con l'incredibile Micaela alla Capanna Michela e Piz Coròi
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Ogni promessa è debito, se poi si tratta di passare due giorni nel bellissimo Parco della Greina e in compagnia di Micaela è decisamente un bel debito da assolvere, nonostante il persistere del mal di schiena scrutando la Meteo i giorni previsti del 22 e 23 di agosto sembrano i migliori della settimana e perciò è deciso ... si parte !
Va da se che martedì mattina appena sveglio qualche dubbio mi è però venuto perché il cielo a Como era tutto a pecorelle e così era anche quando mi sono trovato con la Mic nel Locarnese ma soprattutto anche saliti al Luzzone e all'Alpe di Garzott punto di partenza per la Capanna Michela ... ma come ? ... la Meteo dava tempo bellissimo !
Comunque passate da poco le 10 e caricati all'inverosimile i due zaini manco dovessimo stare via una settimana iniziamo la salita e tra una chiacchera e l'altra in un paio di ore siamo in capanna, salutiamo i gentili capannari Ornella e Mino, mangiamo qualcosa, prendiamo possesso della camerata e alle 15 siamo pronti per andarci a fare un giro nel Parco della Greina anche perché adesso il tempo è splendido come da previsioni, Micaela mi propone la salita al Pizzo Coròi da lei già salito e a me va benissimo perciò ... deciso si va, l'unico imperativo è di tornare assolutamente per la cena delle 19 come " bonariamente " ricordatoci da Ornella, comunque costeggiamo il laghetto di Motterascio attraversiamo il piano e cominciamo a salire per l'irto pendio erboso verso la Bocchetta di Larciolo, raggiunto il passo continuiamo a salire sulla destra il primo pendio erboso al quale ne seguono altri però di minor pendenza, qui Micaela mi dice che visto lo scarso allenamento ( dato che è ferma da un po' ) che forse non se la sente di arrivare fino in vetta e quindi di ... andare avanti, superò i vari panettoni erbosi e quando inizia il tratto di sfasciumi la cima sembra ancora abbastanza lontana ma poi invece abbastanza velocemente ma con attenzione raggiungo la bella cresta che porta in cima e alle 16.30 sono all'omino di vetta del Pizzo Coròi.
Uno sguardo sulle cime circostanti e sul Piano della Greina, qualche foto e inizio presto la discesa pensando la Mic ferma ad aspettarmi e invece la ritrovo senza zaino all'inizio degli sfasciumi decisa comunque a raggiungere la vetta ( buona cosa soprattutto per quello che ci aspetta il giorno successivo ) e infatti la raggiunge anche lei firmando oltretutto il libro di vetta che io invece non avevo neppure notato.
Una volta arrivato allo zaino della Mic indecisione se aspettarla qui ( ma c'è un bel po' d'aria ) o se invece seguendo il suo consiglio fare un giro più lungo tagliando giù diritto per un canale del pendio e raggiungere il piano della Greina, opto quindi per questa ipotesi raggiungo il piano passo dal cimitero ( o piantagione ) degli Omini e alle 18 sono in Capanna dove poco prima di cena mi raggiungerà anche Micaela.
Dopo la buona cena la sala pranzo del rifugio va via svuotandosi e anche Micaela con del sonno arretrato da recuperare va a dormire abbastanza presto e si farà una lunga unica tirata fino al mattino dopo ( beata lei ), io invece che notoriamente nei rifugi dormo poco o niente resisto leggendomi il mio Autosprint ... fino a che non toglieranno le luci !
Giorgio
...Ma Giorgio, dopo un titolo così, cosa vuoi che scriva?!!!...
Troppo gentile!
Una due giorni in compagnia di Giorgio? Ragazzi, non esitate!
Condividerete allegria, solarità, gentilezza, simpatia, intelligenza, chiacchierate, birrette, cime (ci mancherebbe, siamo qui per questo!) e, se siete una ragazza, sarete sotto l' ala di un gentiluomo vecchio stampo.
Ora però, se permetti, Giorgio, la racconto a modo mio, eh!, la nostra prima giornata!
Appuntamento a orari "gibiani" sotto il Ceneri, mi va benissimo, anche se la sveglia è suonata alle cinque!
Poco ecologista io, preferisco si vada con due auto: mi conosco bene, so che la Greina, non la voglio mai lasciare, e chissà che non mi fermi più a lungo in capanna...
Il cielo, dall' asfalto all' arrivo in capanna, è triste, grigio, nuvoloso: quanto basta per maledire il Bignaghi e la sua bellissima previsione meteo della notte passata!
