Chamanna da Tschierva mt 2583 da Pontresina
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Mio fratello Alberto è quasi un anno che non viene in montagna. Oggi viene e decido di andare alla capanna da Tschierva con un percorso lungo ma poco ripido e ben camminabile.....Alberto non ci è mai stato. La giornata si presenta abbastanza bella, calda ma ovviamente molto meno che Monza ed Albavilla. Lasciamo l'auto al parcheggio nei pressi della stazione di Pontresina e proseguiamo lungo le segnalazioni del sentiero per val Roseg. Praticamente trattasi di una piacevole stradina nel bel bosco della rinomata val Roseg. Dopo l'hotel che lasciamo sulla destra proseguiamo ancora su una larga mulattiera-stradina, passiamo alcuni ponticelli e più avanti comincia il sentiero per la capanna. Già dalla piana il panorama è bellissimo verso la zona dell'altra capanna, la Coaz, in fondo alla valle appena sotto il ghiacciaio del Piz Gluschaint. Tra una bella e variata fioritura il sentiero compie un lungo traversone girando un costone del Piz Boval e poi Tschierva entrando nella valletta che scende dall'omonimo ghiacciaio. Alcuni tornati ci fanno guadagnare quota sino a vedere la capanna sulla sinistra sotto i contrafforti del Piz Tschierva. Man mano che proseguiamo si allarga sempre più la vista sul favoloso Piz Roseg a destra ed a sinistra sulla regina dell'Engadina e cioè il Piz Bernina con la famosa Biancograt al Piz Bianco insieme al Piz Scerscen. Ad ogni passo le foto sono sempre più attraenti ma......non ho caricato la batteria e non ho quella di riserva! Per fortuna c'è lo smartphone ma soprattutto c'è Alberto con la sua super reflex...meno male! Alberto non è allenato ma il suo passo è sempre veloce. L'ultimo tratto comporta qualche tornante nei sassi sino al rifugio. Ho sempre seguito tranquillamente Alberto ma ora il bruciore o fastidio al collo (penso sempre per la cosiddetta "cervicale") mi obbliga a qualche breve sosta ma comunque con qualche minuto di ritardo raggiungo mio fratello al rifugio. Spettacolo fantastico sulla predetta triade di cime e sul sottostante ghiacciaio...roba da non staccare mai gli occhi intanto che ci mangiamo due bei rosti con birra in pieno sole! Più tardi parliamo un poco con uno dei gestori che è di Livigno e qui posso dare un'informazione, qualora già non si conosca, sulla impegnativa traversata alla capanna Coaz (nuovi gestori): occorre scendere lungo la morena destra del ghiacciaio sin quasi al termine per poi traversare il grosso torrente con una specie di ponte tibetano oppure con la cosiddetta "tirolese" che consta di un seggiolino appeso ad un cavo per il traino manuale e tutto ciò a pochissimo dal pelo dell'acqua.....per me è un po' da brivido e senz'altro preferirei l'enorme allungatoia ripassando dal hotel Roseggletscher ma ad alcuni più giovani amici hikriani amanti di tratti adrenalinici può far piacere...(comunque prima di intraprendere questa traversata informarsi sempre presso i gestori). Dopo la lunga e piacevole sosta salutiamo il gentilissimo gestore e prendiamo a scendere ovviamente per lo stesso percorso dell'andata dove non ho avuto problemi di "cervicale". Con passo allegro e poche soste arriviamo così al parcheggio. Questa è la terza volta che vado alla Tschierva ed anche se l'elementare sentiero è a tratti monotono, le visioni sono impagabili e meritano anche ulteriori visite. Alberto è stato contento della zona, del panorama e ...del rosti, ma penso soprattutto che è felice di esser tornato almeno una volta in montagna nonostante i suoi impegni di nonno. Alla prossima escursione insieme forse.....fra tre mesi (peccato perché mi trovo benissimo con Alberto e sin da quando eravamo piccolini.....). Le foto sono in massima parte di Alberto.
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