Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.
Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.
Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo…
Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.
Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.
Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.
Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.
Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.
Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare.
Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.
Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.
Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.
Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo…
Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.
Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.
Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.
Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.
Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.
Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare.
Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.
Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.
Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo…
Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.
Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.
Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.
Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.
Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.
Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare.
Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.
Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.
Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo…
Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.
Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.
Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.
Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.
Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.
Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare.
Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo… Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare. Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo… Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare. Per un motivo e altro scelgo di andare di domenica. Le creste del Resegone le ho fatte qualche anno fa in compagnia, da Erve (lumi), oggi salgo da Brumano, nell’alta Valle Imagna, in solitaria.Le previsioni sono più che buone, colgo l’occasione e penso di godermi la giornata pienamente. Il bello della solitudine…la partenza, il passo, il ritmo, gli scatti i pensieri….completamente al tuo piacimento.Alle 9 h. già il parcheggio nella piazzetta della chiesa è pieno…ovvio!!! Riesco trovare un posto e m’incammino dietro ad un gruppo…numerosissimo, chiacchieratissimo… Certo, in una giornata cosi stupenda e in una cima raggiungibile da tanti e vari sentieri, non avrei potuto pensare di trovarmi in solitudine. Ma oggi ho bisogno di stare nella mia compagnia in mezzo a tante persone, abbandonarmi alla mia voce, ascoltare i mei pensieri….trovare il silenzio interiore attraverso il quale si crea la giusta intimità con noi stessi.Per un po’ mi confondo con loro, ansi qualcuno pensa che faccia parte del gruppo e mi guarda incredule quando cerco di avanzare al mio passo, col un grazie e un sorriso sul sentierino pianeggiante non li sento più e arrivo io e me stessa alla Passata.Mi fermo, le labbra sono addormentate, l’anima si sveglia e si mette al lavoro. Il silenzio dei panorami s’incontra con il mio e si parlano dando vita a un altro linguaggio ..sensazioni, emozioni, riflessioni perché il silenzio è un elemento pieno di sorprese, di liberta, d’immaginazione.Eccoci qua, è arrivato anche il gruppo. Stavolta penso che sia meglio lasciarli salire prima perciò rimango ancora un po’ alla Passata. Continuo a vedere quello che gli occhi non possono vedere e ad ascoltare quello che le orecchie non possono ascoltare, il silenzio attivo.Inizio la Via delle Creste, il sentiero diventa ripido, stretto e molto divertente fra le placche rocciose, qualche catena metallica e le guglie rocciose, ma poi dalla Cima Quarenghi, il sentiero diventa pianeggiante e la vista sui torrioni del Resegone è spettacolare. La vista del Rifugio Azzoni, in apparenza vicino, non m’inganna perché so che la salita è ancora lunga e ne sono contenta.Continuo ascoltare il mio silenzio, mi guardo “dentro”, entro in contatto con le ombre, divento consapevole di ciò che sento e desidero. Ormai sono in vicinanza del rifugio, e ….della marea di gente, ma stranamente non sento nessun rumore intorno a me, come fossi in un’oasi di pace e mi godo ancora di più i panorami sulle Alpi, sulle Orobie dalla vetta in questa giornata da incorniciare.
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