Cima di Bles Mt. 2755

...eccoci a dover decidere dove andare per fare ancora qualche bella escursione….

e  finalmente ?..… Valle Camonica!!!!… che non ha bisogno di presentazioni….abbiamo nel mirino il Corno Bles e il secondo giorno la Cima Caione.

Il primo giorno arriviamo da casa, quindi meglio affrontare la Cima Bles…anche perché l’orario di partenza è meglio non scriverlo…

Arriviamo a Canè e parcheggiamo sotto al cimitero.

In realtà all’inizio i segnavia sono piuttosto scarsi, dovremmo seguire via Bles, invece andiamo verso una piazzetta e poi  prendiamo una stradetta che sale ripida.

Punto di riferimento per capire che non stiamo sbagliando è un caratteristico altare realizzato con delle pietre e una cappellina, da cui si vede il Monte Adamello, proprio di fronte a noi. 

Qui continuiamo lungo la stradina acciottolata in salita.

 Gli alberi si fanno più fitti e, dopo aver superato un tornante, arriviamo al piccolo nucleo di Saline.

Vediamo una grande fontana e, seguendo le indicazioni per “Roccolo di Arnaldo-Tor de’ Pagà“, prendiamo il sentiero di destra, lasciandoci alle spalle quella per il bivacco Blès.

 Ci addentriamo subito nel bosco e continuiamo a salire, circondati da maestosi abeti. Tratti più ripidi si alternano ad altri in falsopiano.

Sbuchiamo in un pianoro e arriviamo a Plasa Redonda, dove è ubicato il roccolo Arnaldo…postazione per avvistamento di fauna… troviamo anche numerose bandierine che segnalano il Trail Adamello.

Continuiamo sulla mulattiera e sbuchiamo in una ampia radura: siamo nei prati di Tor de Pagà, dove si trovano dei resti di antiche torri medievali, luogo che appartiene ormai al mito ed alle varie leggende che vorrebbero il posto rifugio degli ultimi "pagà" (pagani) che al tempo di Carlo Magno si sarebbero rifugiati su queste alture per sfuggire al massacro.

 Saliamo, mantenendoci sulla sinistra e arriviamo a dei cartelli segnavia: prendiamo il sentierino per Cima Bles. 

Subito troviamo i resti di una seconda torre, dopo i quali inizia la salita  più ripida dell’itinerario.

 Il sentierino procede tra l’erba....purtroppo è pieno di erba olina…e prende subito quota. 

Superiamo una prima pietraia, dopo la quale il sentiero compie dei piccoli tornantini con una pendenza maggiore.

 L’ultima parte della salita si svolge su grosse pietre, e spesso è necessario l’uso delle mani per passare da una all’altra. 

Cercando di seguire i segnavia arriviamo in cresta e alla nostra destra si apre la Val Canè.

La croce altissima si staglia imponente davanti a noi e, superando le ultime roccette, la raggiungiamo.

Il panorama di cui si gode dalla vetta è maestoso: la Presanella, l’Adamello, il Baitone, le Orobie, il Disgrazia, il Bernina e la Valcamonica dal Tonale fino a Edolo.

Oggi è andata.. adesso ci aspetta un po’ di riposo in albergo a Temù… ma per domani le previsioni non sono belle....mi sa che prolungheremo il riposo e affronteremo la cima Caione l’ultimo giorno..ma con il viaggio di ritorno sarà un tour de force…..