Cima Roma, quota 2780
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Dopo il versante meno noto di Madonna di Campiglio, oggi, prima del viaggio di rientro, ci infiliamo nelle Dolomiti di Brenta, in direzione della Cima Roma (m 2838).
Si tratta di un’escursione facile, che non offre molto sotto l’aspetto sciistico. Ma si svolge in un ambiente grandioso e offre panorami mozzafiato.
LOCALITA' DI PARTENZA.
Passo Campo Carlo Magno, stazione a monte cabinovia Grostè (m 2442), presso il Rifugio Stoppani.
ATTREZZATURA.
Quella standard da scialpinismo. Non dimenticarsi dei dispositivi di sicurezza: ARTVA, pala e sonda, che, per altro, sono obbligatori in caso di pericolo valanghe. Meglio mettere nello zaino anche i rampanti; potrebbero tornare utili nella parte alta.
DIFFICOLTÀ.
PD- (MS, secondo la classificazione CAI). Si tratta di una facile escursione con qualche difficoltà nella parte finale. In caso di scarsa visibilità si possono incontrare difficoltà di orientamento.
Attenzione allo scivolo finale, che può essere a rischio valanghe.
QUOTA MASSIMA: m 2780, nelle vicinanze di Cima Roma.
QUOTA MINIMA: m 1641, al parcheggio di Campo Carlo Magno.
SVILUPPO: km 15.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 4:35.
TEMPI PARZIALI:
TEMPO DI SALITA: ore 2:30;
TEMPO DI DISCESA: ore 2:05.
DESCRIZIONE PERCORSO.
Dalla stazione di arrivo della cabinovia del Grostè (m 2442), si sale mantenendosi al bordo della pista fino a portarsi sopra l’ultima seggiovia. Si prosegue lungo il dosso in direzione della Cima Grostè, aggirando il suo sperone nord. Quando il terreno si fa più ripido, si piega a sinistra abbassandosi nel vallone sottostante (non è necessario smontare le pelli, c’è spazio per tagliare il pendio e perdere quota dolcemente). Si continua, quindi, in lieve pendenza raggiungendo una panoramica sella dove è posizionata una croce in ferro (m 2580). Da qui, si piega a destra, perdendo qualche metro di quota e, dopo un tratto in falsopiano, inizia la salita del largo canale fra la Cima Roma, alla nostra sinistra e la Cima di Val Perse, di fronte a noi. Al termine della salita, si raggiunge un colletto (m 2780), dal quale è ben visibile, poco distante sulla sinistra, l’aerea Cima Roma (m 2838). Noi ci siamo fermati qui, ma la vetta è facilmente raggiungibile in pochi minuti.
Per la discesa si segue lo stesso itinerario della salita fino al Rifugio Stoppani. Il primo tratto, breve, offre la possibilità di sciare; dopo, è una continua ricerca di velocità per superare i numerosi sali-scendi. È necessario montare le pelli per risalire dal vallone al dosso sotto la Cima Grpstè.
Dal Rifugio Stoppani si prosegue la discesa lungo le piste 60 e 66, fino al parcheggio della cabinovia a Campo Carlo Magno.
NEVE.
Rigelo notturno. Nella parte alta dell'escursione trasformata e compatta. Perdendo quota, nella parte centrale del giorno, perde di compattezza fina alla tipica neve primaverile. Sotto quota 1800: pappa. Comunque, sempre sciabile con piacevolezza.
METEO.
Magnifica giornata disturbata solo da una leggera foschia verso il fondovalle. Cielo sereno. Vento assente, solo in prossimità della vetta brezza. Molto calda: temperatura alla partenza 7°; sulla cima 4°; al parcheggio 16°.
FREQUENTAZIONE.
Luogo affollato, soprattutto di ciaspolatori.
COMPAGNI: Andrea e Paolo.
Si tratta di un’escursione facile, che non offre molto sotto l’aspetto sciistico. Ma si svolge in un ambiente grandioso e offre panorami mozzafiato.
LOCALITA' DI PARTENZA.
