Corno Bles (2750mt) e Cima Rovaia (2525), return in Val Canè.
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Il Corno di Bles l’avevamo messo nei nostri desiderata da quando la settimana scorsa salimmo al Coleazzo, era lì, dirimpetto e stilisticamente attraente, la volontà di Rosa di salirci quanto prima ha avuto la mia approvazione.
Partiamo da Canè, seguendo la strada acciottolata che porta alle vicine Case Saline dove ci fermiamo a parlare un bel quarto d’ora con un simpatico personaggio che ci spiega tutta la storia del posto a partire dal 1200 d.c. ,preso il sentiero che sale alla destra di una fontana ora il gioco si fa duro.
E’ una salita ripida, che non da respiro, passando abbastanza velocemente il bosco di Larici giungiamo ai Corni della Torre dove troviamo all’opera diversi archeologi intenti a scavare intorno a delle rovine di torri risalenti al 1200 circa. Ci fermiamo per quattro chiacchiere, la gentile responsabile dei lavori ci da una bella lezione su ciò cui sono impegnati e prima di riprendere il cammino ci mostra qualche reperto appeno ritrovato.
Riprendiamo il cammino e fatti pochi passi ci troviamo nel secondo sito archeologico, una seconda torre posta sul Corno Nord, qua i lavori sono più avanzati. Davanti a noi ora c’è il Canalì de la Tor, un sentiero che sale parallelo ad un canale erboso, la ripidità è ancora una volta il leitmotiv di questa escursione e noi saliamo senza tirarci troppo il collo, anche perché abbiamo appena fatto la sosta banana, banana che potrebbe risalire dallo stomaco e ritornare alla forma originale se solo cerchiamo di accelerare il passo.
Negli ultimi 150 metri di dislivello incontriamo facili roccette, sfasciumi e blocchi, non essendoci difficoltà tecniche, per la prosecuzione basta solo un minimo in attenzione, qualche buco a “profondità Brunetta” potrebbe inguaiare caviglie e ginocchia. Ma oramai ci siamo, ci gustiamo qualche ripido dirupo verso la Val Canè e poi la croce, bianca, appena pitturata, tutto attorno un panorama fantastico. 3h.
Qua ci fermiamo per la sosta pranzo, il sole non manca ma l’aria è decisamente fresca, l’antivento proprio non puzza.
Finito il pranzo si riparte, scendendo a ovest per il sentiero 66 che scende ripidissimo, a volte un po esposto, l’instabilità del terreno impone un briciolo di prudenza. Entriamo nel fondovalle, passiamo una breve ganna e poi ricominciamo a salire ripidamente, 100 metri di dislivello che sbucano su un’aspra bocchetta, preso il bel traverso che supera una seconda vallata si arriva con facilità alla Cima Rovaia dove sono presenti diverse trincee e costruzioni risalenti alla Grande Guerra. 1h30. Avessimo avuto più tempo a disposizione avremmo tentato la più difficile salita al Mattaciul, bella punta a nord del Rovaia.
Restando sulla cresta erbosa ora comincia la nostra discesa, una discesa che costeggia la lunga trincea, ma per scendere alla visibile Malga Tremonti non seguiamo nessun sentiero ma ci buttiamo in un ripidissimo e scivoloso versante erboso. Alla malga troviamo una palina con diverse indicazioni, ma Canè proprio è una destinazione ignota, istintivamente prendiamo in direzione est (plazza Gerù), seguendo il sentiero che parte proprio dalla malga, dopo qualche minuto arriviamo ad un bivio, un cartello scritto a mano dice:Corni della Torre/Case Bles. Ci siamo…le Case di Bles sono il nostro obiettivo.
Il sentiero è ben visibile ma non bollato, pur camminando in un bel bosco di Larici problemi di orientamento non ce ne sono, una volta ignorata una deviazione che si innalza verso l’ignoto il sentiero ora bollato in stile Arlecchino ci deposita alle Case di Bles/Bivacco Macherio dove ritroviamo l’archeologa responsabile dei lavori ai Corni della Torre, quattro chiacchere veloci più una visitina al bivacco e poi giù per il sentiero 66. 1h30
Qua è tutto facile, il sentiero è molto largo e semi acciottolato, una volta passati dalla Funtana Guciola si notano già i tetti di Canè, con tutta la calma possibile passiamo dalla Santella S. Francesco e tempo 5 minuti siamo di nuovo alla macchina… come direbbe numbers: soddisfattissimi!
Nota 1): Bel giro che mi sento di consigliare, un giro che riassume il piacere della montagna e la cultura (Reperti archeologici+fortificazioni ‘15/’18). Le difficoltà tecniche sono praticamente assenti, solo poche zone da fare con attenzione, comunque per la salita al Corno serve un minimo di allenamento.
Nota 2): Cose a caso.
Spinoza: Silvio Berlusconi avvistato in autogrill. La prossima volta dobbiamo abbandonarlo più lontano.
Strategia: Kim Jong Un per risparmiare sugli armamenti lancerà, come prova, il famigerato Buondì. Papà e mamma sono avvisati.
Nota 3): Dopo la malattia e gli antibiotici una bella … Ripresa.
RIPRESA.
Scusate il mio ritardo ero a far la spesa,
la febbre m’attanaglia e la storia è un poco pesa,
io compro medicine per fare autodifesa.
Ripresa,
le gambe vanno bene e trovo la mia intesa,
il polmone non s’affloscia e non firmo la mia resa,
con l’occhio punto in alto in cerca dell’ascesa.
Ripresa,
il giro l’ho concluso compiendo un'altra impresa,
con medicine appresso non c’è bisogn di chiesa,
con la mia mano alta saluto la Marchesa.
Con tutti sti dolori rimango un po in attesa, e in fondo mi domando: che cazzo di Ripresa?
A la prochaine! Menek,Rosa
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