Alpe Alta - Valle Antigorio
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A volte ai margini di un territorio frequentato esistono luoghi abbandonati, la cui posizione, più scomoda rispetto a quella degli insediamenti ancora vissuti, costituisce una prova tangibile delle condizioni di vita del passato e di una capacità di adattamento che la nostra civiltà sembra avere dimenticato.
L'Alpe Alta è uno di questi luoghi: pochi ruderi allineati su un ripida falda erbosa, fuori dai percorsi segnati, nell'ultimo lembo sfruttabile della conca di Vova, con le sue baite rimodernate.
L'Alpe Alta può essere raggiunta in diversi modi. In questa occasione, con Ferruccio, Francesco e Stella, andrò a concatenare diverse tratte di sentiero, alcune del tutto prive di difficoltà, altre decisamente impegnative.
Da San Rocco a Salecchio Inferiore
Il sentiero inizia circa 400 m a NE dell'abitato, nei pressi del caratteristico edificio infossato alla base della parete, visibile dalla strada che prosegue verso la Val Formazza (cartello di legno).
Una bella mulattiera con tratti gradinati di grandi dimensioni risale il ripido versante e in breve arriva alle baite di Bigiogno (20').
Il sentiero segnalato traversa a destra (NE) e volge quindi a sinistra (NW) per risalire il versante con diversi cambi di direzione, non tutti evidenti, nonostante la segnaletica. Il terreno è sempre più ripido e si deve affrontare un passaggio elementare su roccette ricoperte di fango, senza appigli per le mani, che rende il percorso sconsigliabile in discesa.
Superati due salti di roccia su scalette metalliche addossate al pendio, si raggiunge il pianoro dove si trova la chiesa di Salecchio Inferiore (45' da Bigiogno).
Da Salecchio Inferiore a Il Motto
Una bella mulattiera porta da Salecchio Inferiore a Salecchio Superiore (20') e prosegue a Case Francoli (altri 20'). Un sentiero nell'erba si inoltra nella conca di Vova e giunge alla frazione denominata Il Motto, a circa 1600 m di quota (Alpi di Vova sulla CNS, circa 15' da Case Francoli).
Da Il Motto all'Alpe Tanzonia
Alle spalle delle baite riattate sale un sentiero privo di segnaletica fino all'Alpe Tanzonia (con l'accento sulla i), preceduto da una coppia di spartani ricoveri senza più il tetto. L'edificio simbolo dell'Alpe Tanzonia è la soprastante baita addossata ad uno spuntone roccioso (30') perfettamente conservata.
Dall'Alpe Tanzionia all'Alpe Alta
Dall'Alpe Tanzionia si risale il vallone poggiando a destra (N) fino ad un colletto intorno a 2100 m di quota. Qui inizia un evidente traccia che traversa tra una miriade di fiori fino al guado del Rio di Vova, sotto i fontanili visibili da lontano, dove ogni traccia svanisce.
L'edizione corrente della carta svizzera non riporta la prosecuzione del sentiero, che invece è presente sulle versioni più vecchie. In questo tratto non c'è più nemmeno un segno di passaggio degli animali.
Con un traverso esposto e delicato su un ripido pendio di erba e roccette traversiamo passando nei pressi di un piccolo larice isolato, fino a raggiungere lo spiovente erboso che ospita i ruderi dell'Alpe Alta (circa 1:30).
Dall'Alpe Alta all'Alpe Giove
Su traccia evidente si traversa a Est fino all'Alpe Giove. Il percorso non presenta difficoltà e permette di godere di un bel panorama verso il Monte Giove, il Pizzo Martello e la sottostante conca di Vova (45').
Dall'Alpe Giove all'Alpe Forno
Su comodo e piacevole sentiero segnalato si scende nella conca di Vova, si attraversa il torrente su un ponte e, su viottoli di campagna in parte inerbiti, ci si porta verso le baite più a valle. Entrati nel bosco sulla destra (N), si ritrovano i segnavia che in breve portano all'Alpe Forno (1:15).
