Forte di Cima Ora


Publiziert von cai56 , 25. März 2024 um 19:23. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:21 März 2024
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1483 m
Abstieg: 1483 m
Strecke:Circolare 17,97 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Brescia si segue la statale 45 della Val Sabbia (Strada del Caffaro) fino ad Anfo; alla rotonda all'ingresso del paese svoltare nettamente a destra e scendere in Via Rimembranza. Molti posti di parcheggio presso il cimitero ed un ristorante.

Seconda settimana consecutiva in queste prealpi bresciane, stavolta quasi al confine con la provincia di Trento, ma sempre lungo interessanti sentieri recuperati da percorsi logistici della "Grande Guerra"; in questo caso non si tratta del confine Italia-Austria, ma della linea dello "Sbarramento delle Giudicarie" costruito a partire dal 1913 e completato nel 1915 ad estrema difesa meridionale verso una (rivelatasi poi improbabile) calata del nemico dal Trentino verso Brescia e quindi verso la Pianura Padana. Le innumerevoli strutture (caverne, ripari, piazzole, alloggiamenti e soprattutto il forte con quattro cannoni piazzati in torretta) furono operative per brevissimo periodo e probabilmente i cannoni non spararono nemmeno mai: in conseguenza dell'evidente variazione delle dinamiche strategiche che portavano altrove, vennero rapidamente disarmati ed il tutto abbandonato. L'opera vandalica dei ladri di ferro (cosiddetti recuperanti) ha rapidamente causato il degrado delle strutture, che ora si trovano immerse nella boscaglia ed addirittura sottoposte ad un'ordinanza che ne vieta la frequentazione per rischio di crolli. Il percorso dell'escursione, che non presenta mai difficoltà tecnica alcuna, è comunque sottoposto a frequenti saliscendi fra cime e bocchette ed a ripide risalite per la linea di massima pendenza delle dorsali affacciate sul Lago d'Idro lungo le tracce di collegamento fra i vari livelli di trincee presenti. La difficoltà indicata (T3) fa esclusivamente riferimento al sentiero scelto per la discesa (unica alternativa alla carrozzabile asfaltata Anfo-Passo Baremone), che si rivela un percorso - benchè ancora leggibile - dimenticato da decenni ed invaso da alberi in crescita e tronchi schiantati. 


