Monte Berlinghera (1930m) - il selvatico che non ti aspetti
|
||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Non mi sembra di averla trovata descritta su Hikr, quindi proseguo con gli “amarcord” e propongo la salita del Berlinghera dal suo versante Est. Metto le mani avanti: già non sono un grande fotografo, poi le immagini sono del 2007…
Rispetto alla via normale per la Bocchetta Chiaro, il lato E del Berlinghera è molto meno frequentato e decisamente più selvatico. Qui ve ne descrivo due varianti, entrambe non segnalate nella parta alta: la prima semplice, ben tracciataa e dallo sviluppo intuitivo, la seconda ben più complessa.
Dal parcheggio presso l’agriturismo di S. Bartolomeo, il sentiero corre lungo una larga pista sterrata e poi si perde in un pascolo con vista sul Legnone. Da qui è però sufficiente salire (tracce varie e confuse) lungo la massima pendenza nel bosco soprastante, separato dal pascolo da un muretto a secco, per sbucare di nuovo sulla carrareccia in corrispondenza di un tratto dove le piante sono state tagliate. Fino a qui si può anche arrivare, più noiosamente, proseguendo in auto oltre l’agriturismo fino al termine dell’asfalto (possibile parcheggio), dove un cartello per il Sasso Canale indica la via.
Salendo dolcemente lungo lo sterrato si lascia a destra l’inizio segnalato di un percorso ciclistico per S. Bartolomeo e, già in vista dei contrafforti sud-orientali del Berlinghera, in ambiente aperto si raggiunge un evidente bivio: si prende a destra in direzione della nostra meta (indicata a 1h10min) e, dopo aver oltrepassato la radura con i ruderi dell’Alpe Godone (1420m), si sale ripidamente ad una costruzione con fontana per poi giungere con traverso ascendente alla visibile baita in pietra dell’Alpe Derscen (1528m).
A sinistra della costruzione (attenzione alle vipere tra i muri!), una traccia di sentiero sale bruscamente e mira alla base delle bastionate rocciose che sostengono la cresta S-E della vetta, per poi costeggiarle con lungo traverso verso sinistra (O) su percorso poco evidente e che spesso si confonde tra le radici degli alberi; usciti di nuovo all’aperto si prosegue con un mezzacosta leggermente esposto mirando al punto di distacco di una frana di versante.
A questo punto si può giungere anche tramite un percorso alternativo, che da poco sopra l’Alpe Godone risale liberamente verso sinistra il canalone scavato dalla frana; questa ripida variante, che all’inizio comporta il superamento di salti di roccia (I grado), è però esposta alla caduta di sassi.
Superata la frana, la traccia compie alcune ripide svolte nel rado bosco di larici e tende poi a svanire nell’erba. Basta però traversare in salita nei prati mirando alla dorsale, e raggiunta la cresta (affaccio su Sasso Canale, massi chiari all’inizio), la si segue fino ad una palina segnaletica e da qui in breve si va in vetta. Questo percorso secondo me è tra T2 e T3.
La variante più interessante (T4) passa ancora più a Est, un versante molto tormentato che si articola in una serie di costoloni e ripidi versanti franosi ed esposti. Qualche informazione in più all’indirizzo http://www.montagnavissuta.it/berlinghera.htm, che ai tempi mi ispirò.
La via inizia dalla bocchetta (1545m) che separa il panoramico dosso posto nei pressi dell’Alpe Derscen dal più orientale dei contrafforti della cima: la traccia aggira quest’ultimo sul lato Est e quindi, dopo un infido traverso in piano su roccette e terreno franoso, passa da un larice isolato e sempre in direzione Nord-Ovest raggiunge l’Alpe di Pero (1715m), visibile sin dal colletto e posta in posizione molto panoramica.
Il tratto fino all’Alpe Pero è descritto anche in
http://www.hikr.org/tour/post80295.html
http://www.hikr.org/tour/post105494.html
https://www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/alpe_di_pero
Dall’Alpe Pero puntando esattamente a Ovest si raggiungono alcuni larici e, con percorso complicato e non sempre evidente, si superano su deboli tracce una serie di dorsali (in un caso si perde anche quota) per piegare infine verso la cresta Sud-Est e da qui salire facilmente in vetta. Percorso di puro ravanage anche se in ambiente aperto.
Discesa effettuata dalla via normale, cioè la dorsale occidentale che passa dalla Crocetta, da cui si può scegliere se stare sul sentiero che corre a Nord della cresta, o restare sempre in cresta. In breve si raggiunge la Bocchetta Chiaro (1666m), col suo traliccio dell’alta tensione, e da qui piegando decisamente a Sud verso il fondovalle si prende la sterrata che passa da Pescedo e dall’Alpe di Mezzo (1540m), per poi chiudere l’anello a S. Bartolomeo in corrispondenza del segnavia per il Sasso Canale.
