Spigolo Marimonti alla Punta Sertori
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Dopo la serata organizzata dalla commissione cultura del nostro paese in cui abbiamo presentato la nostra attività, raccontato chi sono gli uomini di ghisa e cercato di trasmettere perchè ci piace così tanto andare in montagna sabato mattina facciamo qualche chiamata per verificare le condizioni neve della val Masino e finalmente riusciamo ad organizzare la prima uscita tutti e tre insieme dopo parecchio tempo.
Giunti a Bagni di Masino, il pensiero di dover salire fino al rifugio Gianetti mi taglia le gambe prima ancora di partire (non so perchè ma è una salita che faccio proprio fatica a digerire) ma non ci si può certo tirare indietro e allora caricati gli zaini in spalla iniziamo a salire e contro ogni pronostico riusciamo anche ad arrivare al locale invernale del rifugio senza l'aiuto dei frontalini. Ricca e nutriente cena a base di ravioli e poi in branda non senza qualche perplessità a causa del cielo che pian piano si sta coprendo.
Al mattino la sveglia non è delle migliori, cielo coperto, grande freddo e forte vento ma nonostante tutto questo dopo la classica colazione con the e gocciole ci incamminiamo verso l'attacco dello spigolo Marimonti.
La salita non dovrebbe essere troppo complicata stando alla carta ma il freddo, la neve che incontriamo in qualche passaggio, la roccia che si stacca sotto i piedi di Poty, la via nella prima parte non sempre molto intuitiva, da cercare e sempre da proteggere ci regalano una bella e sana avventura sullo splendido granito del Masino e in un ambiente che è a dir poco incredibile.
Riusciamo ad arrivare in cima con il cielo azzurro sopra le nostre teste, ad iniziare e finire le doppie con il sole non ancora troppo basso all'orizzonte, ad arrivare al rifugio senza frontalini ma poi dopo un boccone ci dobbiamo arrendere, indossarli ed accenderli per illuminare quell'infinita ed odiosa discesa che ci riporta alla macchina.
Giunti a Bagni di Masino, il pensiero di dover salire fino al rifugio Gianetti mi taglia le gambe prima ancora di partire (non so perchè ma è una salita che faccio proprio fatica a digerire) ma non ci si può certo tirare indietro e allora caricati gli zaini in spalla iniziamo a salire e contro ogni pronostico riusciamo anche ad arrivare al locale invernale del rifugio senza l'aiuto dei frontalini. Ricca e nutriente cena a base di ravioli e poi in branda non senza qualche perplessità a causa del cielo che pian piano si sta coprendo.
Al mattino la sveglia non è delle migliori, cielo coperto, grande freddo e forte vento ma nonostante tutto questo dopo la classica colazione con the e gocciole ci incamminiamo verso l'attacco dello spigolo Marimonti.
La salita non dovrebbe essere troppo complicata stando alla carta ma il freddo, la neve che incontriamo in qualche passaggio, la roccia che si stacca sotto i piedi di Poty, la via nella prima parte non sempre molto intuitiva, da cercare e sempre da proteggere ci regalano una bella e sana avventura sullo splendido granito del Masino e in un ambiente che è a dir poco incredibile.
Riusciamo ad arrivare in cima con il cielo azzurro sopra le nostre teste, ad iniziare e finire le doppie con il sole non ancora troppo basso all'orizzonte, ad arrivare al rifugio senza frontalini ma poi dopo un boccone ci dobbiamo arrendere, indossarli ed accenderli per illuminare quell'infinita ed odiosa discesa che ci riporta alla macchina.
Tourengänger:
mattia

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Kommentare (6)