Dopo el Cas l'è l'ùra del Trè Tapàs.
Reduci da una pesante malattia di stagione oggi ritorniamo a calcare i sentieri di montagna, anche se la forma è tutta da verificare, e visto che ci vogliamo bene, saliamo al Trentapassi seguendo il tracciato della Vertical Skyrace . Il resto verrà da sé…
Partiamo da Vello, e seguendo il sentiero 263 ci portiamo alla Chiesetta della Madonnina dove troviamo un bivio: a sinistra si prosegue per la “Normale” mentre a destra si sale per la “Vertical”. Vada per la Vertical.
Il nome è tutto un programma, la pendenza media di salita si aggira intorno ai 45°/50°, visto l’attuale stato di forma noi ce la prendiamo abbastanza con calma. Incontriamo il traverso esposto ma attrezzato, poi via ancora per ripida traccia alternata a passaggi di I° su roccette ben appigliate; nonostante l’impegno la salita è piacevole per l’ambiente che si incontra e per la visuale che si gode verso il lago, tutto ciò però non ci fa distrarre sul dove mettiamo i piedi perché in alcuni passaggi serve la massima attenzione. Dopo 2h40 siamo finalmente sulla Corna Trentapassi o Trè Tapàs (tre spunzoni), il nome attuale è il classico esempio di storpiatura dialettale che risale all'epoca del Ventennio, quando tutto veniva italianizzato in maniera ridicola.
Come sempre sulla Corna la gente non manca, è un continuo saliscendi di escursionisti che spesso non si ferma neanche un secondo per fare una foto, noi dopo aver dato fondo ai viveri proviamo a salire sulla Punta Cunicolo che vediamo in distanza.
Scendiamo prima alla sottostante Anticima Est e subito dopo alla Forcellina del Zuf, evitate le deviazioni per Zone e per Vello proseguiamo il nostro cammino lungo la cresta. È una cresta aerea, ma senza grosse complicazioni, le zone esposte sono brevi e si ha sempre la sensazione di essere al sicuro; passiamo una Santella che è anche un cippo a ricordo di una sfortunata bambina, poi subito dopo incrociamo due bivi che ignoriamo per puntare ripidi verso il Dosso Tondo.
Superato il Dosso, il sentiero prosegue sino ad arrivare sul Monte Vignole, con la sua piccola ed elaborata croce, voltiamo lo sguardo per un attimo verso il Trentapassi poi dopo 10 minuti di cammino giungiamo sulla Coma Q 986, dove la traccia precipita ripida verso il Forcellino del Gadol. Dal Forcellino si sale ripidi alla Punta Cunicolo, facendo attenzione a qualche breve zona esposta dove bisogna mettere le mani sulla roccia.
Di solito dal Cunicolo la visuale sul sottostante lago lascia la bocca aperta, ma oggi la giornata è particolarmente velata, al limite di un grigio che mette tristezza, ma noi siamo comunque contenti, di sfanculare la meteo e gli eredi di Bernacca proprio non se ne parla, essere arrivati sin qua con una forma pessima è già un bel regalo.
Ora cominciamo la discesa dal Cunicolo, scendendo da una ripida cresta dove alcuni passaggi vanno fatti con attenzione, fatta la cresta, si attraversa il rado bosco sino ad intercettare l’esposto traverso che passa sotto le pareti verticali del Cunicolo. Giunti alla forcella, si risale ripidi per una cinquantina di metri, facendo ancora un briciolo di attenzione, raggiunta la sommità (Anticima Cunicolo), il sentiero perde di difficoltà e scende ripido sino ad intercettare un comodo stradello che porta ad una zona attrezzata per pic-nic, facile da qua scendere a Marone ed imboccare la ciclo-pedonale che in poco tempo porta a Vello. E così si chiude un bel giro ad anello.
Nota 1): Dopo 4 anni rifaccio la Vertical, che ricordavo proprio vertical, ma non ricordavo così bene le diverse zone esposte e le tante roccette ove bisogna mettere le mani. Mi sono divertito, come mi sono divertito a fare questo giro adatto ad escursionisti esperti.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Spinoza 4 Marzo: Berlusconi promette 1000 € alle casalinghe. Con l'età i gusti cambiano.
Spinoza 4 Marzo: Renzi: Di Maio sta imbarcando truffatori,scrocconi, riciclati e massoni. Questo spiega il calo del PD.
Lercio: Salvini: senza gli immigrati dovrei spiegare come funziona la flat tax...
A la prochaine! Menek,Rosa
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