Dall'Alpe Forno a Rivasco
Si scende lungo il bel sentiero gradinato (e segnalato) percorso all'andata in occasione della recente visita a Salecchio (40').
L'Alpe Alta è uno di questi luoghi: pochi ruderi allineati su un ripida falda erbosa, fuori dai percorsi segnati, nell'ultimo lembo sfruttabile della conca di Vova, con le sue baite rimodernate.
L'Alpe Alta può essere raggiunta in diversi modi. In questa occasione, con Ferruccio, Francesco e Stella, andrò a concatenare diverse tratte di sentiero, alcune del tutto prive di difficoltà, altre decisamente impegnative.
Da San Rocco a Salecchio Inferiore
Il sentiero inizia circa 400 m a NE dell'abitato, nei pressi del caratteristico edificio infossato alla base della parete, visibile dalla strada che prosegue verso la Val Formazza (cartello di legno).
Una bella mulattiera con tratti gradinati di grandi dimensioni risale il ripido versante e in breve arriva alle baite di Bigiogno (20').
Il sentiero segnalato traversa a destra (NE) e volge quindi a sinistra (NW) per risalire il versante con diversi cambi di direzione, non tutti evidenti, nonostante la segnaletica. Il terreno è sempre più ripido e si deve affrontare un passaggio elementare su roccette ricoperte di fango, senza appigli per le mani, che rende il percorso sconsigliabile in discesa.
Superati due salti di roccia su scalette metalliche addossate al pendio, si raggiunge il pianoro dove si trova la chiesa di Salecchio Inferiore (45' da Bigiogno).
Da Salecchio Inferiore a Il Motto
Una bella mulattiera porta da Salecchio Inferiore a Salecchio Superiore (20') e prosegue a Case Francoli (altri 20'). Un sentiero nell'erba si inoltra nella conca di Vova e giunge alla frazione denominata Il Motto, a circa 1600 m di quota (Alpi di Vova sulla CNS, circa 15' da Case Francoli).
Da Il Motto all'Alpe Tanzonia
Alle spalle delle baite riattate sale un sentiero privo di segnaletica fino all'Alpe Tanzonia (con l'accento sulla i), preceduto da una coppia di spartani ricoveri senza più il tetto. L'edificio simbolo dell'Alpe Tanzonia è la soprastante baita addossata ad uno spuntone roccioso (30') perfettamente conservata.
Dall'Alpe Tanzionia all'Alpe Alta
Dall'Alpe Tanzionia si risale il vallone poggiando a destra (N) fino ad un colletto intorno a 2100 m di quota. Qui inizia un evidente traccia che traversa tra una miriade di fiori fino al guado del Rio di Vova, sotto i fontanili visibili da lontano, dove ogni traccia svanisce.
L'edizione corrente della carta svizzera non riporta la prosecuzione del sentiero, che invece è presente sulle versioni più vecchie. In questo tratto non c'è più nemmeno un segno di passaggio degli animali.
Con un traverso esposto e delicato su un ripido pendio di erba e roccette traversiamo passando nei pressi di un piccolo larice isolato, fino a raggiungere lo spiovente erboso che ospita i ruderi dell'Alpe Alta (circa 1:30).
Dall'Alpe Alta all'Alpe Giove
Su traccia evidente si traversa a Est fino all'Alpe Giove. Il percorso non presenta difficoltà e permette di godere di un bel panorama verso il Monte Giove, il Pizzo Martello e la sottostante conca di Vova (45').
Dall'Alpe Giove all'Alpe Forno
Su comodo e piacevole sentiero segnalato si scende nella conca di Vova, si attraversa il torrente su un ponte e, su viottoli di campagna in parte inerbiti, ci si porta verso le baite più a valle. Entrati nel bosco sulla destra (N), si ritrovano i segnavia che in breve portano all'Alpe Forno (1:15).
Dall'Alpe Forno a Rivasco
Si scende lungo il bel sentiero gradinato (e segnalato) percorso all'andata in occasione della recente visita a Salecchio (40').
Tourengänger:
atal

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