Monte Vaccio, Cima della Bacchetta, Cima dei Ladrinai (Concarena) con finale rock


Publiziert von Andrea! , 1. Juli 2017 um 21:17.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 Juni 2017
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 2150 m
Strecke:15,7 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Sommaprada, Val Camonica (Brescia).

Tempo fa avevo messo tra le "cose da fare" una escursione alla Concarena, stupendomi che ci fossero così pochi report (su Hikr) riguardanti la Cima della Bacchetta e addirittura nessuno sulla Cima dei Ladrinai. Poi pochi giorni fa, mentre stavo sistemando il giro, arriva il report di Menek sulla Cima dei Ladrinai e la coincidenza sembra decretare il momento giusto per andarci, con nuove e fresche informazioni sul canale di accesso alla Bacchetta.

Nelle mie intenzioni c'è quella di salire tutte e due le cime che compongono la Concarena e poi scopro anche la possibilità di passare dal Monte Vaccio, compiendo così una bella traversata lungo la cima principale ed un giro parzialmente ad anello.

Parto da Sommaprada e inizio a cercare qualcosa che assomigli ad un sentiero che mi conduca verso la mia prima destinazione. Inizio a seguire degli ometti ma presto scopro che portano solamente ad una piccola falesia. Scendo, traverso un pochino e inizio la salita su terreno misto prato e bosco fino a sbucare su un pendio erboso, ripido ma almeno la direzione da seguire è più evidente. In basso vedo un capanno di caccia che forse potrebbe essere un migliore riferimento per il primo tratto di salita (immagino ci sia un sentiero per raggiungerlo).

Continuando con ripidità su terreno erboso faccio una breve sosta all'ombra degli ultimi alberelli e poi continuo la faticosa salita per il Monte Vaccio. Nella fase finale qualche roccetta prende il posto dell'erba e una volta raggiunta la dorsale il colpo d'occhio sull'incredibile anfiteatro sassoso della Cima della Bacchetta mi fa saltare il cuore in gola: fantastico.

In un batter d'occhio sono passato da un mondo di erba ad un mondo di pietra: questo momento vale tutta la fatica fatta per giungere fin qua. Momento che sarebbe stato diverso se affrontato in senso opposto.

Tocco la cima vera e propria e poco dopo inizio la discesa. Giungo ad un colletto e mi butto nel sottostante canalino sassoso, abbastanza semplice in discesa, ma sarebbe una mazzata in salita. Come se fosse neve si lasciano scivolare i piedi nel fine pietrisco (tanto che qualche sasso entra nella scarpa). Non fatevi entusiasmare dalla discesa ma tenete d'occhio la vostra destra per individuare l'ometto che indica il punto esatto dove abbandonare il canalino e iniziare a traversare. Se si perde questo primo punto chiave, si rischia di scendere troppo.

Ora si contorna la base del torrione sopra di noi e successivamente si risale per poi individuare la traccia migliore per tagliare in piano tutto l'anfiteatro sassoso, abbastanza impraticabile in salita. Questo secondo passaggio chiave permette di giungere sulla dorsalina che scende dall'anticima della Cima della Bacchetta, dorsale che va risalita seguendo qualche ometto e individuando anche qualche raro e sbiaditissimo bollo. Giunti sull'anticima basta seguire la semplice cresta per giungere in vetta alla Cima della Bacchetta.

In questo momento ho la sensazione di aver compiuto già una piccola impresa ma il percorso che mi attende è ancora lungo e faticoso. Prima di tutto la discesa dalla Bacchetta, inizialmente sulla dorsale verso ovest e poi, seguendo i bolli rossi, lungo l'erto pendio di roccette. Roccette nel complesso non troppo impegnative ma che costringono comunque ad un andatura sempre misurata, dove ogni piede va messo nel posto giusto per evitare disastrosi scivoloni.

Si supera un tratto di circa due/tre metri di arrampicata (forse II grado) e poi più sotto, sempre seguendo i bolli, ci si infila nel canalino dove è presente un muro di neve. Si percorre il fondo del canale e stando sulla destra (scendendo) si evita di pestare neve fino al passaggino "chiave" della discesa: un breve tratto verticale che si riesce a passare grazie alla presenza di una corda fissa e alcuni fittoni nella roccia. La  neve rende il passaggio un po' più difficoltoso ma le corde fisse permetteno di uscirne egreggiamente. Ormai sono quasi uscito dal canale e con un tratto sull'ultima lingua di neve sono fuori dalle difficoltà. Raggiungo la palina con il bivio per il bivacco ed inizio la mia risalita.

