Un anello attorno al Cornizzolo
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Cominciamo col dire che il Cornizzolo lo posso vedere dalla finestra di casa, che ormai ne ho percorso parecchi itinerari e che comunque non ci vado spesso...ma oggi ho deciso di farci un giro attorno seguendo - almeno in parte - sentieri meno frequentati, ma non per questo privi di interesse escursionistico. Anzi.
Dall'Alpe di Carella (azienda agricola) si prosegue sulla strada asfaltata privata per il Cornizzolo e il Rifugio Consigliere (si può usufruire di qualche ripida scorciatoia selciata); appena superato il secondo tornante si trova l'inizio - non segnalato - del sentiero che attraversa tutto il versante meridionale del massiccio del Cornizzolo. Si tratta di un percorso prevalentemente pianeggiante, ma con un paio di strappi in ripida salita per poter attraversare due dei numerosi valloni (nell'ordine: Valle Banche, Valle Vignola, Valle Camarelle, Valle Molina e Valle Cepelline) con più agio; qua e là la scelta della giusta traccia richiede attenzione, per escludere i passaggi di ungulati e altri sentieri non cartografati. Il panorama è sempre grandioso specialmente sulla zona dei laghi briantei. Raggiunto l'importante crocevia del Prà Piott, si sale brevemente verso il sovrastante Cornizzolo fino a trovare una palina che indica verso destra il percorso di discesa verso Civate. Dapprima su ampi prati aperti, poi nel rado bosco sassoso, si scende velocemente fino al Dosso della Guardia, già in vista dell'adiacente poggio che ospita l'abbazia di San Pietro al Monte: un largo e comodo sentiero in lieve salita permette di raggiungere con un breve traverso il complesso religioso monumentale. Appena alle spalle del più in alto degli edifici partono due sentieri: si trascura quello di sinistra (che sale direttamente al Rifugio Consigliere) per imboccare quello di destra (N° 7) che attraversa subito la Valle dell'Oro in direzione delle "Tre Casote" e Civate. Si prosegue in salita fino a trovare il bivio verso sinistra del sentiero N° 9 per il Corno Birone: la pendenza si accentua e con stretti tornanti si risale il ripido pendio con rocce e piccoli pinnacoli affioranti; a circa 900m di quota si presenta una nuova deviazione a sinistra (sentiero N° 9a "Cinquantenario SEC"): si tratta in pratica di un traverso che conduce fino al larghissimo crinale compreso fra Cornizzolo e Monte Rai, ma - molto esposto ed accidentato - accentua l'impegno dell'escursionista cercando il percorso migliore fra cenge e roccette alternate ad infidi scivoli di fieno selvatico. Raggiunta la sterrata di culmine, la si segue verso sinistra fino ad arrivare ad una chiesetta: alle spalle del piccolo edificio religioso si nota facilmente una palina, le cui indicazioni vanno ignorate; occorre seguire la direzione suggerita da una meno evidente vecchia scritta a vernice su di un masso fra i prati e i relativi radi bolli gialli. Si tratta di un ottimo e ben delineato sentiero (N° 7 CAI Canzo) che scende con larghe curve - oggi coperte da uno spesso strato di ghiaccio - ad affiancare la cupola rocciosa del Ceppo dell'Angua fino a raggiungere, con un guado insidioso del torrente Ravella, il fondovalle nei pressi delle ex Terme di Gajum in territorio di Canzo. [Lungo l'ultimo tratto di strada si possono osservare, a fianco della carreggiata, esemplari geologici facenti parte del Sentiero Achermann]. Raggiunto l'asfalto, in totale assenza di segnaletica, si prosegue tenendo sempre la sinistra per alcune centinaia di metri; in località Lazzaretto, in vista della Cappella di San Michele, prende avvio il sentiero N° 3, largo e acciottolato: lo si segue fino a trovare sulla destra la deviazione per il "Senterun". E' un antico passaggio in quota (per evitare le paludi che circondavano il Lago del Segrino) fra Canzo e le vie della pianura, ormai ristretto dai franamenti a normale passaggio escursionistico: dopo un'iniziale ripida salita, il tracciato traversa in lievi saliscendi assecondando l'orografia del versante occidentale del Monte Pèsora. Il termine della traversata coincide con l'uscita sui prati dell'Alpe di Carella, nei pressi del punto di partenza.
