Pic-nic sotto l' arco : Quarto giorno in Greina
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- Guida : Guida delle Alpi Ticinesi , vol. 3 , Giuseppe Brenna
- Cartina : CNS 1233 / Greina
- Consigli di letture: vedere la mia relazione sulla salita al Pizzo Coroi
- Dislivelli modesti, nessuna difficoltà
- Tempi : oggi per me 5 ore , ma il giro essendo liberamente modulabile - ed essendo io una grande contemplativa - le 5 ore sono puramente indicative
...ALL ' ALBA DALLE DITA ROSEE...
( Odissea , Omero )
...bè, stamattina più grigie che rosee, quando , come ad ogni risveglio, schizzo dalla cuccetta per guardare dalla finestra il colore del cielo!
...e allora dove vado? un giro meditativo e tranquillo, per salutare l ' arco della Greina, i tre colori delle rocce al Passo Crap?...mah...però alla Fuorcla Sura de Lavaz (2703 m) potrei dare un occhiata...in vista di un futuro Valdraus...
A colazione occhiata alla bibbia Brenna ed alla cartina unta e bisunta a forza di esser stata usata; chiacchierata con la guardiana Ornella che le brutte previsioni meteorologiche appena udite alla radio intristiscono!
Prima della partenza, visita all ' orticello di patate dell ' Ornella, quota 2169 m, sotto la terrazza, con la sua ramina anti - fauna! Chissà che fortunato viandante se le ritroverà nel piatto, squisitamente cucinate dallo chef e guardiano Mimo!
Oggi salgo al laghetto della capanna (quota 2205 m), mia vasta vasca da bagno quotidiano prima che fossero installate le docce in capanna! Discesa successiva verso le molteplici ramificazioni del Ri di Motterascio. Lassù a sinistra le guglie del Filo di Lungadera, con l ' intaglio della bocchetta di Larciolo (a quota 2340, senza nome sulla CNS) che ho disseminato di una trentina di ometti un paio di anni fa - bocchetta che porta alla cresta erbosa ESE che conduce poi al Pizzo Coroi.
Seguo il Ri di Motterascio sino a risalire i prati in zona " cimitero degli ometti ", intanto che una dolcissima e finissima pioggerella parte all ' attacco. Stamattina costruisco anch' io un ometto, dedicandolo alla mia topolinina Denise -che mi chiamava "aggiusta - ometti" e che magari ne costruisce ora in cielo...Il mio ometto è tutto di pietre lucenti e bianche, unico chiaro in mezzo ai fratelli nerastri.
Arrivo su sentiero alla palude prima di Crap la Crusch, nella quale pascolano le mucche in estate: l' attraverso poi seguo i greti sassosi dei torrentelli ora a secco. Una scritta a lettere giganti rovesciate, fatta con pietre bianche che risaltano sul verde/rossiccio prato, attira la mia attenzione : JESUS LORD OF THE RINGS. Mah...
Viene all ' attacco una pioggerellina fine.
Ritorno sul sentiero quando la parete incombe ripida dalla cresta del soprastante Coroi e ammiro col batticuore il canyon formato dal Rein da Sumtvigt. Batticuore ? Due anni fa , a fine stagione estiva, c' era ghiaccio su questa stretta porzione di sentiero, a picco sul canyon e all' ombra del Coroi. Con una piccola pietra, ginocchia sui talloni, scavai minuscole tacche nel ghiaccio vivo per posarci la punta degli scarponi, col terrore di scivolar nel vuoto...
Passato l' orrido col batticuore continuo sul sentiero molto trafficato, a giudicare dai numerosi fazzoletti di carta a mò di segnavia: "Qui ho fatto pipì! Qui mi sono soffiato il naso!" Che notizie interessanti! Mettiamoci sopra una pietra.
Arrivata al passaggio di rocce, concrezioni e sabbie di dolomia saccaroide, che ti acceca anche se non ci brilla sopra il sole, lascio il sentiero e scendo in direzione dei meandri del Brenno della Greina, attraverso acquitrini e rii e ritrovo il sentiero bianco/blu che porta alla Fuorcla Sura de Lavaz e all ' ARCO, con attacco di pioggia media che necessita la mantellina.
Omaggiato l' arco con foto purtroppo un poco tetre, mi siedo al suo cospetto per il pic-nic di pane, burro e salametto.
Chiaro , rinuncio alla Fuorcla: 500 m. di salita sotto l' acqua con ritorno su scivolo naturale non mi motivano!
Un anima pia ha ricoperto di vernice grigia la grande scritta ARCO GREINA con enorme freccia dipinte di blu, sulla bella lastra chiara dove son seduta, accanto al torrente .
Mi rammarico purtroppo dei troppi bolli azzurri (ricorrente polemica hikriana) e del palo nuovo di zecca coi cartelli blu e uno marrone che porta la scritta "arco"...a 20 metri dalla base dello stesso!
Povero amico arco, meraviglia della natura, ridotto a pura merce per turisti miopi! Scusate, se uno passa lì e non vede l' arco vuol dire che quel giorno non lo meritava.
