Verosso - Anticima Est (2.365m)
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Giornata sfortunata in più sensi, da dimenticare o da ricordare per essere comunque un'esperienza/avventura. Essendo oggi il 2 giugno, giorno di festa e giornata parzialmente soleggiata, organizziamo io e la mia compagna una facile gita sul Verosso partendo da San Bernardo. La salita è assai in piedi ma sempre facile, 800m di dislivello in pochi km, paesaggi da cartolina garantiti.
Dopo aver lasciato l'auto a San Bernardo q1630 si prende una traccia segnata che sale ripida dietro al parcheggione principale, dove, 15m sopra, passa una specie di acquedotto/ruscello. Si punta, sempre su traccia, verso l'alto sull'ampia dorsale, cercando di guadagnare dislivello e raggiungendo cosi i primi avanzi di neve. Il sentiero è ben individuabile ad occhio ma la segnaletica non è sempre presente, difficile sbagliare comunque. Raggiunta q2000 scompaiono le conifere per lasciare posto ad uno splendido ambiente lunare. Si cerca sempre di tenere la direzione più comoda per l'anticima Est del Verosso, già ben visibile da un po'.Qualche nevaietto va aggirato, qualcuno attraversato.
Purtroppo inizia a piovere poco prima dell'Anticima. Sono nuvolotti passeggeri, quindi continuiamo ma ci rendiamo conto che questa roccia diventa subito più scivolosa del sapone! Gli ultimi metri di salita per l'Anticima sono ripidi, su grossi blocchi di granito. Il sentiero passa su un nevaio esposto, lo evitiamo salendo più ripidi su pietraie e raggiungiamo l'Anticima Est del Verosso q2361. Intanto smette di piovere. Osserviamo il Verosso vero e proprio, circa a 500m in linea d'aria. Appena decidiamo di ripartire ecco che inizia a grandinare e a piovere con più insistenza. Visto lo scarso grip sulla roccia bagnata (soprattutto per Mimosa, non praticissima) decidiamo di fare subito dietro front. Ci spostiamo molto lentamente, ogni passo è quasi una scivolata. Dopo oltre un quarto d'ora riusciamo a scendere al sentiero più "cristiano. Prosegue la pioggerella mentre rientriamo alla macchina, dopo smette ancora, così, per beffarsi di noi...
Dulcis in fundo, dopo una mezz'oretta la mia compagna inciampa brutalmente rimanendo in parte impigliata con le bacchette e pestando la fronte su una radice. A parte il grosso spavento iniziale, per fortuna nulla di grave, solo un grosso bernoccolo ma questo insegna che non si deve mai abbassare l'attenzione, e per fortuna era solo una radice...
PS: per i "locals" o i conoscitori della zona credo che l'albergo/bar/ristorante Da Cecilia sia un must. Personalmente è al 3za volta che mi fermo dopo una gita e la loro gentilezza ed accoglienza è fenomenale, sembra di stare in famiglia! Hanno subito offerto alla mia compagna del ghiaccio per la botta preoccupandosi di aiutarci in ogni modo. Gentilissimi nei modi, ottimi spuntini e prezzi eccelsi, fatici un giro!
Dopo aver lasciato l'auto a San Bernardo q1630 si prende una traccia segnata che sale ripida dietro al parcheggione principale, dove, 15m sopra, passa una specie di acquedotto/ruscello. Si punta, sempre su traccia, verso l'alto sull'ampia dorsale, cercando di guadagnare dislivello e raggiungendo cosi i primi avanzi di neve. Il sentiero è ben individuabile ad occhio ma la segnaletica non è sempre presente, difficile sbagliare comunque. Raggiunta q2000 scompaiono le conifere per lasciare posto ad uno splendido ambiente lunare. Si cerca sempre di tenere la direzione più comoda per l'anticima Est del Verosso, già ben visibile da un po'.Qualche nevaietto va aggirato, qualcuno attraversato.
Purtroppo inizia a piovere poco prima dell'Anticima. Sono nuvolotti passeggeri, quindi continuiamo ma ci rendiamo conto che questa roccia diventa subito più scivolosa del sapone! Gli ultimi metri di salita per l'Anticima sono ripidi, su grossi blocchi di granito. Il sentiero passa su un nevaio esposto, lo evitiamo salendo più ripidi su pietraie e raggiungiamo l'Anticima Est del Verosso q2361. Intanto smette di piovere. Osserviamo il Verosso vero e proprio, circa a 500m in linea d'aria. Appena decidiamo di ripartire ecco che inizia a grandinare e a piovere con più insistenza. Visto lo scarso grip sulla roccia bagnata (soprattutto per Mimosa, non praticissima) decidiamo di fare subito dietro front. Ci spostiamo molto lentamente, ogni passo è quasi una scivolata. Dopo oltre un quarto d'ora riusciamo a scendere al sentiero più "cristiano. Prosegue la pioggerella mentre rientriamo alla macchina, dopo smette ancora, così, per beffarsi di noi...
Dulcis in fundo, dopo una mezz'oretta la mia compagna inciampa brutalmente rimanendo in parte impigliata con le bacchette e pestando la fronte su una radice. A parte il grosso spavento iniziale, per fortuna nulla di grave, solo un grosso bernoccolo ma questo insegna che non si deve mai abbassare l'attenzione, e per fortuna era solo una radice...
Tourengänger:
Simone86

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