Rispetto alla via normale per la Bocchetta Chiaro, il lato E del Berlinghera è molto meno frequentato e decisamente più selvatico. Qui ve ne descrivo due varianti, entrambe non segnalate nella parta alta: la prima semplice, ben tracciataa e dallo sviluppo intuitivo, la seconda ben più complessa.
Dal parcheggio presso l’agriturismo di S. Bartolomeo, il sentiero corre lungo una larga pista sterrata e poi si perde in un pascolo con vista sul Legnone. Da qui è però sufficiente salire (tracce varie e confuse) lungo la massima pendenza nel bosco soprastante, separato dal pascolo da un muretto a secco, per sbucare di nuovo sulla carrareccia in corrispondenza di un tratto dove le piante sono state tagliate. Fino a qui si può anche arrivare, più noiosamente, proseguendo in auto oltre l’agriturismo fino al termine dell’asfalto (possibile parcheggio), dove un cartello per il Sasso Canale indica la via.
Salendo dolcemente lungo lo sterrato si lascia a destra l’inizio segnalato di un percorso ciclistico per S. Bartolomeo e, già in vista dei contrafforti sud-orientali del Berlinghera, in ambiente aperto si raggiunge un evidente bivio: si prende a destra in direzione della nostra meta (indicata a 1h10min) e, dopo aver oltrepassato la radura con i ruderi dell’Alpe Godone (1420m), si sale ripidamente ad una costruzione con fontana per poi giungere con traverso ascendente alla visibile baita in pietra dell’Alpe Derscen (1528m).
A sinistra della costruzione (attenzione alle vipere tra i muri!), una traccia di sentiero sale bruscamente e mira alla base delle bastionate rocciose che sostengono la cresta S-E della vetta, per poi costeggiarle con lungo traverso verso sinistra (O) su percorso poco evidente e che spesso si confonde tra le radici degli alberi; usciti di nuovo all’aperto si prosegue con un mezzacosta leggermente esposto mirando al punto di distacco di una frana di versante.
A questo punto si può giungere anche tramite un percorso alternativo, che da poco sopra l’Alpe Godone risale liberamente verso sinistra il canalone scavato dalla frana; questa ripida variante, che all’inizio comporta il superamento di salti di roccia (I grado), è però esposta alla caduta di sassi.
Superata la frana, la traccia compie alcune ripide svolte nel rado bosco di larici e tende poi a svanire nell’erba. Basta però traversare in salita nei prati mirando alla dorsale, e raggiunta la cresta (affaccio su Sasso Canale, massi chiari all’inizio), la si segue fino ad una palina segnaletica e da qui in breve si va in vetta. Questo percorso secondo me è tra T2 e T3.
La variante più interessante (T4) passa ancora più a Est, un versante molto tormentato che si articola in una serie di costoloni e ripidi versanti franosi ed esposti. Qualche informazione in più all’indirizzo http://www.montagnavissuta.it/berlinghera.htm, che ai tempi mi ispirò.
La via inizia dalla bocchetta (1545m) che separa il panoramico dosso posto nei pressi dell’Alpe Derscen dal più orientale dei contrafforti della cima: la traccia aggira quest’ultimo sul lato Est e quindi, dopo un infido traverso in piano su roccette e terreno franoso, passa da un larice isolato e sempre in direzione Nord-Ovest raggiunge l’Alpe di Pero (1715m), visibile sin dal colletto e posta in posizione molto panoramica.
Il tratto fino all’Alpe Pero è descritto anche in
http://www.hikr.org/tour/post80295.html
http://www.hikr.org/tour/post105494.html
https://www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/alpe_di_pero
Dall’Alpe Pero puntando esattamente a Ovest si raggiungono alcuni larici e, con percorso complicato e non sempre evidente, si superano su deboli tracce una serie di dorsali (in un caso si perde anche quota) per piegare infine verso la cresta Sud-Est e da qui salire facilmente in vetta. Percorso di puro ravanage anche se in ambiente aperto.
Discesa effettuata dalla via normale, cioè la dorsale occidentale che passa dalla Crocetta, da cui si può scegliere se stare sul sentiero che corre a Nord della cresta, o restare sempre in cresta. In breve si raggiunge la Bocchetta Chiaro (1666m), col suo traliccio dell’alta tensione, e da qui piegando decisamente a Sud verso il fondovalle si prende la sterrata che passa da Pescedo e dall’Alpe di Mezzo (1540m), per poi chiudere l’anello a S. Bartolomeo in corrispondenza del segnavia per il Sasso Canale.
Tourengänger:
Serzo

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (11)