Pizzo Penca
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Parto da Chironico-Valle abbastanza presto, per poter sfruttare al meglio le prime ore "fresche" di questa bella giornata estiva. Seguendo il sentiero principale passo dai vari alpeggi/borghi e transito dal Rifugio Alpe Sponda. Proseguo ora seguendo i segnavia bianco-blu che puntano al Passo di Ghiacciaione ma poco dopo quota 2400 abbandono la via segnata per iniziare a dirigermi verso il Pizzo Penca, grossomodo in direzione nord-ovest. Qualche grosso ometto indica la zona in cui iniziare a traversare.
Proseguo su terreno libero ma di ometti non ne trovo più ... non capisco se non ci sono, se non li vedo o se magari ho preso una traiettoria leggermente diversa da quella più "ufficiale" ... comunque la direzione da seguire è abbastanza intuitiva e quindi proseguo senza difficoltà fino a intravedere dei bolli gialli ... chissà da dove spuntano ... che sembrano però arrivare solo fino al Laghetto Gardiscio.
Dal Laghetto la direzione da seguire per la Boccheta di Staletto è chiara, si tratta solo di traversare qualche pendio erboso non particolarmente impegnativo. Giunto alla Bocchetta inizio a risalire lungo la dorsale principale, per poi gradualmente spostarmi verso destra seguendo dei pendii di detriti ... giusto un pochino franosi.
Non sapendo bene quale sia la via da seguire ... mannaggia a me quando non leggo le relazioni ... e non trovando/vedendo ometti, inizio ad effettuare un piccolo aggiramento della montagna, sbucando praticamente sul versante nord. Di fronte a me si staglia qualche metro di arrampicata discretamente esposto e, anche se sono abbastanza sicuro che questa non sia la via normale di salita, la paretina mi sembra affrontabile.
Superati questi 4/5 metri di II grado ... brevi ma emozionanti ... mi ritrovo davanti agli occhi un ometto e intuisco quale sarebbe dovuta essere la corretta via di salita, via che utilizzerò per scendere. Fatti pochi metri lungo la cresta salgo sulla vetta del Pizzo Penca ... che bello! Un comodissimo sasso e un coccolante venticello mi permettono anche una semi-pennicchella di circa 40 minuti prima di intraprendere la via del ritorno.
Come detto, per scendere affronto il passaggio di II ... quello ufficiale ... e poi proseguo lungo la pietraia fin nei pressi della Bocchetta di Staletto. Da qui, invece che tornare verso il Laghetto Gardiscio, decido di scendere per il pendio sottostante per andare a prendere "quella valletta erbosa con il torrentello che da lassù sembrava molto bella e comoda" ... ci si mette solo un pochino a raggiungerla ... ma poi l'ambiente misto erba/acqua/roccia ... (e pecoroni che scappano da tutte le parti) meritano questa breve deviazione ... che poi di fatto non mi farà aggiungere dislivello alla via "normale".
Ritornato sul sentiero ufficiale scendo alla Capanna e successivamente, lungo il sentiero del rientro, mi concedo la deviazione verso Doro ... bella ma che consiglio solo se avete ancora voglia di affrontare qualche breve sali-scendi. Da Doro non trovo indicazioni ufficiali per Valle ma una signora, che parla più con le capre che con me, ... mi indica qualcosa in caprese indicando "giù ... giù ..." allora io vado "giù ... giù ..." e trovo il sentiero che mi riporta senza problemi a Valle.
Proseguo su terreno libero ma di ometti non ne trovo più ... non capisco se non ci sono, se non li vedo o se magari ho preso una traiettoria leggermente diversa da quella più "ufficiale" ... comunque la direzione da seguire è abbastanza intuitiva e quindi proseguo senza difficoltà fino a intravedere dei bolli gialli ... chissà da dove spuntano ... che sembrano però arrivare solo fino al Laghetto Gardiscio.
Dal Laghetto la direzione da seguire per la Boccheta di Staletto è chiara, si tratta solo di traversare qualche pendio erboso non particolarmente impegnativo. Giunto alla Bocchetta inizio a risalire lungo la dorsale principale, per poi gradualmente spostarmi verso destra seguendo dei pendii di detriti ... giusto un pochino franosi.
Non sapendo bene quale sia la via da seguire ... mannaggia a me quando non leggo le relazioni ... e non trovando/vedendo ometti, inizio ad effettuare un piccolo aggiramento della montagna, sbucando praticamente sul versante nord. Di fronte a me si staglia qualche metro di arrampicata discretamente esposto e, anche se sono abbastanza sicuro che questa non sia la via normale di salita, la paretina mi sembra affrontabile.
Superati questi 4/5 metri di II grado ... brevi ma emozionanti ... mi ritrovo davanti agli occhi un ometto e intuisco quale sarebbe dovuta essere la corretta via di salita, via che utilizzerò per scendere. Fatti pochi metri lungo la cresta salgo sulla vetta del Pizzo Penca ... che bello! Un comodissimo sasso e un coccolante venticello mi permettono anche una semi-pennicchella di circa 40 minuti prima di intraprendere la via del ritorno.
Come detto, per scendere affronto il passaggio di II ... quello ufficiale ... e poi proseguo lungo la pietraia fin nei pressi della Bocchetta di Staletto. Da qui, invece che tornare verso il Laghetto Gardiscio, decido di scendere per il pendio sottostante per andare a prendere "quella valletta erbosa con il torrentello che da lassù sembrava molto bella e comoda" ... ci si mette solo un pochino a raggiungerla ... ma poi l'ambiente misto erba/acqua/roccia ... (e pecoroni che scappano da tutte le parti) meritano questa breve deviazione ... che poi di fatto non mi farà aggiungere dislivello alla via "normale".
Ritornato sul sentiero ufficiale scendo alla Capanna e successivamente, lungo il sentiero del rientro, mi concedo la deviazione verso Doro ... bella ma che consiglio solo se avete ancora voglia di affrontare qualche breve sali-scendi. Da Doro non trovo indicazioni ufficiali per Valle ma una signora, che parla più con le capre che con me, ... mi indica qualcosa in caprese indicando "giù ... giù ..." allora io vado "giù ... giù ..." e trovo il sentiero che mi riporta senza problemi a Valle.
Tourengänger:
Andrea!

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (8)