By-By Cima Roma 2837 m
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E’ qualche giorno che nevica ma in Trentino non sembra ne abbia fatta granchè perlomeno in Val di Non. Facciamo qualche telefonata per avere delle info più precise e quindi partiamo.
Ci siamo già stati e sappiamo che sarà faticosa, partendo da Madonna di Campiglio, senza usare impianti o stando a bordo pista, con le ciaspole è un po’ tirata, ma per la discesa c’è sempre l’impianto eventualmente.
Lasciamo l’auto nell’unico posteggio gratuito di Madonna di Campiglio e ci dirigiamo verso la Chiesa. Poco sopra parte la pista di servizio per lo Spinale che, diversamente dal solito, è tracciata solamente da pochi passaggi di sci. Cominciamo a pensare che se qui la situazione è questa, più in alto non può certo migliorare, e la cima si allontana.
Essendo una classica e sicura scialpinistica pensavamo che qualcuno la tentasse già oggi nonostante abbia smesso di nevicare solo da qualche ora invece…
Giunti a Malga Fevri, dove di solito c’è un pistone, non troviamo assolutamente nulla, e la cima si allontana sempre più…
Seguiamo i paletti per il rifugio Graffer ma alcuni ci porterebbero nelle conche, dove affonderemmo fino al naso, non avrà nevicato tantissimo ma ci sono parecchi accumuli portati dal vento e le racchette non servono a molto!
Il vento previsto per domani è arrivato in anticipo per cui a tratti siamo sbatacchiati da folate anche se ben lontane da quelle che avremo domani!
Un’infinità di sali scendi ci porta con un ultima ripida salitina, fuori dal tracciato originario per evitare gli accumuli, al rifugio Graffer, deviazione che, insieme ai ringraziamenti porterà qualche maledizione dell'unico scialpinista salito in mattinata.
Nemmeno la pista di servizio che unisce il rifugio Graffer al Grostè è tracciata, per cui sperando di non incappare in qualche richiamo o peggio ancora qualche multa, saliamo a bordo pista. Al Grostè facciamo sosta, breve, perché tra la musica e il casino dei pistaroli che scendono a frotte dagli impianti sembra di stare alla Rinascente la settimana di Natale.
Ci portiamo un poco più in alto e incontriamo l’unico scialpinista della giornata, che nonostante abbia sfruttato la nostra traccia, rinuncia a proseguire per cima Roma. Troppa neve, ancora nessuna tracci e ora il vento è pure aumentato e da qui in avanti non ci sono più punti riparati.
Seppur coscienti che la cima ormai è diventata irraggiungibile continuiamo a salire ancora un poco, più che altro per far vedere al nostro amico l’ambiente spettacolare in cui ci saremmo dovuti inoltrare.
Gironzoliamo un poco sul pianoro, raggiungiamo un ometto che dichiariamo essere la nostra cima Coppi dopo di che scendiamo al Rifugio Graffer per mangiare qualcosina al riparo dal vento.
Sarebbe bello rientrare per Malga Vagliana ma, oltre a non esserci una traccia, i pendii che dovremmo attraversare ci convincono poco, per cui riprendiamo la lunga traversata a sali scendi verso lo Spinale. Mentre rientriamo cominciano ad arrivare numerosi scialpinisti che pernotteranno al rifugio Graffer. Mannaggia ma dove eravate, aver avuto un gruppo così davanti ci avrebbe facilitato non poco.
Va beh è andata bene lo stesso, l’ambiente del Brenta, tolto il tratto pistarolo, è sempre spettacolare!
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