu, poco prima del Ristorante Montallegro, chiuso ormai da tempo, si ricongiunge alla strada sterrata, poco più avanti un pannello esplicativo e l'inizio del sentiero per il Monarco. I cartelli segnavia non sono molto chiari comunque seguendo i bolli blu non ci si può sbagliare. Il sentiero tranne in rarissimi punti è immerso in un bosco perlopiù di robinie che hanno soffocato quasi del tutto i castagni, le betulle, i tassi ed i faggi che un tempo dovevano essere ben più presenti, un tratto è stato usato da qualche imbecille come discarica per inerti.
Sul tratto fra Montallegro e la vetta il sentiero non è in condizioni ottimali anche se vi sono punti in cui rimane traccia di un selciato, che mi colpisce è comunque il gran rumore che sale dalla sottostante strada statale, il bosco fitto non sembra schermarlo.
Con qualche tornante arrivo in prossimità dei ruderi pericolanti dell'ex Rifugio Vedetta, un tratto gradinato porta alla vetta vera e propria dove si trova un'enorme cappella. La vista panoramica, pur bella, è decisamente impedita dal bosco che è cresciuto a dismisura: della Valganna, della Valceresio e di Varese si può vedere poco o nulla. Comunque vedo Bregazzana e casa mia. Mangio un paio di barrette, scatto qualche foto e ridiscendo ai ruderi, da qui si ha una buona vista su Varese, riconosco l'ippodromo, l'Hotel Palace e la ferrovia per la Svizzera.
Comincio a scendere, ripercorro fedelmente il percorso fatto in salita, non conoscendo la zona non mi fido a fare varianti che mi porterebbero chissà dove. Raggiungo Montallegro, poi Frascarolo e di nuovo la strada statale, il traffico è aumentato e correre fino al birrificio è ancora più penoso. Comunque in breve eccomi a casa.
Erano decenni che non salivo al Monarco e sinceramente ne conservavo un ricordo migliore della realtà constatata oggi. A parte l'inevitabile breve percorso sulla strada statale, la salita nel bosco è veramente monotona: vi sono pochissime schiarite ed il bosco stesso è molto degradato, inesistente la biodiversità, Martica, Legnone e Campo dei Fiori sono degli autentici Eden a confronto. Il rumore del traffico poi, da Montallegro alla vetta, è costante. Il panorama è molto inficiato dalla vegetazione, sarà probabilmente migliore in inverno ma credo che, senza il fogliame, il rumore sarà maggiore.
Parto da casa, scendo i tornanti alle spalle del Birrificio Poretti e raggiungo la statale, il traffico non è intenso ma correre i circa 500 metri su asfalto e con le auto che ti sfrecciano a fianco è decisamente poco piacevole, raggiungo l'aiuola spartitraffico, attraverso velocemente ed in breve trovo il passaggio che sale fra i parchi del castello Medici - Frascarolo e quello dell'abbandonata Villa Castiglioni. È largo circa un metro e mi permette di evitare un po' di asfalto. Sbuco in vista del castello che è decisamente elegante, attraverso il nucleo di Frascarolo e poco dopo ecco le indicazioni per il Monte Monarco, a Montallegro si può salire sia seguendo la strada sterrata sia per un sentiero che raccorcia di molto il percorso.
Seguo quest'ultimo.Il sentiero alterna tratti ben tenuti ad altri più abbandonati, vi sono indicazioni bianco - rosse e punti blu, poco prima del Ristorante Montallegro, chiuso ormai da tempo, si ricongiunge alla strada sterrata, poco più avanti un pannello esplicativo e l'inizio del sentiero per il Monarco. I cartelli segnavia non sono molto chiari comunque seguendo i bolli blu non ci si può sbagliare. Il sentiero tranne in rarissimi punti è immerso in un bosco perlopiù di robinie che hanno soffocato quasi del tutto i castagni, le betulle, i tassi ed i faggi che un tempo dovevano essere ben più presenti, un tratto è stato usato da qualche imbecille come discarica per inerti.
Sul tratto fra Montallegro e la vetta il sentiero non è in condizioni ottimali anche se vi sono punti in cui rimane traccia di un selciato, che mi colpisce è comunque il gran rumore che sale dalla sottostante strada statale, il bosco fitto non sembra schermarlo.
Con qualche tornante arrivo in prossimità dei ruderi pericolanti dell'ex Rifugio Vedetta, un tratto gradinato porta alla vetta vera e propria dove si trova un'enorme cappella. La vista panoramica, pur bella, è decisamente impedita dal bosco che è cresciuto a dismisura: della Valganna, della Valceresio e di Varese si può vedere poco o nulla. Comunque vedo Bregazzana e casa mia. Mangio un paio di barrette, scatto qualche foto e ridiscendo ai ruderi, da qui si ha una buona vista su Varese, riconosco l'ippodromo, l'Hotel Palace e la ferrovia per la Svizzera.
Comincio a scendere, ripercorro fedelmente il percorso fatto in salita, non conoscendo la zona non mi fido a fare varianti che mi porterebbero chissà dove. Raggiungo Montallegro, poi Frascarolo e di nuovo la strada statale, il traffico è aumentato e correre fino al birrificio è ancora più penoso. Comunque in breve eccomi a casa.
Erano decenni che non salivo al Monarco e sinceramente ne conservavo un ricordo migliore della realtà constatata oggi. A parte l'inevitabile breve percorso sulla strada statale, la salita nel bosco è veramente monotona: vi sono pochissime schiarite ed il bosco stesso è molto degradato, inesistente la biodiversità, Martica, Legnone e Campo dei Fiori sono degli autentici Eden a confronto. Il rumore del traffico poi, da Montallegro alla vetta, è costante. Il panorama è molto inficiato dalla vegetazione, sarà probabilmente migliore in inverno ma credo che, senza il fogliame, il rumore sarà maggiore.
Tourengänger:
paoloski

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Kommentare (4)