Monte Barro
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Prima escursione dell'anno, al Monte Barro.
Lo scorso anno ho esplorato la maggior parte dei sentieri di questa bella montagna; ma oggi niente scoperte nuove, mi tengo su sentieri già conosciuti.
Da Galbiate, raggiunto con l'autobus da Lecco, mi incammino verso l'Eremo, tagliando i tornanti della strada lungo una vecchia mulattiera, che dalla Fornace sale ripida verso l'Eremo.
Poco prima di arrivare, prendo sulla destra il Sentiero delle Torri Gote, che con alcuni saliscendi ed una salita finale raggiunge la Sella della Pila.
Della prima torre non ci sono resti visibili, mentre delle altre due c'è ancora il basamento, semisommerso dalla vegetazione; poco prima della Sella della Pila si trova il "Sasso della Pila", un masso erratico di ghiandone che presenta una piccola cavità che probabilmente era usata come mortaio.
Oggi il tempo è bello, ma nonostante il sole la roccia della cresta è ancora gelida; infilo i guanti di pelle e mi avvio per la cima.
Il percorso è asciutto, e salgo senza difficoltà raggiungendo in breve la cima, 1 ora e 20 minuti.
Non c'è nessuno, a parte alcuni uccellini in attesa che gli escursionisti estraggano i viveri dallo zaino; non è ancora ora di pranzo, ma qualche briciola di biscotto gliela lascio.
L'atmosfera è molto limpida oggi, pochissima foschia, il panorama si spinge fino alle Alpi Marittime, che di solito non si vedono.
Resto un po' sulla cima osservando i vari monti circostanti, peccato non avere un binocolo.
Comincio al discesa.
Il sentiero diventa un po' fangoso e scivoloso; richiede un po' di cautela nei tratti rocciosi.
Raggiunta la Sella dei trovanti, una breve variante su facili roccette in salita non presenta difficoltà.
Arrivo ad una panchina panoramica; non sono ancora le 11, ma non mi faccio problemi: tiro fuori il mio pranzo e mi faccio un'altra lunga sosta.
Proseguo la discesa; passo dall'Eremo, oggi chiuso, e proseguo lungo la strada raggiungendo il facile Sentiero di mezzo che conduce al Sasso della Vecchia e poi alla Baita di Pian Sciresa, anche questa chiusa.
Breve sosta, poi proseguo per la stazione.
Qui mancano le indicazioni per Lecco; il primo sentiero sulla sinistra scende a Malgrate, tenendo la destra ci sono vari percorsi, più o meno diretti, che portano al Ponte Azzone Visconti.
La temperatura è salita notevolmente, ed arrivo a Lecco accaldato; una sosta al bar per un cappuccino e salgo sul treno per Milano.
Il nuovo anno è partito bene; il 2017 è stato l'anno in cui ho fatto più escursioni, 113, essendo disoccupato me lo sono potuto permettere; ma nel 2018, se tutto va bene, prevedo di trovare una nuova occupazione per la quale sto seguendo un corso di formazione; non potrò farne più così tante, ma cercherò di aumentarne la qualità.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Lo scorso anno ho esplorato la maggior parte dei sentieri di questa bella montagna; ma oggi niente scoperte nuove, mi tengo su sentieri già conosciuti.
Da Galbiate, raggiunto con l'autobus da Lecco, mi incammino verso l'Eremo, tagliando i tornanti della strada lungo una vecchia mulattiera, che dalla Fornace sale ripida verso l'Eremo.
Poco prima di arrivare, prendo sulla destra il Sentiero delle Torri Gote, che con alcuni saliscendi ed una salita finale raggiunge la Sella della Pila.
Della prima torre non ci sono resti visibili, mentre delle altre due c'è ancora il basamento, semisommerso dalla vegetazione; poco prima della Sella della Pila si trova il "Sasso della Pila", un masso erratico di ghiandone che presenta una piccola cavità che probabilmente era usata come mortaio.
Oggi il tempo è bello, ma nonostante il sole la roccia della cresta è ancora gelida; infilo i guanti di pelle e mi avvio per la cima.
Il percorso è asciutto, e salgo senza difficoltà raggiungendo in breve la cima, 1 ora e 20 minuti.
Non c'è nessuno, a parte alcuni uccellini in attesa che gli escursionisti estraggano i viveri dallo zaino; non è ancora ora di pranzo, ma qualche briciola di biscotto gliela lascio.
L'atmosfera è molto limpida oggi, pochissima foschia, il panorama si spinge fino alle Alpi Marittime, che di solito non si vedono.
Resto un po' sulla cima osservando i vari monti circostanti, peccato non avere un binocolo.
Comincio al discesa.
Il sentiero diventa un po' fangoso e scivoloso; richiede un po' di cautela nei tratti rocciosi.
Raggiunta la Sella dei trovanti, una breve variante su facili roccette in salita non presenta difficoltà.
Arrivo ad una panchina panoramica; non sono ancora le 11, ma non mi faccio problemi: tiro fuori il mio pranzo e mi faccio un'altra lunga sosta.
Proseguo la discesa; passo dall'Eremo, oggi chiuso, e proseguo lungo la strada raggiungendo il facile Sentiero di mezzo che conduce al Sasso della Vecchia e poi alla Baita di Pian Sciresa, anche questa chiusa.
Breve sosta, poi proseguo per la stazione.
Qui mancano le indicazioni per Lecco; il primo sentiero sulla sinistra scende a Malgrate, tenendo la destra ci sono vari percorsi, più o meno diretti, che portano al Ponte Azzone Visconti.
La temperatura è salita notevolmente, ed arrivo a Lecco accaldato; una sosta al bar per un cappuccino e salgo sul treno per Milano.
Il nuovo anno è partito bene; il 2017 è stato l'anno in cui ho fatto più escursioni, 113, essendo disoccupato me lo sono potuto permettere; ma nel 2018, se tutto va bene, prevedo di trovare una nuova occupazione per la quale sto seguendo un corso di formazione; non potrò farne più così tante, ma cercherò di aumentarne la qualità.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Tourengänger:
stefano58

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Kommentare (6)