Prealpi varesine: monte Monarco, monte Rho, monte Crocino
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Il Monarco è la montagna di Induno e si presenta come un bel cupolone ben visibile da lontano.
Forse per la quota modesta o forse per la sua posizione defilata rispetto ad altre elevazioni della zona, ho sempre rimandato la sua ascensione. Questa bella e libera mattina rappresenta l'occasione giusta per una cima a me inedita.
Alle 7.45 albeggia e lasciata l'auto in uno spiazzo di via del Quadrello raggiungo velocemente il bel castello di Frascarolo che domina l'abitato di Induno. Da qui, seguendo le buone indicazioni, a destra mi immetto in una larga mulattiera che sale piacevolmente a Montellegro dove un tempo vi era una famosa trattoria ora in stato di semiabbandono. Continuo su segnalazioni e lasciato il largo tratturo per il passo del Vescovo, risalgo con lunghi e monotoni tornanti il versante meridionale della cupola boscosa. Poi la via volge ad oriente e con qualche altro tornante (tagliabile) ad un'ora dalla partenza arrivo al culmine del monte dove risiede una bella e recentemente ristrutturata cappelletta. Bella vista sul Sacro Monte e il gruppo Martica Chiusarella mentre, volgendo lo sguardo a Nord il solco vallivo di Ganna si presenta da una prospettiva insolita e molto piacevole.
Dato che ho ancora parecchio tempo a disposizione, continuo sul sentiero (bolli rossi sugli alberi) che parte da dietro la Cappella e punta la dorsale a nord, verso il Poncione di Ganna ben distinguibile. Il prossimo obiettivo è il monte Rho, altra elevazione inesplorata (da me, s'intende). Con qualche saliscendi percorro la dorsale sino a un bivio, tralascio a destra la traccia della Via Verde Varesina e continuo sulle tracce bollate. Presto mi infilo in un canale piuttosto scosceso e ricoperto di fogliame secco che mi precipita veloce al Passo del Vescovo con qualche capitombolo.
Dal pianoro del passo mi dirigo verso est per pochi metri e intercetto la trattorabile che sale decisa in direzione della mia meta. La via è in costante ascesa immersa nel bosco e si rivela abbastanza monotona. Ad un bivio i cartelli indicatori sono illeggibili pertanto mi affido all'istinto e svolto a destra su un tornante. Qui comincio ad arrancare su una stradina fangosa ed ertissima e con fatica supero un altro centinaio di metri di dislivello sino ad uscire su uno spiazzo con piante abbattute. Di sentieri non se ne vedono più ma con i rimasugli del precedente istinto raggiungo la vicina cresta soprastante dove è evidente una traccia con qualche bollo rosso. Mi rendo conto di essere sul sentiero che dal san Bernardo conduce al monte Rho, infatti dirigendomi a sud, in breve sono sulla sommità della montagna dove è situato un monumento ai caduti. Ora l'esposizione panoramica guarda a oriente, infatti è ben visibile la Val Ceresio, il gruppo del monte Orsa, il Generoso e le montagne lariane, tra le quali indovino le cime delle Grigne imbiancate
Guardando a sud, noto più in basso uno sperone che suppongo essere il monte Crocino. Un segnavia conferma il mio sospetto pertanto continuo sulla dorsale che ora discende il bosco in modo molto deciso e necessita una minima cautela anche perché a pochi metri a sinistra il versante della montagna precipita verticalmente su Arcisate.
Alla fine della discesa, il sentiero conduce facilmente sullo sperone del monte Crocino e adesso il panorama è bellissimo sul lago di Lugano. Ancora in discesa pervengo ad una strada lastricata che raggiunge l'abitato di Arcisate. M'incammino di buona lena su asfalto transitando sule vie laterali costellate di belle ville, raggiungo dopo un paio di chilometri il centro di Induno e con un0'ultimo strappo raggiungo l'auto che mi attende da quattro ore.
Gita fattibile anche con le ciaspole quando e se arriverà la neve. Oggi l'intero percorsone è privo e nemmeno il Generoso, 800 metri più in alto sembra interessato dal bianco.
Tempi comprensivi di trenta minuti circa di pausa; dislivello relativo al saliscendi al passo del Vescovo.
