Pizzo Cengalo
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Ed è giunto anche il momento del Cengalo ... dopo l'amara sconfitta di circa un anno e mezzo fa.
Questa volta siamo solo io e Raffaele a partire dai Bagni di Masino, ben determinati a raggiungere la vetta e soprattutto con tutto il necessario nello zaino.
La salita fino al Rifugio Gianetti avviene in un clima tranquillo, sia per il passo che per le temperature, oggi decisamente buone per essere fine luglio.
Dopo una bella pausa ci avviamo per la seconda parte di escursione, che prevede l'avvicinamento al canalino di accesso alla cresta. Tra pietraie, qualche tratto erboso e un po' di neve raggiungiamo il punto in cui è posizionata una corda fissa per facilitare il superamento di una placca poco appigliata.
Affrontato questo ripido tratto si continua per tracce su pietrame fino ad un breve passaggino di arrampicata, non difficile ma esposto che forse, a conti fatti rappresenta uno dei passaggi più impegnativi di tutta la salita.
Raggiunta il colletto dove inizia la cresta vera e propria la visione della parete del Badile è sempre uno spettacolo anche se oggi avvolta parzialmente dalle nubi. Si prosegue ora su una traccia in un pendio di pietre per poi portarsi nel tratto dove sono posizionate un paio di catene superate le quali si ritorna sulla cresta e si affronta un breve tratto proprio sul filo in equilibrio sulle rocce.
Rimane ancora un ultimo ostacolo che si supera con una breve arrampicata e poi il resto della salita è una semplice camminata tra pietre più o meno grosse fino a giungere al tratto finale dove inizia la neve, fatidico punto che ci aveva bloccati nello scorso tentativo.
Oggi abbiamo i ramponi ma la neve è morbida e non è necessario calzarli, sfiliamo solo la picozza per precauzione ed in meno di cinque minuti siamo in vetta.
Spettacolo!
Questa volta siamo solo io e Raffaele a partire dai Bagni di Masino, ben determinati a raggiungere la vetta e soprattutto con tutto il necessario nello zaino.
La salita fino al Rifugio Gianetti avviene in un clima tranquillo, sia per il passo che per le temperature, oggi decisamente buone per essere fine luglio.
Dopo una bella pausa ci avviamo per la seconda parte di escursione, che prevede l'avvicinamento al canalino di accesso alla cresta. Tra pietraie, qualche tratto erboso e un po' di neve raggiungiamo il punto in cui è posizionata una corda fissa per facilitare il superamento di una placca poco appigliata.
Affrontato questo ripido tratto si continua per tracce su pietrame fino ad un breve passaggino di arrampicata, non difficile ma esposto che forse, a conti fatti rappresenta uno dei passaggi più impegnativi di tutta la salita.
Raggiunta il colletto dove inizia la cresta vera e propria la visione della parete del Badile è sempre uno spettacolo anche se oggi avvolta parzialmente dalle nubi. Si prosegue ora su una traccia in un pendio di pietre per poi portarsi nel tratto dove sono posizionate un paio di catene superate le quali si ritorna sulla cresta e si affronta un breve tratto proprio sul filo in equilibrio sulle rocce.
Rimane ancora un ultimo ostacolo che si supera con una breve arrampicata e poi il resto della salita è una semplice camminata tra pietre più o meno grosse fino a giungere al tratto finale dove inizia la neve, fatidico punto che ci aveva bloccati nello scorso tentativo.
Oggi abbiamo i ramponi ma la neve è morbida e non è necessario calzarli, sfiliamo solo la picozza per precauzione ed in meno di cinque minuti siamo in vetta.
Spettacolo!
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