In breve si raggiunge il bivacco, poi si prosegue verso il Passo di Baione e con una svolta a destra (cartelli indicatori) si punta alla Sella dei Ladrinai. Il cielo sulla cima è ancora azzurro mentre in lontananza fa la sua comparsa qualche nuvolone. Proseguo tranquillo, pensando che eventuali temporali sono ancora lontani e affronto l'ultimo tratto per la cima lungo la cresta che offre una serie di brevi roccette da superare anche con l'aiuto delle mani (in due/tre punti è presente un cavo d'acciaio). Superato l'ultimo torrioncino, una breve discesa e poi arrivo in vetta ... insieme anche a qualche goccia di pioggia ... mi giro e sopra di me si sono posizionate grosse nuvole nere ... qualche tuono troppo vicino per i miei gusti mi impone un rapidissimo rientro per togliermi almeno dalla cresta prima che inizi il temporale vero e proprio.

Faccio giusto in tempo ad arrivare alla Sella dei Ladrinai e iniziare a scendere verso il Passo del Baione che si scatena di tutto! Un lampo ... un tuono quasi assordante rimbomba poco sopra di me ... meglio andarsene e in fretta. Arrivo al passo, scendo spedito ... per quel che riesco ... e noto qualcosa rimbalzare tra l'erba ... caz-o .... inizia a grandinare ... non ci penso su due volte e indosso il caschetto che mi ero portato ... sarà la mia salvezza di oggi ... intanto lampi e tuoni continuano a farsi sentire prepotentemente sopra la mia testa ... la grandine mi colpisce ma fortunatamente sono abbastanza coperto ...

Passo davanti al bivacco proprio in un momento in cui sembra smettere e quindi continuo la discesa ... ma poi più in basso sono costretto a cercare riparo: il temporale è decisamente forte. Con un tempismo degno di una gran bella botta di culo, giungo nei pressi della Fonte Plagne del Sale che rimane sotto una parete strapiombante, posso tranquillamente ripararmi e aspettare che passi il peggio ... e che peggio! Se fossi stato in giro mentre scendeva questo ultimo temporale sarei tornato a casa con qualche livido da grandine.

Finalmente tutto finisce e posso riprendere la discesa e soprattutto posso finalmente iniziare ad assaporare questo bel tour di oggi, la fuga dalla vetta ha reso il mio arrivo poco trionfale ma pazienza ... è comunque stata una gran bella giornata!!!

Tourengänger: Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 1. Juli 2017 um 21:50
Incredibile giro che potevi fare solo tu ( e pochi altri). Dove hai scoperto che c'era una traccia per il Vaccio?
Comunque zona bellissima, e grazie per le info... la neve nel canalino è 'na jattura.
Menek

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Juli 2017 um 17:43
Grazie Menek.
In effetti, onestamente, una volta arrivati (e poi scesi) dalla Cima della Bacchetta ci vuole un pochino di "testa" per salire anche sulla Ladrinai, visto che in fin dei conti anche facendo "solo" Vaccio e Bacchetta si porta comunque a casa un gran bel giro (sono già circa 1700 metri di dislivello).

Del Vaccio mi sembra di ricordare che avevo trovato una traccia su Wikiloc ma prima di tutto c'è un report qui su Hikr della traversata Bacchetta-Vaccio di Gianluca.

La zona è molto bella e mi stupisce moltissimo non aver trovato report sulla Cima dei Ladrinai, che rimane una bella salita che richiede attenzione senza essere troppo impegnativa. Se poi parti dalla strada del Passo del Vivione (da Schilpario) il dislivello si può ancora diminuire.

micaela hat gesagt:
Gesendet am 2. Juli 2017 um 07:18
Poge?
L' uomo più veloce del temporale!

(...non sfidare Zeus troppo spesso, però...)
Ciao, Micaela.

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Juli 2017 um 17:49
Di temporali ne ho presi in montagna ma questo mi ha fatto abbastanza paura.
Per fortuna sono riuscito a scendere la cresta prima che si scatenasse il peggio.
Ciao.


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