Una birra ciascuno, ciascuno il suo spuntino e partiamo per salire sul Coroi.
Lascio libero Giorgio di testare la potenza dei suoi garretti salendo dapprima alla bocchetta di Larciolo, poi su su fino in cima. Scompare presto con falcate allegre all' orizzonte! Vai, Gio'!
Quello che potrebbe sembrare a certuni uno sgarbo è invece ai miei occhi fiducia, rispetto, amicizia: ognuno al suo passo, io ad arrancare, lui a far felici i suoi polpacci.
Non c' è sempre il bisogno di stare incollati l' uno all' altro, specialmente se un percorso non propone grandi difficoltà, per essere tuttavia insieme...
Ci rincontriamo poi alla base dello sfasciume scistoso che porta sulla cresta.
Gli consiglio una stupenda alternativa di discesa, tanto, vista l' ora, ce la faccio anche' io ad arrivare in capanna per l' ora di cena: guai a sgarrare! Ornella sarebbe irremovibile! a letto senza cena!
E' radioso il cielo quando arrivo in cima.
Scovo il libro di vetta, ben nascosto e protetto all' interno del massiccio ometto.
Un disegnino, due parole, e via col vento!
Anch' io, alla base dello sfasciume, scelgo la valletta consigliata a Giorgio.
Sono stupefatta di vedere, una volta ancora, come più persone (abituate a camminare in montagna) che fanno a distanza temporale l' una all' altra lo stesso itinerario scelgano d' istinto di posare i piedi su le stesse medesime pietre, ciuffi d' erba, terriccio: d' istinto i miei scarponi solcano le orme di Giorgio, eppure il territorio è vasto, innumerevoli le possibilità di passaggi!
Il mio sarà un lungo traverso, godibilmente interminabile, in direzione dell' attacco della bocchetta di Larciolo.
Meno piacevole per il mio ginocchio sinistro, ballerino al seguito di un incidente in bicicletta di anni e anni fa: l' appoggio è tutto sulla gamba sinistra, e il povero ginocchio punge a ogni passo...
Ritrovo lo splendido acquitrino dove scorre il Ri di Motterascio, il laghetto della capanna, risalgo per trovarmi al di sopra dell' alpeggio (squisito! il loro formaggio! in vendita, come pure burro e ricotta!) e ridiscendere poi in capanna.
Ma di chi è quella maglietta giallo fluo appesa ad asciugare? Dell' amico Giorgio, certo!
Ad accogliermi lo splendido sorriso di Giorgio, e quello soddisfatto di Ornella!
Va da se che martedì mattina appena sveglio qualche dubbio mi è però venuto perché il cielo a Como era tutto a pecorelle e così era anche quando mi sono trovato con la Mic nel Locarnese ma soprattutto anche saliti al Luzzone e all'Alpe di Garzott punto di partenza per la Capanna Michela ... ma come ? ... la Meteo dava tempo bellissimo !
Comunque passate da poco le 10 e caricati all'inverosimile i due zaini manco dovessimo stare via una settimana iniziamo la salita e tra una chiacchera e l'altra in un paio di ore siamo in capanna, salutiamo i gentili capannari Ornella e Mino, mangiamo qualcosa, prendiamo possesso della camerata e alle 15 siamo pronti per andarci a fare un giro nel Parco della Greina anche perché adesso il tempo è splendido come da previsioni, Micaela mi propone la salita al Pizzo Coròi da lei già salito e a me va benissimo perciò ... deciso si va, l'unico imperativo è di tornare assolutamente per la cena delle 19 come " bonariamente " ricordatoci da Ornella, comunque costeggiamo il laghetto di Motterascio attraversiamo il piano e cominciamo a salire per l'irto pendio erboso verso la Bocchetta di Larciolo, raggiunto il passo continuiamo a salire sulla destra il primo pendio erboso al quale ne seguono altri però di minor pendenza, qui Micaela mi dice che visto lo scarso allenamento ( dato che è ferma da un po' ) che forse non se la sente di arrivare fino in vetta e quindi di ... andare avanti, superò i vari panettoni erbosi e quando inizia il tratto di sfasciumi la cima sembra ancora abbastanza lontana ma poi invece abbastanza velocemente ma con attenzione raggiungo la bella cresta che porta in cima e alle 16.30 sono all'omino di vetta del Pizzo Coròi.
Uno sguardo sulle cime circostanti e sul Piano della Greina, qualche foto e inizio presto la discesa pensando la Mic ferma ad aspettarmi e invece la ritrovo senza zaino all'inizio degli sfasciumi decisa comunque a raggiungere la vetta ( buona cosa soprattutto per quello che ci aspetta il giorno successivo ) e infatti la raggiunge anche lei firmando oltretutto il libro di vetta che io invece non avevo neppure notato.