Dal centro di Anfo, davanti alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, si attraversa la statale e, ad un trivio in cima a Via Garibaldi presso una fontana, si imbocca sulla destra un vicolo in salita che porta a raggiungere la ex-strada militare - ora carrozzabile asfaltata- per il Passo Baremone. Un paio di scorciatoie permettono di evitare due tornanti e raggiungere in fretta il terrazzo boscoso con la chiesa di Santa Petronilla; a lato della chiesa e della carrozzabile si evita uno sterrato che conduce in piano verso l'area recintata della Rocca d'Anfo (fortificazione veneziana e napoleonica visitabile a pagamento in estate e periodo festivi) e si imbocca un sentierino meno evidente, sempre sulla destra. La traccia, piuttosto ripida ed a stretti risvolti, sale nel bosco rado ed arido sull'amplissima dorsale meridionale del Monte Censo: fra querce e pini si raggiunge il bivio di sentieri militari che, dopo la visita alla prima cima dell'escursione, andremo a percorrere. Si prosegue quindi a destra e, dopo qualche tornante e lunghi traversi, si affianca il minuscolo Bivacco Vedetta del Censo, posto pochi metri al di sotto del punto panoramico recante la Croce del Censo; la vera cima del Monte Censo si trova pochi metri più in alto, formata da una cupola spianata e perforata da false gallerie in cemento: notevole da questa posizione soprattutto il panorama, oltre che sul Lago d'Idro mai perso di vista lungo tutta la salita, anche verso Ponte Caffaro e la piana di Storo. Ridiscesi al bivio precedentemente evidenziato, dopo aver aggirato uno scenografico sperone, si inizia a percorrere un comodo sentiero quasi interamente intagliato nel ripido versante: oltrepassata una cospicua perdita di quota - una sequenza di tornanti - si intraprende un traverso che asseconda la complessa orografia della dorsale (ripidi pratoni e torrioni rocciosi) fra Monte Censo e Cima Cereto Chetoi. Lungo il tragitto si comincia a notare qualche modesto deposito scavato in galleria e blindato in calcestruzzo. Nei pressi di una bocchetta erbosa con roccolo e resti di due piazzole cannoniere (Coca Chetoi), si arriva ad accostare la carrozzabile del Passo Baremone che, percorsa per una cinquantina di metri, si abbandona per deviare su di un ripidissimo sentierino con i segni blu/nero/blu dell'Alta Via dei Forti (percorso di circa 60 km attorno al Lago d'Idro ad unione delle più conservate strutture militari). La traccia, spesso veramente molto ripida, risale lungo il filo roccioso la cresta sud-est della Cima Valcaelli costituendo il percorso di collegamento fra i molti segmenti di trincea costruiti in pendenza affacciati a picco sul lago; in corrispondenza di un pulpito roccioso con croce metallica, il sentiero inizia a spianare per raggiungere, al margine fra prati e bosco, la piccola costruzione della Baita Alpina Gatolè. Il sentiero, che poco oltre il bivacco si sdoppia (possibilità di seguire a destra l'impegnativo crinale a torri rocciose della Cima Valcaelli), va seguito nel lungo traverso pianeggiante di sinistra che porta a ritrovare l'asfalto della strada del Passo Baremone in corrispondenza di un tornante; questa volta il tratto su carrozzabile è piuttosto lungo e si conclude dove un'indicazione fa deviare sulla carrettabile militare per il forte di Cima Ora. Si risale a lunghi traversi il pendio - e qui per noi oggi inizia una cospicua copertura nevosa - fino a raggiungere una selletta boscosa in prossimità della strada militare di servizio Passo Baremone- Forte che percorreremo completamente al ritorno; da questo punto uno spostamento in piano verso nord permette di raggiungere un bivio che, in condizioni estive del terreno, si presenterebbe una interessante alternativa: a destra si potrebbe raggiungere direttamente la cannoniera tramite una lunga scaletta a pioli (in loco definita "piccola ferrata") oggi difficilmente accessibile, mentre continuando a sinistra si torna sulla strada militare in prossimità dei primi monumentali ruderi. Oltrepassato l'edificio degli alloggiamenti di truppa, in breve si raggiunge il piazzale della cannoniera, da cui si ha accesso ai tre piani di stanze e corridoi sottostanti al terrazzo blindato (vari strati di calcestruzzo alternati a tappeti di rete metallica a maglie fitte). Quanto resta delle quattro torrette è la presenza - più o meno ben leggibile - di quattro buchi con le scale di accesso, gli anelli di ancoraggio dei cannoni e l'incavo di alloggiamento del meccanismo di sollevamento dei proiettili. Tornati alla strada militare, la percorriamo per intero aggirando in senso antiorario il perimetro della vera Cima Ora e raggiungendo, poco dopo essere sfilati sotto le palazzine di comando, i vasti spazi del Passo Baremone.
Come accennato nell'introduzione, l'unica possibilità, per il rientro, di evitare il lunghissimo percorso della carrozzabile è quello di andare a raggiungere, poco oltre il quarto tornante, l'antico sentiero della Valle di Fontana Fredda: l'ostacolo iniziale è quello di trovare l'imbocco del sentiero, attualmente coperto da cataste di legnami e ramaglie di scarto. Il sedime del vecchio passaggio in realtà rivela una notevole passata importanza, ma il pluridecennale disuso ha già portato ad una discreta ricrescita forestale; comunque, bene o male, si riescono ad oltrepassare alcuni rivi secondari fino a raggiungere una buona traccia che scorre lungamente parallela al profondo e sassoso solco della valle. Raggiunte ed oltrepassate due cascine, si passa a margine di tre tornanti della carrozzabile e si riprende a seguire il tracciato del torrente, sempre più eroso ed accidentato; attraversato l'asfalto, si cammina lungamente sulla pista di servizio ad una presa dell'acquedotto, fino a convergere definitivamente sulla rotabile; poco prima di raggiungere la chiesa di Santa Petronilla, si volge a destra seguendo le indicazioni di un percorso vita e lo si segue (belle inquadrature passando accanto alla strettissima forra che qui incanala il torrente) fino a tornare ad Anfo per riprendere il percorso urbano iniziale.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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