Anello in Val Bognanco con Verosso, Mattaroni e Tirone


Publiziert von rochi , 14. Juli 2019 um 21:43.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:14 Juli 2019
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS   I 
Zeitbedarf: 6:30

Tre cime, due valichi alpini, più di dieci chilometri camminati tra due nazioni, mille metri di dislivello al cospetto del monte Leone, dei giganti del Sempione e delle belle vette della Bognanco, innumerevoli laghetti uno più bello dell'altro.
Questa è stata la gita di oggi con il giovane Andrea, tra infinite pietraie e sterminate distese di rododendri, molti dei quali ancora chiusi.
Al parcheggio di San Bernardo volgendo lo sguardo a sinistra individuiamo l'inizio del sentiero (D12) per la Cima Verrosso data a tre ore dal pannello indicatore infisso ad un albero.
La salita nel bosco è subito dura, tuttavia alcuni gradini consentono di respirare. Al primo pianoro dove la traccia si biforca occorre mantenere la destra perchè andando diritto, di lì a poco il sentiero scompare.
Saliamo ora su pendenze sostenutissime che risalgono un costolone saturo di rododendri e finalmente attacchiamo la cresta dapprima erbosa sino ad un pianoro, poi finalmente rocciosa.
Il percorso di cresta è elementare e non presenta pericoli, nemmeno su un traverso esposto attrezzato con catene utili soprattutto in caso di gelo o bagnato.
Il procedere si fa molto divertente saltando tra sassi stabili sino ad affrontare l'ultimo breve pendio che adduce alla cima Verosso che raggiungiamo dopo due ore abbondanti dalla partenza.
Una sosta è d'obbligo, per riposare e per ammirare l'immenso panorama che si gode da quassù e che nemmeno nuvoloni alti sul Leone riescono a precludere.
Seguiamo i copiosi bolli che ci portano ad affrontare l'ertissima discesa che mena direttamente alla bocchetta di Gattascosa. Secondo numerosi report letti sul web, è questa una via secondaria e molto diretta ove la strada va un po' inventata cercando di districarsi tra l'eterna pietraia. Nel nostro caso invece abbiamo camminato un sentiero evidentissimo, tracciato con buon gusto e perennemente bollato. D'altra parte, forse per distrazione, non abbiamo individuato la via di discesa "normale" che transita dal passo di Oriacia prendendola larga. Poco male, tale soluzione ci ha consentito una progressione veloce senza alcun pericolo.
Alla bocchetta di Gattascosa, superiamo il masso che la segnala e pochi metri più avanti, grazie ad una indicazione su un masso per il Passo di Monscera, inforchiamo il sentiero che risale il costolone della Cima Mattaroni. Raggiungere la seconda vetta di giornata è affare piuttosto veloce. Il tempo di un selfie e via, di nuovo su larga e panoramica cresta, con un piede in Italia e uno in Svizzera, sino alla base della Cima del Tirone che si raggiunge con un'ulteriore e breve risalita.
Soliti riti, per la terza volta oggi, e giù sul ripido a toccare il Passo di Monscera dove parte la via per il pizzo Pioltone, oggi particolarmente imponente.
Noi puntiamo invece la riva destra del lago ove ci fermiamo per la meritata pausa pranzo, al termine della quale proseguiamo su sentiero prima e carrabile poi sino al Rifugio Gattascosa, oggi particolarmente affollato ed odorante di polenta.
Procediamo verso l'idialliaco lago di Ragozza, lo costeggiamo e scendiamo alla torbiera che attraversiamo su passarelle in legno.
Ancora discesa, talvolta ripida sino ad intercettare la stradina che in breve ci riporta all'auto che ritroviamo dopo sei ore e mezza di marcia nella bellezza.
Quoto T3 per ragionevolezza, tuttavia le perfette condizioni odierne per temperatura, vento moderato e terreno asciutto mi hanno dato l'impressione di una gita molto facile, semplicemente escursionistica.
Tempi comprensivi di un'ora di pause complessive e dislivello calcolato con i vari saliscendi ai passi e in cresta.
Sviluppo: 12 km circa; SE: 22 km circa.

Tourengänger: rochi


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