Un lunghissimo giro nella terra di MENEK!!!

Partiamo da Nave, e imbocchiamo la Via Dernago e poi Moia fino ad arrivare all’inizio dei sentieri.
Cominciamo a cambiare il programma. Un cartello indica un sentiero bollato di fresco, Sentiero delle Miniere, sembra interessante, soprattutto perché seguendolo abbandoniamo immediatamente il cemento.
Un bel sentiero si addentra nel bosco, passiamo da qualche miniera e prendendo una deviazione sulla dx saliamo al primo mottarozzo, il Montecca. Scendiamo tramite sterrata fino a raggiungere la località Sant’Antonio dove continuiamo per il Monte Conche. Poco dopo Cà della Rovere troviamo un cartello che indica Monte Pornio-Monte Conche, beh va nella nostra direzione e passa anche da un’altra “cima”, altro cambio. Lo seguiamo, usciamo brevemente dal bosco per un bel traverso e raggiungiamo la località Rais dove incrociamo il sentiero 436. Saliamo al Monte Pornio, indicato da un cartello, proseguiamo a dx nella speranza di trovare qualcosa che assomigli un po’ di più a una cima e magari vedere un minimo di panorama ma arrivati, litigando con rovi e rovetti, ad un traliccio, concludiamo che la cima è il cartello e torniamo sui nostri passi. Il cartello ufficiale prosegue in discesa a dx, noi continuiamo lungo la dorsale, pennellate gialle, sempre nella speranza di uscire dal bosco ma anche di prendere un po’ d’aria in questa caldissima giornata. Una ripidissima ma breve salita ci porta su un mottarozzo che potrebbe essere il Dosso Lungo. I bolli gialli vanno in tutte le direzioni e cominciamo ad averne le scatole piene per cui diamo un’occhiata al GPS e decidiamo di scendere alla sterrata e seguirla fino a ritrovare il sentiero ufficiale per il Monte Conche.
Ritrovatolo lo seguiamo fedelmente e raggiungiamo prima il Santuario e poi la cima, dove finalmente avremo il panorama tanto atteso!
Ritornati al Santuario proseguiamo per l’Eremo di San Giorgio. Un bel traverso sotto il Monte Calone e una breve ripida salita ci portano all’Eremo. Continuiamo con una breve discesa e una ripidissima salita per raggiungere il Monte Doppio. Poco sotto la cima prosegue uno dei sentieri per Caino. Fare attenzione ai primi ripidi metri dopo di che si prosegue lungo la dorsale passando dal Monte Tromet e Almarone Alto fino a giungere al Santuario Madonna delle Fontane. Bel Santuario ma senza fontane!
Scendiamo ora a Caino e riprendiamo la salita per il Monte Ucia.
ATTENZIONE! Questo sentiero per come la penso si trova in uno stato pietoso e rasenta la peggior tracciatura di un sentiero CAI. Spesso è difficile da seguire a causa di un bosco fitto e malmesso che nasconde bolli e tracce. Tracce che spesso si confondono con il passaggio di cacciatori o che portano ai numerosi roccoli per cui abbiamo dovuto far spesso uso del GPS. Giunti a quello che penso l’ultimo roccolo, a circa 200 m dalla cima, una freccia bianca su un albero indica il proseguimento del sentiero che da qui dà il peggio di sé. La traccia minimale ma visibile sale in verticale, tanto che alcuni bolli sono stati posti alla base degli alberi…in più punti mi sono aggrappata alle piante per salire! Va beh alla fine siamo arrivati sulla dorsale dove abbiamo trovato un sentiero migliore. Giunti nei pressi di un’area pic-nic siamo saliti alla Corna di Cai breve e divertente salita su roccette attrezzate. Tornati sul sentiero abbiamo proseguito ancora pochi minuti e siamo giunti sul Monte Ucia.
Dopo una breve pausa abbiamo imboccato il sentiero in discesa che parte proprio dall’area pic-nic. Non ci sono né cartelli né bolli, ci siamo fidati del GPS. Ad un certo punto avremmo dovuto trovare una deviazione che ci avrebbe fatto evitare l’ampio giro che abbiamo fatto. Tracce ne abbiamo viste, qualcuna anche bollata, ma non avendo la certezza che andassero nella direzione giusta, ormai stanchi, abbiamo deciso di rimanere sul sentiero più evidente che sapevamo ci avrebbe portato su una sterrata con cui avremmo potuto proseguire.
Raggiunta la sterrata a quota 890 m, la località ha un nome ma non lo ricordo, l’abbiamo seguita in direzione della dorsale. Poco dopo siamo giunti al Colle del Lupo dove abbiamo trovato i cartelli che indicavano Monte Ucia. Quindi un sentiero più lineare dovrebbe esserci non so se più corto ma forse con meno discesa…boh!
Giunti al cartello per il Monte Dragoncello, svoltiamo a sx e con un ultima risalita giungiamo in cima. Proseguiamo ora per il Colle San Vito ultima breve sosta e poi giù verso Nave. Il sentiero poco dopo si sdoppia, il bivio è indicato poco prima da un cartello ma al bivio vero e proprio non c’è nulla. Prestare un po’ di attenzione. Il sentiero bianco e azzurro 3V prosegue a sx noi abbiamo continuato con quello a dx che segue il corso del torrente, carino!
All’Agriturismo Dragoncello termina il sentiero e ora su asfalto torniamo all’auto.
E’ stato un giro lungo e faticoso soprattutto a causa della salita al Monte Ucia che mi ha messo proprio di cattivo umore.
Carina la parte dal Monte Conche in poi, quella prima evitabilissima!
Per il Monte Ucia sconsiglio vivamente la salita da Caino, sicuramente meglio dal Colle di San Vito.
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