Mi godo la pausa e lenta riprendo poi il cammino, dispiaciuta di lasciare l' arco solo nella stagione fredda imminente, per rivederlo solo dopo lunghi mesi invernali e nevosi!
Salgo andando a zonzo nella zona di guglie bianche e concrezioni appuntite in direzione del Passo Greina / Pass Crap. Seguo per un po il sentiero, allontanandomene poi per ritrovare la zona paludosa . Acc...non ho valutato bene l' acquitrino ed eccomi impantanata nella melma: che le sabbie mobili della Greina m' inghiottano?! Gli scarponi finora anfibi non hanno questa volta trovato difesa e sono bell' inzuppati.
Ritorno in capanna sotto l' attacco di una finissima pioggerella . Minestrone finale dell' Ornella con orzo, borlotti e verdure fresche, a reintegrare i sali minerali persi camminando...e sudando sotto la mantellina.
P.S. L' indomani avendo un impegno a inizio pomeriggio, devo scendere a valle -come le mucche domenica scorsa, senza piacere-
Un abbraccio ai capannari Ornella e Mimo, un saluto al Terri, e via di buon passo (1 ora 40 sino al parcheggio della diga).
Magici azzurri - fotogenia naturale!- del fjordo tra il ponte e l' alpe di Garzott, ammirati un ultima volta. Lungo abbraccio al larice più vecchio del Ticino.
Prima del tunnel, sorpresa auditiva: un bramare incredibilmente potente, insistente di cervi in amore.
Dalla diga, ultima occhiata al Terri, lassù, scurissima acuminata poesia geolgica: ciao! ci vediamo l' anno prossimo!
Per addolcire il ritorno nel mondo chiassoso e chiaccherone, ci vuole:
Musica, Maestro!
E saranno:
I 7min54 in paradiso del Larghetto del Concerto per pianoforte no 24 KV 491 di Mozart, con al pianoforte e alla direzione Piotr Anderszewski ; su You Tube c' è solo il Concerto KV 453 ma il 491 si può acquistare, cd Virgin Classics.
Anderszewski! uno dei pianisti viventi più sensibile e poeta, suonerà il Concerto di Schumann con l' OSI i prossimi 13 novembre a Lugano ed il 14 a Locarno. Se amate questo repertorio, correte!...Tanto pioverà o nevicherà proprio quei giorni li, e non ci saranno ne uscite ne cime da fare!
E poi:
Si sale in cielo con i 12min28 del Largo dal primo Concerto per pianoforte op.15 di Beethoven, suonato dal meraviglioso Wilhelm Kempff, con Paul Van Kempen alla testa dei Berliner Symphoniker ( su You Tube e in cd Deutsche Grammophon)
- Cartina : CNS 1233 / Greina
- Consigli di letture: vedere la mia relazione sulla salita al Pizzo Coroi
- Dislivelli modesti, nessuna difficoltà
- Tempi : oggi per me 5 ore , ma il giro essendo liberamente modulabile - ed essendo io una grande contemplativa - le 5 ore sono puramente indicative
...ALL ' ALBA DALLE DITA ROSEE...
( Odissea , Omero )
...bè, stamattina più grigie che rosee, quando , come ad ogni risveglio, schizzo dalla cuccetta per guardare dalla finestra il colore del cielo!
...e allora dove vado? un giro meditativo e tranquillo, per salutare l ' arco della Greina, i tre colori delle rocce al Passo Crap?...mah...però alla Fuorcla Sura de Lavaz (2703 m) potrei dare un occhiata...in vista di un futuro Valdraus...
A colazione occhiata alla bibbia Brenna ed alla cartina unta e bisunta a forza di esser stata usata; chiacchierata con la guardiana Ornella che le brutte previsioni meteorologiche appena udite alla radio intristiscono!
Prima della partenza, visita all ' orticello di patate dell ' Ornella, quota 2169 m, sotto la terrazza, con la sua ramina anti - fauna! Chissà che fortunato viandante se le ritroverà nel piatto, squisitamente cucinate dallo chef e guardiano Mimo!
Oggi salgo al laghetto della capanna (quota 2205 m), mia vasta vasca da bagno quotidiano prima che fossero installate le docce in capanna! Discesa successiva verso le molteplici ramificazioni del Ri di Motterascio. Lassù a sinistra le guglie del Filo di Lungadera, con l ' intaglio della bocchetta di Larciolo (a quota 2340, senza nome sulla CNS) che ho disseminato di una trentina di ometti un paio di anni fa - bocchetta che porta alla cresta erbosa ESE che conduce poi al Pizzo Coroi.
Seguo il Ri di Motterascio sino a risalire i prati in zona " cimitero degli ometti ", intanto che una dolcissima e finissima pioggerella parte all ' attacco. Stamattina costruisco anch' io un ometto, dedicandolo alla mia topolinina Denise -che mi chiamava "aggiusta - ometti" e che magari ne costruisce ora in cielo...Il mio ometto è tutto di pietre lucenti e bianche, unico chiaro in mezzo ai fratelli nerastri.
