Laghi di Porcile e Passo Tartano


Publiziert von cai56 , 29. Juni 2017 um 18:11. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:25 Juni 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 600 m
Abstieg: 600 m
Strecke:Parzialmente circolare circa 6 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; si prosegue in direzione Sondrio fin oltre Talamona per svoltare a destra verso "Valtartano". Si risale lungamente la provinciale, arrivando a Tartano; ci si indirizza verso la Val Lunga percorrendola fino al suo termine. Parcheggio negli slarghi a margine della pista sterrata.

Dopo una nottata di diluvio, le nuvole pian piano si allargano a lasciar passare il sole: per mezzogiorno si può partire ragionevolmente in assenza di maltempo. Per prudenza comunque, giretto corto ma "nuovo": seppure a pochi chilometri da casa, non sono mai salito lassù senza neve e senza sci. Ebbene, la Valtartano è bella anche d'estate.

Nota: oggi di due GPS, uno non ha mai preso il segnale, l'altro ha operato per eccesso di fantasia. I dati di distanza e dislivello inseriti nella scheda sono valutazioni verosimili.


Dal punto di parcheggio si continua sulla sterrata fino ad un tornante lastricato, dove, nei pressi di una fontanella, inizia il sentiero per le varie mete - segnalate o meno - del fondovalle. Si tratta di un traverso ascendente, dapprima nel bosco, poi alla base di una lunga radura di pascoli: la si risale al margine, non lontano da baite isolate, fino ad un ponte in cemento che attraversa un ramo del torrente discendente dalla Valle di Dordonella. Oltrepassata anche una bella cascata, una breve serie di tornanti permette di accedere all'acciottolato che sbuca sul bellissimo ripiano della Casera di Porcile: si lasciano a destra le più evidenti tracce dirette al Passo Tartano (via di ritorno) e si affianca senza attraversarlo il corso d'acqua che, più in basso, ha generato la detta cascata. Il sentiero, sempre ben evidente, risale il pendio con vari traversi, andando a percorrere il bordo di un canale roccioso in cui scorre il torrente; superato il punto più stretto, si raggiunge, nei pressi di una baita, il tracciato della GVO (Gran Via delle Orobie) [Alta Via di particolare suggestione, ma di altrettanto infelice logistica, che percorre il versante nord della catena orobica fra il Monte Legnone e il Passo dell'Aprica. Ripetutamente, negli anni, è stata annunciata una riqualificazione del percorso, ma ormai in alcuni tratti il passaggio è difficilmente distinguibile e mancano tuttora punti di appoggio che non siano semplici bivacchi incustoditi.] Si ignora la direzione sinistra verso la visibile Bocchetta dei Lupi e si procede a saliscendi verso destra fino ad incontrare il Lago di Porcile intermedio. La traccia continua in traverso nel suo avvicinamento alla cresta M.Valegino-Cima di Lemma, arrivando ad un secondo bivio: a sinistra in pochi passi si va a vedere il Lago Alto di Porcile, ma non si prosegue verso il Passo di Porcile; proseguendo invece sulla destra, dopo essere scesi di pochi metri ad attraversare una pietraia, si sale sul crinale tramite il Canalino del Tufo: si tratta di uno stretto e ripido passaggio artificialmente gradinato e scavato in un affioramento di calcare giallo e poroso. Proprio qui sotto si può ammirare il Lago Basso di Porcile. Il panorama si apre su di un'amplissima valle erbosa, cosparsa di alpeggi, baite e "barek" (recinti in muro a secco per la custodia del bestiame e la suddivisione parcellare dei pascoli), purtroppo discretamente deturpata dai modesti impianti sciistici di San Simone. Il sentiero GVO segue a saliscendi il largo e comodo crinale, che ospita in posizioni opportunamente adattate sul terreno cospicue vestigia della Linea Cadorna: si possono notare i resti di un fabbricato, due postazioni di osservazione e varie decine di metri di trincee. In pochi minuti si raggiunge l'ampia apertura del Passo Tratano, la cui voluminosa croce metallica è visibile già dal parcheggio; una targa metallica ricorda i disastri dell'alluvione del 1987. Dal passo si scende in territorio valtellinese seguendo il sassoso sentiero principale oppure una delle sue numerose varianti di passaggio: zigzagando attraverso i pascoli umidi si cala all'isolata Baita del Lares, da cui è già intuibile il percorso verso la Casera di Porcile. Si può scegliere di scendere mantenendo la sinistra in un percorso più aperto, oppure rimanere - con percorso più diretto - sulla destra nel rado bosco di giovani larici. Dalla Casera Porcile si segue la via di salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 30. Juni 2017 um 17:46
Bella gita in uno scenario selvaggio ben descritto anche da foto e film.
Bravi

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juni 2017 um 18:23
Spettacolare sia in estate che in inverno.


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