Cima Roma 2837 m

Lasciata l’auto nel posteggio a pagamento dello Spinale, ci dirigiamo verso la chiesetta nei pressi delle piste di discesa e calzate le ciaspole, con molta attenzione le attraversiamo e ci portiamo sul sentiero/strada per malga Fevri. Scopriamo che dopo l’attraversamento di una pista successiva il percorso per pedoni è stato modificato, segnalato con paletti, perché la strada è diventata una pista per slittini.

Arriviamo così in maniera più diretta a Malga Fevri dove, altra novità, hanno tolto tutti i paletti che segnalavano la maniera migliore per raggiungere il Rifugio Graffer. Seguiamo la traccia scialpinistica ma questa si dirige verso l’arrivo dell’impianto dello Spinale, dall’alto però vediamo che saremmo dovuti rimanere a bordo della pista degli slittini ancora per qualche metro in modo da intercettare la traccia che ricordavamo. Scendiamo per raggiungerla e a questo punto non ci resta che seguirla. Quando arriviamo a vedere l’impianto di risalita di Campo Carlo Magno la traccia si sdoppia, rimaniamo su quella di sx e finiamo sulla pista di servizio per il rifugio Graffer, fossimo stati a dx probabilmente l’avremmo evitata. Raggiunto il rifugio, proseguiamo sotto le pareti della Pietra Grande e saliamo al Rifugio Stoppani. Continuiamo spostandoci verso dx, come riferimento un casotto di legno e l’arrivo di un altro impianto. Da qui in poi cambia tutto, si torna in montagna! Per questa escursione bisogna, purtroppo, pagare questo pegno, la risalita nei pressi delle piste dal Graffer a poco oltre lo Stoppani. Prima è dopo, però è solo bellezza pura!

Si prosegue alternando tratti in piano, brevi salite e altrettanto brevi discese che però si faranno sentire nel rientro, qualche traverso non pericoloso cui, noi ciaspolatori però, si deve prestare attenzione, arriviamo così all’ultima salita che ci poterà al colletto poco sotto la cima. Traccia sempre perfetta con lunghi traversi, le ciaspole non sempre fanno una buona presa ma saliamo bene. Al colletto Marco prosegue con le ciaspole ai piedi ma mi consiglia di toglierle per risalire il breve salto. Avendo, diversamente da lui, delle ottime suole agli scarponi, abbandono le ciaspole insieme agli sci di altri che ci precedono. Risalgo facilmente il saltino ma ora raggiungere la cima senza finire in una buca diventa più complicato Seguo le orme degli scialpinisti appiedati ma qualcuna non regge più, fortunatamente ci sono molte roccette affioranti e saltabeccando da una all’altra raggiungo il risalto finale che costituisce la cima vera e propria.

Scattiamo, come sempre, tante foto, dopo di che torniamo al colletto e cominciamo a scendere, discesa con risalite ancora lunga.

Veloce spuntino al rifugio Graffer e ancora su e giù per tornare a Malga Fevri che raggiungiamo ormai al chiaro di luna. Dovendo ora entrare nel bosco e perdendo la luce della luna, accendiamo le frontali e poco dopo le 18 siamo alla macchina.

Buon fine anno…che noi non vedremo perché alle 23.15 saremo già nel mondo dei sogni!

PS:. Il dislivello si può abbreviare enormemente usando l’impianto dello Spinale o come suggerito nelle relazioni quello di Campo Carlo Magno. Pur essendo, a mio avviso, più indicata alle ciaspole che agli sci, di ciaspolatori in cima, per la prima volta, oltre a noi ne è arrivato solo un altro.