Tre Cime in Val Bognanco... le faccio e non mi stanco!
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In Val Bognanco non c’ho mai messo piede, anzi, in tutta quella zona non ho mai gironzolato, ci voleva la proposta di Patrizia & Co. e la meteo favorevole in quella parte di Piemonte, per poter conoscere quel territorio che m’ha sempre incuriosito…mah…
Parcheggiata l’auto al Rif. San Bernardo, veniamo accolti da un bellissimo Sole, ma anche da un vento che dire gelido è dire poco… tant’è che, per un istante, ho creduto d’essere piombato a Dicembre senza aver visto passare Settembre, Ottobre e Novembre! Per la miseria… fortuna che doveva essere una giornata agostana Doc ! E va bè…
Il sentiero da subito sale ripido, attraversando un bel bosco che si fa sempre più rado man mano che prendiamo quota e, quando sbuchiamo in prossimità delle prime roccette, il mio inadeguato abbigliamento è evidente e mi rammenta ancora una volta che, quando si va in montagna, bisogna essere attrezzati a dovere, ma io che sono un ciùla, ogni tanto me ne dimentico e faccio il “figo” senza averne il fisico!
Lungo il crinale che porta alla Cima Verosso il vento è pazzesco e fa pardere un poco l’equilibrio, ed alcuni tratti esposti impongono prudenza, tant’è che ad un certo punto Mauro informa la truppa che, in caso di caduta, bisogna lasciare i bastoncini cercando di aggrapparsi ai numerosi ciuffi d’erba sottostanti… minchia, dopo cotanta battuta beneaugurante, il resto del sentiero prima della vetta, l’ho fatto con una mano fissa alle rocce e l’altra ben stretta sotto il “cavallo” dei pantaloni!
Dopo aver cantato in maniera esorcizzante El Condor Pasa, il Verosso ci accoglie sotto un Sole cocente, ma l’aria gelida è talmente forte, che quando mi volto per guardare i miei “soci”, vedo Esilde con i capelli talmente scomposti che sembra gli abbiano tirato un petardo proprio nel centro della testa, mentre Marica, ha la sua solita chioma da schiaffo del soldato… o se preferite, Andrea Lucchetta sembra suo fratello…
Cercando di stare ben riparati dal vento, pranziamo senza scambiare molte parole, e solo con l’aiuto di gesti d’intesa convenzionali, facciamo passare quella mezz’ora necessaria per sfamarci; con gli occhi da Marmotta spaventata, cerchiamo di capire cosa cavolo abbia portato da mangiare ognuno di noi… il sottoscritto s’è portato un riso freddo, e mai scelta fu più balorda, un sano minestrone di verdure custodito nel thermos, sarebbe stato molto meglio.
Al momento di ripartire, seguiamo degli “ometti” che ci portano verso Ovest, manchiamo il sentiero per i laghetti di Tschawiner e puntiamo direttamente al Passo di Gattascosa come già detto da Patri, ma per nulla demoralizzati per questa variante, siamo saliti sulle cime del Maccaroni e del Tirone, e poi, giù ripidi sino al sottostante laghetto dove finiamo di mangiare le due cose rimaste nella “stiva”. Ripartiti, passiamo in mezzo all’affollato rifugio di Gattascosa e, per evidente sentiero, giungiamo al parcheggio.
Seduti al tavolo del rifugio, ordiniamo la Coca Cola d’ordinanza e “spazzoliamo” la fantastica torta di Esilde, nel frattempo, siamo già proiettati con la testa al giro che abbiamo in mente d’ affettuare domenica… nel Parco dell’Adamello! Quando si dice la costanza…
Nota 1: Bel giro ad anello in un ambiente tipicamente alpino, in parte poco frequentato e selvaggio quanto basta, tanto che i caprioli che abbiamo visto, se ne stavano belli seduti allo scoperto, per nulla impauriti dai pochi astanti.
Nota 2: Il solo rammarico di questa giornata , viene dal fatto che in macchina con me c’erano Isi e Marica; i loro acuti terribili sulle note delle Orme, m’hanno fatto esplodere i finestrini dell’ auto e distrutto i timpani… fanculo a me e a quando invito sulla voiture , gente dall’ugola improponibile!
Nota 3: Dopo un periodo non proprio fortunato, ritrovo i miei amici hikriani con cui passo un bella giornata, sulle amate montagne, ho ritrovato il viso sorridente di mia madre… un grazie a chi mi è stato vicino.
A la Prochaine! Menek e Olmo
By patripoli
Oggi nuvole e pioggia sembrano graziare il Piemonte, allora decidiamo di cambiare regione e....per festeggiare il rientro di Menek66 pensiamo ad un bel giro ad anello che possa gratificarci con panorami grandiosi.
Purtroppo non facciamo i conti con il vento che, pur non impedendoci la visibilità, sempre ottima, ci strapazza per gran parte del percorso il quale, svolgendosi principalmente in cresta, si presta ad essere più esposto a continue e gelide sferzate.
Nonostante tutto il sole, anche se poco caloroso, ci accompagna per tutta la giornata e, proprio grazie al dannato vento, rende i panorami più luminosi e splendenti che mai, esaltandone i colori.
Unico rammarico.....essere scesi direttamente al Passo di Gattascosa piuttosto che al Passo di Oriaccia, da dove avremmo potuto raggiungere i laghi di Tschawiner e magari salire sullo Tschawinerhorn.
Abbiamo proprio "cannato" la discesa!
La compagnia però, sempre allegra e unita, e la variante di percorso che ci ha portati a toccare le cime Maccaroni e del Tirone hanno sopperito a questa mancanza, rendendo questa giornata più che mai piacevole e soddisfacente e che si è conclusa degnamente con l'ennesima torta di Esilde!
Con me hanno camminato: Domenico, Esilde, Marica, Mauro, Pino e Olmo
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