Cima di Larescia
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Oggi escursione tranquilla alla ricerca di un po' di frescura. Io ed Anna passiamo a prendere Francesca alle 7,30 e poco dopo le 9 siamo al parcheggio di Pianezza di Larescio in Valle di Blenio. Sia io che Francesca siamo saliti in due distinte occasioni alla Cima di Larescio ma in veste invernale, con gli sci.
Senza la neve abbiamo entrambi qualche difficoltà a riconoscere i luoghi: io avrei scommesso che le varie stradine fossero sterrate invece, ci sono diversi tratti asfaltati. In ogni caso ai Monti Schi imbocchiamo un bel sentiero che sale rapidamente in mezzo al bosco. Sotto le fronde la temperatura è piacevole, spira anche una piacevole aria rinfrescante. Passiamo attraverso vari nuclei, reincontrando spesso la stradina di servizio che li collega ma che evitiamo tramite sentieri segnalati che seguono un percorso molto più diretto. Usciamo dal limite del bosco e poco dopo vediamo apparire, in mezzo ai pascoli, l'Alpe Gorda di Sopra, con la sua cappella e, poco al di sopra, la Capanna Gorda.
Anna decide di fermarsi qui, io e Francesca proseguiremo per la cima, pranzeremo assieme al nostro ritorno. Non guardiamo le indicazioni, che ci porterebbero a salire più ad Ovest della vetta, ma saliamo direttamente in direzione del luccichio, la croce o il bivacco Nido d'Aquila, che scorgiamo sul culmine. Vi sono solo tracce di animali, bassi rododendri, nella parte sommitale qualche roccetta e dei grandi "crepacci" che fendono il granito. Ma, soprattutto, vi è una varietà eccezionale di fiori: campanule, aster, pediculari, orchidee, eriofori, paradisie... Inevitabilmente viste le mie numerose soste per fotografare, Francesca arriva in cima un bel po' prima, il bivacco è aperto e vi sono alcune persone all'interno.
Noi facciamo qualche foto, beviamo un sorso d'acqua e poi ci avviamo, stavolta seguiamo il sentiero che si dirige verso Ovest seguendo più o meno la cresta e, ad un avvallamento di questa, devia verso Sud Est dirigendosi verso la sottostante Alpe Gorda di Sopra. Anche qui è inevitabile, per me, fare numerose soste per fotografare i fiori. Su questo versante vi è un tripudio di paradisie, ve ne sono migliaia, ricoprono letteralmente il versante.
All'alpe ci viene incontro Anna, troviamo un posto all'ombra per pranzare poi prendiamo un caffè alla capanna e prendiamo la via del ritorno ripercorrendo il cammino fatto stamane.
Gita tranquilla, allietata da una fioritura eccezionale e da magnifici panorami.
Difficoltà: T2, anche la salita alla cima fuori sentiero non presenta difficoltà, serve giusto prestare un po' di attenzione alle fenditure nella roccia, probabilmente di natura tettonica, sotto la cima.
La traccia GPS ha un'incongruenza perchè mi sono ricordato di spegnerlo dopo aver percorso quasi un chilometro in auto.
Senza la neve abbiamo entrambi qualche difficoltà a riconoscere i luoghi: io avrei scommesso che le varie stradine fossero sterrate invece, ci sono diversi tratti asfaltati. In ogni caso ai Monti Schi imbocchiamo un bel sentiero che sale rapidamente in mezzo al bosco. Sotto le fronde la temperatura è piacevole, spira anche una piacevole aria rinfrescante. Passiamo attraverso vari nuclei, reincontrando spesso la stradina di servizio che li collega ma che evitiamo tramite sentieri segnalati che seguono un percorso molto più diretto. Usciamo dal limite del bosco e poco dopo vediamo apparire, in mezzo ai pascoli, l'Alpe Gorda di Sopra, con la sua cappella e, poco al di sopra, la Capanna Gorda.
Anna decide di fermarsi qui, io e Francesca proseguiremo per la cima, pranzeremo assieme al nostro ritorno. Non guardiamo le indicazioni, che ci porterebbero a salire più ad Ovest della vetta, ma saliamo direttamente in direzione del luccichio, la croce o il bivacco Nido d'Aquila, che scorgiamo sul culmine. Vi sono solo tracce di animali, bassi rododendri, nella parte sommitale qualche roccetta e dei grandi "crepacci" che fendono il granito. Ma, soprattutto, vi è una varietà eccezionale di fiori: campanule, aster, pediculari, orchidee, eriofori, paradisie... Inevitabilmente viste le mie numerose soste per fotografare, Francesca arriva in cima un bel po' prima, il bivacco è aperto e vi sono alcune persone all'interno.
Noi facciamo qualche foto, beviamo un sorso d'acqua e poi ci avviamo, stavolta seguiamo il sentiero che si dirige verso Ovest seguendo più o meno la cresta e, ad un avvallamento di questa, devia verso Sud Est dirigendosi verso la sottostante Alpe Gorda di Sopra. Anche qui è inevitabile, per me, fare numerose soste per fotografare i fiori. Su questo versante vi è un tripudio di paradisie, ve ne sono migliaia, ricoprono letteralmente il versante.
All'alpe ci viene incontro Anna, troviamo un posto all'ombra per pranzare poi prendiamo un caffè alla capanna e prendiamo la via del ritorno ripercorrendo il cammino fatto stamane.
Gita tranquilla, allietata da una fioritura eccezionale e da magnifici panorami.
Difficoltà: T2, anche la salita alla cima fuori sentiero non presenta difficoltà, serve giusto prestare un po' di attenzione alle fenditure nella roccia, probabilmente di natura tettonica, sotto la cima.
La traccia GPS ha un'incongruenza perchè mi sono ricordato di spegnerlo dopo aver percorso quasi un chilometro in auto.
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