Corna de Caì...e tanta neve.


Publiziert von Menek , 18. Januar 2021 um 18:27.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Januar 2021
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 640 m
Abstieg: 640 m
Strecke:A Lisca di Terra, di Km 6,700
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Brescia- Caino- Colle di S. Eusebio. Free parking
Kartennummer:Mapnik

Oggi per la ormai, solita fuga pomeridiana, punto per la vicina Val Garza, ad un quarto d'ora di auto dal posto in cui lavoro e luogo che non frequento spessissimo.
12:01, il ""cartellino" è timbrato, il mio turno di lavoro si è concluso, mi fiondo negli spogliatoi e in un lampo sono già in versione " winter mountain", il pranzo per stavolta è "al sacco", ma  nel senso che il cibo è si nel sacco, ma il succulento sacco l'ho dimenticato a casa!
12:30, dal ghiacciato e deserto parcheggio del Colle S. Eusebio sono pronto ad incamminarmi verso la Corna de Caì; già alla partenza, poco oltre i 500 mt di quota, il sentiero è coperto con 20 cm di neve e nonostante un sole che domina il cielo sereno, il freschetto è decisamente pungente tanto da rendere la neve farinosa.
Pian piano che salgo lo spessore della neve aumenta, e anche in maniera decisa, se poi aggiungiamo che le tracce dell'unico escursionista passato di qua oramai sono sepolte...beh, non mi resta che ritracciare il tutto.
Se fino alla Bocca del Zuf tutto sommato la fatica è stata contenuta, ora il gioco si fa decisamente duro.
Nel primo tratto che porta alla Corna, partendo dalla Bocca, la via è ben calpestata, si vede che da lato delle Cariadeghe la gente è salita con più frequenza, ma anche in maniera disordinata, così da creare diverse tracce. E ovviamente quella che dovrei seguire io non è battuta!!!
Proseguo restando pressapoco in cresta, una cresta bochiva che non ha impedito alla neve di depositarsi copiosa, passo i primi roccoli, due o tre se non ricordo male, poi sempre con un certo  impegno mi porto verso le Scalette Albere, incontrando un paesaggio decisamente scandinavo, un paesaggio "dipinto" da 80 cm di neve, che a poco più di 1000 mt di quota è un bello spessore. Arrivo finalmente al M. Ucia, poi poco oltre vedo la palina della Corna. Ma la cima è su uno spuntone roccioso... quando non c'è neve. 
Qua la gente è passata, fortunatamente. Giungere sullo spuntone risulta più facile del previsto, stavolta grazie alla neve che ha reso incredibilmente la salita meno scivolosa. Per la cronaca: si passa in una breve strettoia, facendosi un po sogliola, poi, aiutati da un cordino d'acciaio si affronta l'altrettanto brevissima salita. Dalla Corna la visuale è sorprendente ed il salto verso la Val Garza è di quelli da evitare se non hai un paracadute sulla schiena  o per lo meno una fottutissima tuta alare.
Non avendo mangiato nulla mi sento un po affaticato, trovoperò  il tempo per "tirare il fiato", poi faccio alcune foto verso il Parco dell'Adamello che si sta "incendiando" grazie al sole calante; poi altre foto verso il M. Baldo e il Lago di Garda. Ma senza incantarsi troppo. Il vento teso impone uno sgombero forzato della Corna.
Ritorno sui miei passi, ma stavolta il grosso del lavoro l'ho fatto all'andato. Nonostante ciò non si corre per nulla, sarebbe impossibile. Cerco comunque di tenere un buon passo, perchè il tramonto sta scemando verso il buio. La fatica del lavoro si sta facendo sentire, tanto che il freddo ora sembra si faccia più pungente.
Alle 17:00 sono di nuovo all'auto, grazie al cielo sereno la traccia è sempre stata ben visibile. Tolgo gli scarponi e sistemo le mie cose, il motore gira sperando in uno sbuffo d'aria tiepida che non si palesa. Inserisco la marcia, con la prima si patina non poco, con la seconda siamo al limite del suicidio...
vai a piano Menek. Sono su catrame asciutto, il termometro segna -3.
Accendo la radio, la mente fa trenta passi indietro. Forse quaranta. Il volume è alle stelle... "Uno sguardo verso il Cielo", Le Orme insieme all'Orchestra di Pino Calvi.  A.D.1972.  Che viaggio! E sono di nuovo a casa...
P.s.
Ho messo T2 perchè grosso modo conosco la zona. Con tutta quella neve e la bollatura coperta uno "straniero" avrebbe fatto fatica a trovare la via di salita. T3?

A' la prochaine!   Menek E. Bluff

Tourengänger: Menek


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Kommentare (8)


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tanuki hat gesagt:
Gesendet am 19. Januar 2021 um 08:48
Dome, guarda che per vincere il concorso fotografico non serve rischiare così...

Comunque mi hanno detto che se ripeti per tre volte (e al contrario) la scritta sulla tua cuffia ti appare la Madonna dei Sofficini. Provare per credere!

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Januar 2021 um 17:13
:))) "Dome, guarda che per vincere il concorso fotografico non serve rischiare così..." Ho un innato senso del Masochismo.
"Comunque mi hanno detto che se ripeti per tre volte (e al contrario) la scritta sulla tua cuffia ti appare la Madonna dei Sofficini. Provare per credere!" Falsona! A me è uscito Giucas Casella.
Bye
Menek

tanuki hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Januar 2021 um 18:02
Non senti anche tu un'eco?

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Januar 2021 um 18:09
Si si, lo sento... ci litigo tutti i giorni con la mia scatola cranica.

Ueli hat gesagt:
Gesendet am 20. Januar 2021 um 20:05
Grande Menek, come sempre!!

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Januar 2021 um 16:51
Grazie Big Ueli. Un grande saluto.
Menek

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 21. Januar 2021 um 16:05
Questa volta oltre a seguire le tue " Orme " sul sentiero innevato ti seguo più che volentieri anche a livello musicale, notevole la performance delle Orme con l'orchestra di Pino Calvi ( io ovviamente per questioni anagrafiche li ho ascoltati e seguiti solo diversi anni dopo ! ) e se qualcuno per caso non li conosce :
https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=D3Y0ofxcz7o&list=UUiO0r36GWXFegYXvoIzQNrQ&index=73

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Januar 2021 um 17:01
Grande Gio!
Le Orme, tra le migliori band Progressive di tutti i tempi. A livello mondiale. Insieme agli Osanna e alla prima Pfm.
Ottimo il linkaggio... Le Orme presentate dal mai dimenticato Herbert Pagani. Da segnalare il "pestaggio" alle tastiere di Tony Pagliuca, che qualcuno ha simpaticamente soprannominato "mani di pietra".
Anch'io come te Le Orme le ho conosciute a metà anni '70, quando a Radio Rai si sentiva della musica stellare. E poi ho fratelli ben più grandi di me... tutto torna. Tornava.
Un abbraccio
Menek


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