Una volta arrivato allo zaino della Mic indecisione se aspettarla qui ( ma c'è un bel po' d'aria ) o se invece seguendo il suo consiglio fare un giro più lungo tagliando giù diritto per un canale del pendio e raggiungere il piano della Greina, opto quindi per questa ipotesi raggiungo il piano passo dal cimitero ( o piantagione ) degli Omini e alle 18 sono in Capanna dove poco prima di cena mi raggiungerà anche Micaela.
Dopo la buona cena la sala pranzo del rifugio va via svuotandosi e anche Micaela con del sonno arretrato da recuperare va a dormire abbastanza presto e si farà una lunga unica tirata fino al mattino dopo ( beata lei ), io invece che notoriamente nei rifugi dormo poco o niente resisto leggendomi il mio Autosprint ... fino a che non toglieranno le luci !
Giorgio
...Ma Giorgio, dopo un titolo così, cosa vuoi che scriva?!!!...
Troppo gentile!
Una due giorni in compagnia di Giorgio? Ragazzi, non esitate!
Condividerete allegria, solarità, gentilezza, simpatia, intelligenza, chiacchierate, birrette, cime (ci mancherebbe, siamo qui per questo!) e, se siete una ragazza, sarete sotto l' ala di un gentiluomo vecchio stampo.
Ora però, se permetti, Giorgio, la racconto a modo mio, eh!, la nostra prima giornata!
Appuntamento a orari "gibiani" sotto il Ceneri, mi va benissimo, anche se la sveglia è suonata alle cinque!
Poco ecologista io, preferisco si vada con due auto: mi conosco bene, so che la Greina, non la voglio mai lasciare, e chissà che non mi fermi più a lungo in capanna...
Il cielo, dall' asfalto all' arrivo in capanna, è triste, grigio, nuvoloso: quanto basta per maledire il Bignaghi e la sua bellissima previsione meteo della notte passata!
Una birra ciascuno, ciascuno il suo spuntino e partiamo per salire sul Coroi.
Lascio libero Giorgio di testare la potenza dei suoi garretti salendo dapprima alla bocchetta di Larciolo, poi su su fino in cima. Scompare presto con falcate allegre all' orizzonte! Vai, Gio'!
Quello che potrebbe sembrare a certuni uno sgarbo è invece ai miei occhi fiducia, rispetto, amicizia: ognuno al suo passo, io ad arrancare, lui a far felici i suoi polpacci.
Non c' è sempre il bisogno di stare incollati l' uno all' altro, specialmente se un percorso non propone grandi difficoltà, per essere tuttavia insieme...
Ci rincontriamo poi alla base dello sfasciume scistoso che porta sulla cresta.
Gli consiglio una stupenda alternativa di discesa, tanto, vista l' ora, ce la faccio anche' io ad arrivare in capanna per l' ora di cena: guai a sgarrare! Ornella sarebbe irremovibile! a letto senza cena!
E' radioso il cielo quando arrivo in cima.
Scovo il libro di vetta, ben nascosto e protetto all' interno del massiccio ometto.
Un disegnino, due parole, e via col vento!
Anch' io, alla base dello sfasciume, scelgo la valletta consigliata a Giorgio.
Sono stupefatta di vedere, una volta ancora, come più persone (abituate a camminare in montagna) che fanno a distanza temporale l' una all' altra lo stesso itinerario scelgano d' istinto di posare i piedi su le stesse medesime pietre, ciuffi d' erba, terriccio: d' istinto i miei scarponi solcano le orme di Giorgio, eppure il territorio è vasto, innumerevoli le possibilità di passaggi!
Il mio sarà un lungo traverso, godibilmente interminabile, in direzione dell' attacco della bocchetta di Larciolo.
Meno piacevole per il mio ginocchio sinistro, ballerino al seguito di un incidente in bicicletta di anni e anni fa: l' appoggio è tutto sulla gamba sinistra, e il povero ginocchio punge a ogni passo...
Ritrovo lo splendido acquitrino dove scorre il Ri di Motterascio, il laghetto della capanna, risalgo per trovarmi al di sopra dell' alpeggio (squisito! il loro formaggio! in vendita, come pure burro e ricotta!) e ridiscendere poi in capanna.
Ma di chi è quella maglietta giallo fluo appesa ad asciugare? Dell' amico Giorgio, certo!
Ad accogliermi lo splendido sorriso di Giorgio, e quello soddisfatto di Ornella!
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