Cima della Rosetta (mt 2142) e Lago del Culino (mt 1957)
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Probabilmente l'itinerario sci-alpinistico più conosciuto della Bassa Valtellina, la Cima della Rosetta in val Gerola negli ultimi anni è molto frequentata anche dagli escursionisti con le ciaspole. La salita alla cima permette di accumulare un buon dislivello e di salire sopra i 2.000 mt senza particolari difficoltà, oltre ovviamente alle belle vedute sulle cime della val Masino, Disgrazia, Scalino e tutte le orobie valtellinesi.
Da Rasura si sale in auto fino al bivio per il rifugio della Corte, da qui in poi la strada è in parte ghiacciata. A piedi si sale su strada e superati alcuni tornanti si arriva ad uno spiazzo in località Ciani, dove nei pressi di alcune baite ed una chiesetta si intercettata il sentiero estivo, tagliando per boschi (seguire le frecce bianche) si giunge al rifugio Bar Bianco penso aperto nei fine settimana. Iniziano i pascoli dell'alpe Culino, la grande croce di vetta è ben visibile quindi non si può sbagliare anche non avendo studiato il percorso. Mi tengo al margine destro del prato e sbuco alla casera di Culino, bell'alpeggio dove in estate si produce il Bitto; continuo sempre tenendomi a filo dei larici sul lato destro del ampio pendio Est solcato dalle parecchie linee di discesa. Qui ho un dubbio: sembra logico proseguire sulla dx fino ad intercettare la breve cresta NE che porta in vetta, ma seguo l'unica marcata traccia che vedo che taglia in diagonale da dx a sx tutto il pendio per salire ripida fino ai 2.142 metri della cima (3h, poi a casa vedo che tutte le relazioni indicano la salita sulla dx come preferibile). La giornata grigia non invoglia alla sosta prolungata in cima, ma è un po troppo presto per tornare a casa quindi c'è tempo per una visita: scendo per i ripidi pendii fino ad intercettare il largo sentiero che attraversa la val Mala, superata la baita dei Ven e risalito un ultimo strappo, eccolo, il lago di Culino con la sua piccola baita, immersi nel bianco e nel silenzio, ma non è forse questa la giornata migliore per apprezzare un luogo simile (attenzione: l'ultimo tratto prima del lago è zona a rischio scarico dopo abbondanti nevicate). Torno sui miei passi per la lunga discesa, con le gambe ormai stanche ma anche con la soddisfazione di aver "scoperto" un altro angolo di Orobie, che merita una visita anche con la bella stagione.
Da Rasura si sale in auto fino al bivio per il rifugio della Corte, da qui in poi la strada è in parte ghiacciata. A piedi si sale su strada e superati alcuni tornanti si arriva ad uno spiazzo in località Ciani, dove nei pressi di alcune baite ed una chiesetta si intercettata il sentiero estivo, tagliando per boschi (seguire le frecce bianche) si giunge al rifugio Bar Bianco penso aperto nei fine settimana. Iniziano i pascoli dell'alpe Culino, la grande croce di vetta è ben visibile quindi non si può sbagliare anche non avendo studiato il percorso. Mi tengo al margine destro del prato e sbuco alla casera di Culino, bell'alpeggio dove in estate si produce il Bitto; continuo sempre tenendomi a filo dei larici sul lato destro del ampio pendio Est solcato dalle parecchie linee di discesa. Qui ho un dubbio: sembra logico proseguire sulla dx fino ad intercettare la breve cresta NE che porta in vetta, ma seguo l'unica marcata traccia che vedo che taglia in diagonale da dx a sx tutto il pendio per salire ripida fino ai 2.142 metri della cima (3h, poi a casa vedo che tutte le relazioni indicano la salita sulla dx come preferibile). La giornata grigia non invoglia alla sosta prolungata in cima, ma è un po troppo presto per tornare a casa quindi c'è tempo per una visita: scendo per i ripidi pendii fino ad intercettare il largo sentiero che attraversa la val Mala, superata la baita dei Ven e risalito un ultimo strappo, eccolo, il lago di Culino con la sua piccola baita, immersi nel bianco e nel silenzio, ma non è forse questa la giornata migliore per apprezzare un luogo simile (attenzione: l'ultimo tratto prima del lago è zona a rischio scarico dopo abbondanti nevicate). Torno sui miei passi per la lunga discesa, con le gambe ormai stanche ma anche con la soddisfazione di aver "scoperto" un altro angolo di Orobie, che merita una visita anche con la bella stagione.
Hike partners:
diego
Communities: Hikr in italiano
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