Sviluppo: 10 km circa; SE: 18 km circa.
Forse per la quota modesta o forse per la sua posizione defilata rispetto ad altre elevazioni della zona, ho sempre rimandato la sua ascensione. Questa bella e libera mattina rappresenta l'occasione giusta per una cima a me inedita.
Alle 7.45 albeggia e lasciata l'auto in uno spiazzo di via del Quadrello raggiungo velocemente il bel castello di Frascarolo che domina l'abitato di Induno. Da qui, seguendo le buone indicazioni, a destra mi immetto in una larga mulattiera che sale piacevolmente a Montellegro dove un tempo vi era una famosa trattoria ora in stato di semiabbandono. Continuo su segnalazioni e lasciato il largo tratturo per il passo del Vescovo, risalgo con lunghi e monotoni tornanti il versante meridionale della cupola boscosa. Poi la via volge ad oriente e con qualche altro tornante (tagliabile) ad un'ora dalla partenza arrivo al culmine del monte dove risiede una bella e recentemente ristrutturata cappelletta. Bella vista sul Sacro Monte e il gruppo Martica Chiusarella mentre, volgendo lo sguardo a Nord il solco vallivo di Ganna si presenta da una prospettiva insolita e molto piacevole.
Dato che ho ancora parecchio tempo a disposizione, continuo sul sentiero (bolli rossi sugli alberi) che parte da dietro la Cappella e punta la dorsale a nord, verso il Poncione di Ganna ben distinguibile. Il prossimo obiettivo è il monte Rho, altra elevazione inesplorata (da me, s'intende). Con qualche saliscendi percorro la dorsale sino a un bivio, tralascio a destra la traccia della Via Verde Varesina e continuo sulle tracce bollate. Presto mi infilo in un canale piuttosto scosceso e ricoperto di fogliame secco che mi precipita veloce al Passo del Vescovo con qualche capitombolo.
Dal pianoro del passo mi dirigo verso est per pochi metri e intercetto la trattorabile che sale decisa in direzione della mia meta. La via è in costante ascesa immersa nel bosco e si rivela abbastanza monotona. Ad un bivio i cartelli indicatori sono illeggibili pertanto mi affido all'istinto e svolto a destra su un tornante. Qui comincio ad arrancare su una stradina fangosa ed ertissima e con fatica supero un altro centinaio di metri di dislivello sino ad uscire su uno spiazzo con piante abbattute. Di sentieri non se ne vedono più ma con i rimasugli del precedente istinto raggiungo la vicina cresta soprastante dove è evidente una traccia con qualche bollo rosso. Mi rendo conto di essere sul sentiero che dal san Bernardo conduce al monte Rho, infatti dirigendomi a sud, in breve sono sulla sommità della montagna dove è situato un monumento ai caduti. Ora l'esposizione panoramica guarda a oriente, infatti è ben visibile la Val Ceresio, il gruppo del monte Orsa, il Generoso e le montagne lariane, tra le quali indovino le cime delle Grigne imbiancate
Guardando a sud, noto più in basso uno sperone che suppongo essere il monte Crocino. Un segnavia conferma il mio sospetto pertanto continuo sulla dorsale che ora discende il bosco in modo molto deciso e necessita una minima cautela anche perché a pochi metri a sinistra il versante della montagna precipita verticalmente su Arcisate.
Alla fine della discesa, il sentiero conduce facilmente sullo sperone del monte Crocino e adesso il panorama è bellissimo sul lago di Lugano. Ancora in discesa pervengo ad una strada lastricata che raggiunge l'abitato di Arcisate. M'incammino di buona lena su asfalto transitando sule vie laterali costellate di belle ville, raggiungo dopo un paio di chilometri il centro di Induno e con un0'ultimo strappo raggiungo l'auto che mi attende da quattro ore.
Gita fattibile anche con le ciaspole quando e se arriverà la neve. Oggi l'intero percorsone è privo e nemmeno il Generoso, 800 metri più in alto sembra interessato dal bianco.
Tempi comprensivi di trenta minuti circa di pausa; dislivello relativo al saliscendi al passo del Vescovo.
Sviluppo: 10 km circa; SE: 18 km circa.
Tourengänger:
rochi

Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
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