Sassello,Canale,Paghera,Croce del Minatore e lago d'Idro...west coast.
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Eccoci ancora nelle zone del Lago d’Idro, l’idea è quella di fare tutta la cresta che porta a toccare alcune cime, per poi scendere ad Anfo e ritornare all’auto costeggiando il Lago. E’ un giro che in parte conosco, l’incognita è la discesa ad Anfo e l’eventuale sentiero che riporta alla Pieve. Ma andiamo con ordine.
Lasciata l’auto nel parcheggio presso la Chiesa e fatta una prima tappa alla “caffetteria del Lago” prendiamo il sentiero 1 del Baremone/Dosso Sassello, una stradina che sin da subito si inerpica senza pietà, poi, passate le ultime abitazioni la stradina diventa sentiero, ma sempre abbastanza ripido.
Arrivati sulla dorsale, nei pressi della baita Zeler, ora il sentiero prosegue senza troppo impegno, almeno sino alle Coste della Pieve, poi arrivati ai piedi della Croce con un ultimo strappetto arriviamo su questo bel punto panoramico dove oggi purtroppo la vista ci è preclusa dalle nuvole. Rimaniamo giusto il tempo di scattare un paio di foto e poi ripartiamo verso il Dosso Sassello, il vero Dosso che sta un po più a N della Croce. Ci arriviamo dopo una breve arrampicata su roccette e balze erbose di I°restando in cresta, ma la cima è circondata da piante e sinceramente non ha nessuno interesse se non quello di aver scoperto questo benedetto Dosso Sassello.
Seguiamo ancora per un po la cresta dove la traccia a volte sparisce sotto la grandine caduta la sera prima, visto che si tende un po a scivolare ritorniamo sul sentiero ufficiale dove si può camminare con più sicurezza. Dopo qualche minuto, Gps alla mano, usciamo ancora dal sentiero ufficiale per riprendere la cresta, fatti pochi passi ecco davanti a noi un piccolo pulpito dove è presente un seggiolino di legno che guarda verso tutto il Lago, questo è il Monte Canale.
Scendiamo al vicino Passo di Costa Verde, dove si può scendere alla Loc. Tre Capitelli, ma noi proseguiamo il nostro cammino su una traccia che si fa un po più di difficile fruizione, niente di che, s’intende, ma camminare con la grandine sotto i piedi in zone un po esposte seguendo un sentierino stretto che a volte è franato, beh, c’è fa fare un po di attenzione. Passiamo indenni i due caminetti e poi subito dopo una breve crestina rocciosa un po esposta, ritornati su una traccia più tranquilla non ci resta che salire al Monte Paghera che risulta essere la massima elevazione del nostro giro. 3h.
Non ci fermiamo qua per il pranzo, troppo bagnato il terreno, propongo a Rosa di spostarci verso la Cima Q 1087, un posto con una bella visuale dove ci si arriva affrontando una stretta ma breve crestina. Qua ci godiamo un sole quasi primaverile. Consumiamo il nostro pasto frugale e poi ritorniamo sui nostri passi, ma senza scendere sino alla Cocca Bassa. Seguiamo a naso ancora la cresta, seguendo la flebile traccia che a volte pure qua sparisce nascosta dalla grandine, oltrepassata una zona boschiva dove i rami ti schiaffeggiano con poca raffinatezza, ecco spuntare davanti a noi la Croce del Minatore, dove ci arriviamo affrontando ancora una volta una cresta un po esposta. Bella visuale e croce strapiombante verso Anfo.
Qua ci gustiamo un po il panorama, intanto cerchiamo di capire come proseguire il cammino. Facciamo a ritroso la cresta per una cinquantina di metri, poi ecco che sulla destra si stacca una traccia con una vecchia bollatura posta sugli alberi, ricordo di averla fatta un paio di anni prima, ma è un ricordo un po nebuloso, comunque il sentiero ci collega al 435 che scende verso S. Petronilla, sentiero che abbandoniamo quando troviamo la deviazione per Anfo, sentiero 458.
Al momento il sentiero sembra bello, ma subito dopo si restringe e per di più è un po franato; passiamo con attenzione un torrentello che ha creato saltino esposto, poi subito dopo un tratto erboso un poco esposto, seguendo la fitta bollatura, anche di colore giallo, ripidamente scendiamo ad Anfo dove puntiamo verso la Chiesa e subito dopo verso il Campo Santo e il porticciolo con il suo piccolo yacht club.
Qua scopriamo che esiste una bella ciclo-pedonale che costeggia il Lago, una pedonale che ci porta prima ai Tre Capitelli, poi subito dopo alla Pieve Vecchia. E così chiudiamo un giro ad anello che oggi ci ha soddisfatto.
Nota 1): Bel giro ad anello, segnalato come EE. Se rimanete in cresta vi fate tutte le cime, la traccia è flebile ma presente, un poco di attenzione per i caminetti e la crestina un po esposta che porta al Paghera e il giro ve lo portate a casa. Attenzione a non perdere la traccia nella discesa alla Croce del Minatore. Il T3 sarebbe sufficiente come valutazione, ma le condizioni trovate ci hanno messo un po più in difficoltà, quindi il T3+ è d’obbligo.
Nota 2): Cose a caso e chi se ne frega!
Lercio-Italia in miniatura: Napoli, emergenza smog: le auto gireranno ad assicurazioni alterne.
Exit-pool: Maroni non si ricandida a governatore della Regione Lombardia. E CHISSENEFREGA!
Adios Motorhead: Morto il chitarrista Eddie Clarke. Se ne è andato più veloce della sua mano…
A la prochaine! Menek,Rosa
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