Cucchetto 1571 m - Pizzo Corgella 1707 m e Camoghè 2228 m
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Lasciamo l’auto a Camorino, nei pressi della teleferica e ci dirigiamo alla Capanna Cremorasco.
Il bosco ha più l’aspetto di una giungla, umidità altissima e anche se la salita non è particolarmente ripida arriviamo alla Capanna umidicci umidicci! Situazione molto utile per la pulizia della pelle!!!!
Il cartello che indica il Camoghè a 4 ore mette un po’ di sconforto e timore…speriamo stiano larghi con i tempi!
Proseguiamo e troviamo il cartello della zona militare.
Poco oltre il cartello, prima che il sentiero cominci a scendere, notiamo una traccia e, nascosta nell’erba alta, la piastrina della gara Scenic Trail. Sperando che percorra la cresta decidiamo di seguirla.
La salita ha dei punti veramente ripidi, alcuni attrezzati con funi sia per aiutarsi sia per proteggere le zone più esposte.
Arriviamo così sul Cucchetto. Davanti a noi il Pizzo Corgella che si raggiunge più dolcemente del Cucchetto e senza perdere troppa quota.
Sul Corgella ritroviamo il sentiero ufficiale con il quale scendiamo a Corte di Mezzo, e qui sì perdiamo un po' di quota! Facciamo sosta, chiacchierando con il malgaro, che ci informa che sabato prossimo ci sarà la gara e qui faranno posto tappa, circa 400 iscritti quest’anno.
Proseguiamo per il Camoghè. Incrociamo l’unico escursionista della giornata, un local con cui condividiamo il breve tratto di salita su neve, lui poi si dirigerà verso un canale noi sulla normale.
La salita è regolare con bei tornanti e senza nemmeno rendercene conto arriviamo in cima. Riusciamo anche a fermarci una ventina di minuti sfruttando un momento in cui la cima rimane fuori dalla nebbia che a tratti l'ha avvolta.
Ripartiamo proprio qualche minuto primo dell’arrivo del local. Tanto non saremmo scesi insieme, da quello che abbiamo capito si tufferà per cresta direttamente sulla sua baita.
Tornati a Corte di Mezzo approfittiamo dell’ospitalità del malgaro che oltre a una bella chiacchierata ci offrirà l’immancabile caffè…beh ci contavamo!
Ci conferma che il sentiero per Monti di Stagno esiste, anzi lo consiglia e ci spiega come andarlo a prendere. Da questo lato non è molto visibile ma, raggiunto il colletto compaiono i bolli e si comincia la ripida, ripidissima discesa nel bosco.
Fortunatamente la bollatura è ben presente perché la traccia non è sempre evidente, in ogni caso si scende a piombo!
Raggiungiamo Monti di Stagno e alla prima baita ci viene offerto un altro caffè, dopo averlo rifiutato, sarà passata un’oretta dal precedente, ci vengono offerte in successione, birra, succhi, sciroppi, biscotti…un vero peccato dover rifiutare tutto ma abbiamo ancora un po’ di discesa davanti e preferiremmo evitare il temporale che sta girando da qualche ora…sembra vagare nelle valli accanto, visto che qui c’è sempre il sole, ma comunque è qui che gira!
Riprendiamo la discesa lungo la Via dell’Acqua, passiamo accanto a uno dei numerosi fortini del giro dei fortini della fame e arriviamo a Camorino dove, purtroppo, ci dobbiamo sciroppare una ventina di minuti di asfalto per tornare alla macchina.
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