Passo Campo Carlo Magno, stazione a monte cabinovia Grostè (m 2442), presso il Rifugio Stoppani.
ATTREZZATURA.
Quella standard da scialpinismo. Non dimenticarsi dei dispositivi di sicurezza: ARTVA, pala e sonda, che, per altro, sono obbligatori in caso di pericolo valanghe. Meglio mettere nello zaino anche i rampanti; potrebbero tornare utili nella parte alta.
DIFFICOLTÀ.
PD- (MS, secondo la classificazione CAI). Si tratta di una facile escursione con qualche difficoltà nella parte finale. In caso di scarsa visibilità si possono incontrare difficoltà di orientamento.
Attenzione allo scivolo finale, che può essere a rischio valanghe.
QUOTA MASSIMA: m 2780, nelle vicinanze di Cima Roma.
QUOTA MINIMA: m 1641, al parcheggio di Campo Carlo Magno.
SVILUPPO: km 15.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 4:35.
TEMPI PARZIALI:
da | arrivo cabinovia del Grostè | a | croce metallica Q 2580: | ore 1:40 |
da | croce metallica Q2580 | a | Cima Roma, Q 2780: | 50 minuti |
da | Q 2780 di Cima Roma | a | Rifugio Stoppani: | ore 1:30 |
da | Rifugio Stoppani | a | parcheggio: | 35 minuti. |
TEMPO DI SALITA: ore 2:30;
TEMPO DI DISCESA: ore 2:05.
DESCRIZIONE PERCORSO.
Dalla stazione di arrivo della cabinovia del Grostè (m 2442), si sale mantenendosi al bordo della pista fino a portarsi sopra l’ultima seggiovia. Si prosegue lungo il dosso in direzione della Cima Grostè, aggirando il suo sperone nord. Quando il terreno si fa più ripido, si piega a sinistra abbassandosi nel vallone sottostante (non è necessario smontare le pelli, c’è spazio per tagliare il pendio e perdere quota dolcemente). Si continua, quindi, in lieve pendenza raggiungendo una panoramica sella dove è posizionata una croce in ferro (m 2580). Da qui, si piega a destra, perdendo qualche metro di quota e, dopo un tratto in falsopiano, inizia la salita del largo canale fra la Cima Roma, alla nostra sinistra e la Cima di Val Perse, di fronte a noi. Al termine della salita, si raggiunge un colletto (m 2780), dal quale è ben visibile, poco distante sulla sinistra, l’aerea Cima Roma (m 2838). Noi ci siamo fermati qui, ma la vetta è facilmente raggiungibile in pochi minuti.
Per la discesa si segue lo stesso itinerario della salita fino al Rifugio Stoppani. Il primo tratto, breve, offre la possibilità di sciare; dopo, è una continua ricerca di velocità per superare i numerosi sali-scendi. È necessario montare le pelli per risalire dal vallone al dosso sotto la Cima Grpstè.
Dal Rifugio Stoppani si prosegue la discesa lungo le piste 60 e 66, fino al parcheggio della cabinovia a Campo Carlo Magno.
NEVE.
Rigelo notturno. Nella parte alta dell'escursione trasformata e compatta. Perdendo quota, nella parte centrale del giorno, perde di compattezza fina alla tipica neve primaverile. Sotto quota 1800: pappa. Comunque, sempre sciabile con piacevolezza.
METEO.
Magnifica giornata disturbata solo da una leggera foschia verso il fondovalle. Cielo sereno. Vento assente, solo in prossimità della vetta brezza. Molto calda: temperatura alla partenza 7°; sulla cima 4°; al parcheggio 16°.
FREQUENTAZIONE.
Luogo affollato, soprattutto di ciaspolatori.
COMPAGNI: Andrea e Paolo.
Note bibliografiche:
- Lorenzo Bersezio, Brenta – Fantasie invernali dello sci, in «ALP, Itinerari», anno XIII, dicembre 1997, n° 152, pagine da 32 a 36.
Tourengänger:
Alberto C.

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