Dall'Alpe di Carella (azienda agricola) si prosegue sulla strada asfaltata privata per il Cornizzolo e il Rifugio Consigliere (si può usufruire di qualche ripida scorciatoia selciata); appena superato il secondo tornante si trova l'inizio - non segnalato - del sentiero che attraversa tutto il versante meridionale del massiccio del Cornizzolo. Si tratta di un percorso prevalentemente pianeggiante, ma con un paio di strappi in ripida salita per poter attraversare due dei numerosi valloni (nell'ordine: Valle Banche, Valle Vignola, Valle Camarelle, Valle Molina e Valle Cepelline) con più agio; qua e là la scelta della giusta traccia richiede attenzione, per escludere i passaggi di ungulati e altri sentieri non cartografati. Il panorama è sempre grandioso specialmente sulla zona dei laghi briantei. Raggiunto l'importante crocevia del Prà Piott, si sale brevemente verso il sovrastante Cornizzolo fino a trovare una palina che indica verso destra il percorso di discesa verso Civate. Dapprima su ampi prati aperti, poi nel rado bosco sassoso, si scende velocemente fino al Dosso della Guardia, già in vista dell'adiacente poggio che ospita l'abbazia di San Pietro al Monte: un largo e comodo sentiero in lieve salita permette di raggiungere con un breve traverso il complesso religioso monumentale. Appena alle spalle del più in alto degli edifici partono due sentieri: si trascura quello di sinistra (che sale direttamente al Rifugio Consigliere) per imboccare quello di destra (N° 7) che attraversa subito la Valle dell'Oro in direzione delle "Tre Casote" e Civate. Si prosegue in salita fino a trovare il bivio verso sinistra del sentiero N° 9 per il Corno Birone: la pendenza si accentua e con stretti tornanti si risale il ripido pendio con rocce e piccoli pinnacoli affioranti; a circa 900m di quota si presenta una nuova deviazione a sinistra (sentiero N° 9a "Cinquantenario SEC"): si tratta in pratica di un traverso che conduce fino al larghissimo crinale compreso fra Cornizzolo e Monte Rai, ma - molto esposto ed accidentato - accentua l'impegno dell'escursionista cercando il percorso migliore fra cenge e roccette alternate ad infidi scivoli di fieno selvatico. Raggiunta la sterrata di culmine, la si segue verso sinistra fino ad arrivare ad una chiesetta: alle spalle del piccolo edificio religioso si nota facilmente una palina, le cui indicazioni vanno ignorate; occorre seguire la direzione suggerita da una meno evidente vecchia scritta a vernice su di un masso fra i prati e i relativi radi bolli gialli. Si tratta di un ottimo e ben delineato sentiero (N° 7 CAI Canzo) che scende con larghe curve - oggi coperte da uno spesso strato di ghiaccio - ad affiancare la cupola rocciosa del Ceppo dell'Angua fino a raggiungere, con un guado insidioso del torrente Ravella, il fondovalle nei pressi delle ex Terme di Gajum in territorio di Canzo. [Lungo l'ultimo tratto di strada si possono osservare, a fianco della carreggiata, esemplari geologici facenti parte del Sentiero Achermann]. Raggiunto l'asfalto, in totale assenza di segnaletica, si prosegue tenendo sempre la sinistra per alcune centinaia di metri; in località Lazzaretto, in vista della Cappella di San Michele, prende avvio il sentiero N° 3, largo e acciottolato: lo si segue fino a trovare sulla destra la deviazione per il "Senterun". E' un antico passaggio in quota (per evitare le paludi che circondavano il Lago del Segrino) fra Canzo e le vie della pianura, ormai ristretto dai franamenti a normale passaggio escursionistico: dopo un'iniziale ripida salita, il tracciato traversa in lievi saliscendi assecondando l'orografia del versante occidentale del Monte Pèsora. Il termine della traversata coincide con l'uscita sui prati dell'Alpe di Carella, nei pressi del punto di partenza.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)