Corno di Nibbio meridionale e settentrionale, 1368 - 1372 m.
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Causa impegni familiari mi trovo ai Piani Resinelli per una semplice passeggiata. Raggiunto il rifugio Soldanella in auto, dove pranzeremo, mi dirigo in compagnia lungo la strada sterrata che conduce all'Alpe Cassino e poi all'Alpe Muscera. Giunti alla piccola pozza d'acqua abbandono la strada per risalire il facile dosso in località Zucco di Campei, 1345 metri. La zona si presta per osservare Grignetta e Grignone.
Il ritorno al rifugio è previsto per l'ora di pranzo. Puntualissimi infiliamo le gambe sotto il tavolo in attesa di assaporare le ottime pietanze proposte dal rifugio, nel mio caso un bel piatto di pizzoccheri tagliati a mano fatti in casa. Ottimo servizio e cortesia così come la maggior parte dei piatti proposti. Consigliatissimo punto di ristoro.
Ora però c'è il problema di come smaltire tutte queste calorie! Neanche a farlo apposta dalla terrazza panoramica del rifugio lo sguardo incontra i bellissimi Corni di Nibbio. Chiedo al rifugista alcune informazioni considerando che alcuni reportage in internet parlano di chiusura e inaccessibilità alle sue pareti. Cosi decido di fare due passi fino alla base del Corno Settentrionale. Alla sua sinistra si stacca una traccia che porta alla strapiombante parete dove diversi scalatori sono impegnati a risalire le pareti attrezzate. A destra invece una traccia meno evidente entra nel bosco per poi risalire alla sella tra i due corni. Il sentiero, soprattutto nell'ultima parte, si presenta ripido e ricco di vegetazione e la progressione richiede a tratti l'uso delle mani. Poco prima di arrivare alla sella, sulla sinistra, incontro un bivio, veramente difficile da individuare, che mi porta senza particolari problemi in cima al Corno di Nibbio settentrionale. Scoprirò l'esistenza del bivio durante la discesa dal Corno poiché durante la salita ravano un po' tra la vegetazione.
Tornato alla sella mi dirigo verso il Corno Meridionale. Mi imbatto in un piccolo canalino roccioso che può essere superato agevolmente in arrampicata. Per chi avesse problemi sulla destra dello sperone roccioso si stacca una esile traccia che permette di aggirare le rocce. Ora un breve tratto di discesa mi porta nuovamente ad una piccola parete rocciosa. Anche in questo caso una traccia sulla destra poco visibile mi consente di arrivare al prato superiore e da qui in cima al Corno di Nibbio Meridionale. Rientro per la stessa via di salita.
La salita ai Corni di Nibbio è molto veloce e ha un dislivello contenuto. Non bisogna però sottovalutare l'ambiente abbastanza impegnativo, e considerare che su quelle affascinanti "cimette" non può arrivarci chiunque.
Il ritorno al rifugio è previsto per l'ora di pranzo. Puntualissimi infiliamo le gambe sotto il tavolo in attesa di assaporare le ottime pietanze proposte dal rifugio, nel mio caso un bel piatto di pizzoccheri tagliati a mano fatti in casa. Ottimo servizio e cortesia così come la maggior parte dei piatti proposti. Consigliatissimo punto di ristoro.
Ora però c'è il problema di come smaltire tutte queste calorie! Neanche a farlo apposta dalla terrazza panoramica del rifugio lo sguardo incontra i bellissimi Corni di Nibbio. Chiedo al rifugista alcune informazioni considerando che alcuni reportage in internet parlano di chiusura e inaccessibilità alle sue pareti. Cosi decido di fare due passi fino alla base del Corno Settentrionale. Alla sua sinistra si stacca una traccia che porta alla strapiombante parete dove diversi scalatori sono impegnati a risalire le pareti attrezzate. A destra invece una traccia meno evidente entra nel bosco per poi risalire alla sella tra i due corni. Il sentiero, soprattutto nell'ultima parte, si presenta ripido e ricco di vegetazione e la progressione richiede a tratti l'uso delle mani. Poco prima di arrivare alla sella, sulla sinistra, incontro un bivio, veramente difficile da individuare, che mi porta senza particolari problemi in cima al Corno di Nibbio settentrionale. Scoprirò l'esistenza del bivio durante la discesa dal Corno poiché durante la salita ravano un po' tra la vegetazione.
Tornato alla sella mi dirigo verso il Corno Meridionale. Mi imbatto in un piccolo canalino roccioso che può essere superato agevolmente in arrampicata. Per chi avesse problemi sulla destra dello sperone roccioso si stacca una esile traccia che permette di aggirare le rocce. Ora un breve tratto di discesa mi porta nuovamente ad una piccola parete rocciosa. Anche in questo caso una traccia sulla destra poco visibile mi consente di arrivare al prato superiore e da qui in cima al Corno di Nibbio Meridionale. Rientro per la stessa via di salita.
La salita ai Corni di Nibbio è molto veloce e ha un dislivello contenuto. Non bisogna però sottovalutare l'ambiente abbastanza impegnativo, e considerare che su quelle affascinanti "cimette" non può arrivarci chiunque.
Tourengänger:
viciox

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