Arrivo su sentiero alla palude prima di Crap la Crusch, nella quale pascolano le mucche in estate: l' attraverso poi seguo i greti sassosi dei torrentelli ora a secco. Una scritta a lettere giganti rovesciate, fatta con pietre bianche che risaltano sul verde/rossiccio prato, attira la mia attenzione : JESUS LORD OF THE RINGS. Mah...
Viene all ' attacco una pioggerellina fine.
Ritorno sul sentiero quando la parete incombe ripida dalla cresta del soprastante Coroi e ammiro col batticuore il canyon formato dal Rein da Sumtvigt. Batticuore ? Due anni fa , a fine stagione estiva, c' era ghiaccio su questa stretta porzione di sentiero, a picco sul canyon e all' ombra del Coroi. Con una piccola pietra, ginocchia sui talloni, scavai minuscole tacche nel ghiaccio vivo per posarci la punta degli scarponi, col terrore di scivolar nel vuoto...
Passato l' orrido col batticuore continuo sul sentiero molto trafficato, a giudicare dai numerosi fazzoletti di carta a mò di segnavia: "Qui ho fatto pipì! Qui mi sono soffiato il naso!" Che notizie interessanti! Mettiamoci sopra una pietra.
Arrivata al passaggio di rocce, concrezioni e sabbie di dolomia saccaroide, che ti acceca anche se non ci brilla sopra il sole, lascio il sentiero e scendo in direzione dei meandri del Brenno della Greina, attraverso acquitrini e rii e ritrovo il sentiero bianco/blu che porta alla Fuorcla Sura de Lavaz e all ' ARCO, con attacco di pioggia media che necessita la mantellina.
Omaggiato l' arco con foto purtroppo un poco tetre, mi siedo al suo cospetto per il pic-nic di pane, burro e salametto.
Chiaro , rinuncio alla Fuorcla: 500 m. di salita sotto l' acqua con ritorno su scivolo naturale non mi motivano!
Un anima pia ha ricoperto di vernice grigia la grande scritta ARCO GREINA con enorme freccia dipinte di blu, sulla bella lastra chiara dove son seduta, accanto al torrente .
Mi rammarico purtroppo dei troppi bolli azzurri (ricorrente polemica hikriana) e del palo nuovo di zecca coi cartelli blu e uno marrone che porta la scritta "arco"...a 20 metri dalla base dello stesso!
Povero amico arco, meraviglia della natura, ridotto a pura merce per turisti miopi! Scusate, se uno passa lì e non vede l' arco vuol dire che quel giorno non lo meritava.
Mi godo la pausa e lenta riprendo poi il cammino, dispiaciuta di lasciare l' arco solo nella stagione fredda imminente, per rivederlo solo dopo lunghi mesi invernali e nevosi!
Salgo andando a zonzo nella zona di guglie bianche e concrezioni appuntite in direzione del Passo Greina / Pass Crap. Seguo per un po il sentiero, allontanandomene poi per ritrovare la zona paludosa . Acc...non ho valutato bene l' acquitrino ed eccomi impantanata nella melma: che le sabbie mobili della Greina m' inghiottano?! Gli scarponi finora anfibi non hanno questa volta trovato difesa e sono bell' inzuppati.
Ritorno in capanna sotto l' attacco di una finissima pioggerella . Minestrone finale dell' Ornella con orzo, borlotti e verdure fresche, a reintegrare i sali minerali persi camminando...e sudando sotto la mantellina.
P.S. L' indomani avendo un impegno a inizio pomeriggio, devo scendere a valle -come le mucche domenica scorsa, senza piacere-
Un abbraccio ai capannari Ornella e Mimo, un saluto al Terri, e via di buon passo (1 ora 40 sino al parcheggio della diga).
Magici azzurri - fotogenia naturale!- del fjordo tra il ponte e l' alpe di Garzott, ammirati un ultima volta. Lungo abbraccio al larice più vecchio del Ticino.
Prima del tunnel, sorpresa auditiva: un bramare incredibilmente potente, insistente di cervi in amore.
Dalla diga, ultima occhiata al Terri, lassù, scurissima acuminata poesia geolgica: ciao! ci vediamo l' anno prossimo!
Per addolcire il ritorno nel mondo chiassoso e chiaccherone, ci vuole:
Musica, Maestro!
E saranno:
I 7min54 in paradiso del Larghetto del Concerto per pianoforte no 24 KV 491 di Mozart, con al pianoforte e alla direzione Piotr Anderszewski ; su You Tube c' è solo il Concerto KV 453 ma il 491 si può acquistare, cd Virgin Classics.
Anderszewski! uno dei pianisti viventi più sensibile e poeta, suonerà il Concerto di Schumann con l' OSI i prossimi 13 novembre a Lugano ed il 14 a Locarno. Se amate questo repertorio, correte!...Tanto pioverà o nevicherà proprio quei giorni li, e non ci saranno ne uscite ne cime da fare!
E poi:
Si sale in cielo con i 12min28 del Largo dal primo Concerto per pianoforte op.15 di Beethoven, suonato dal meraviglioso Wilhelm Kempff, con Paul Van Kempen alla testa dei Berliner Symphoniker ( su You Tube e in cd Deutsche Grammophon)
Tourengänger:
micaela
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