Rifugio Chabod Mt. 2710
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Siamo ancora decisi a fare una ciaspolata e così scrutiamo le web cam alla ricerca della neve.
La settimana precedente ha nevicato, ma con il sole e il caldo se ne è andata velocemente.
Tenevamo d'occhio la zona di Pragelato, dove abbiamo scovato una cimetta adatta a noi, ma non abbiamo voluto correre il rischio di fare più di metà cammino con le ciaspole attaccate allo zaino, così la scelta è caduta su un posto dove siamo sicuri di trovare neve e dopo due anni di assenza siamo tornati in Valle d'Aosta.
Purtroppo non siamo riusciti a combinare l'uscita con i ns amici valdostani, che, anche se in pensione, hanno i loro impegni quotidiani con i nipoti.
Tornare in Valle è sempre un'emozione se poi ci aggiungi la località dove abbiamo mosso i primi passi con gli scarponi, lo è ancora di più.
Emozioni: oltrepassare il cartello di legno che indica l'ingresso del Parco Nazionale del Gran Paradiso e arrivare in Valsavaranche…. imboccare la strada che sale in Valsavaranche e subito scorgere un camoscio a bordo strada…… attraversare il ponte sul torrente Savara per addentrarsi nel bosco che ci porterà al rifugio Chabod e vedere le marmotte ancora un po’ assonnate, dopo il lungo letargo invernale, che corrono “gioiose e giocose “ nella neve……. IL PNGP è unico!!!!!!!!!!!!!!
La meta di oggi è dunque il rifugio Chabod e l’imbocco del sentiero si trova qualche km. prima di raggiungere l’abitato di Pont, un cartello sulla destra indica il rifugio, peraltro aperto in questo periodo.
Attraversiamo il torrente Savara su di un ponticello in legno e svoltiamo a destra iniziando a risalire in direzione di un casolare isolato, superato il quale, si incontra l’inizio del sentiero estivo, estivo di nome e di fatto, infatti sarà ciaspol dry per i primi 100 metri. Proseguiamo risalendo la bellissima mulattiera costeggiata da muri in pietra a secco.
Con una serie di svolte si risale il bosco di larici sino a raggiungere un breve spiano poco sopra i 2000 mt.
Da qui il bosco comincia a diradarsi aprendo scorci sulle cime della Valsavarenche sino a raggiungere Lavassey dove si trovano un casotto dei guardiaparco e degli alpeggi dalla caratteristica forma a semibotte.
Si supera Lavassey aggirando a sinistra il casotto ed iniziando a risalire il pendio che, abbandonati gli ultimi alberi, si fa decisamente più ripido.
Lentamente si entra nella parte alta del vallone, mentre appare il Gran Paradiso in tutto il suo splendore.
Ad un certo punto scorgiamo in lontananza dei piccoli puntini neri tutti in fila che avanzano disegnando un'esile traccia sulla neve ancora immacolata, segno che in pochi passano da quelle parti, stanno facendo la traversata tra i rifugi Chabod e Vittorio Emanuele, un'immagine di pace e tranquillità che contrasta con la confusione che troveremo al rifugio.
Svoltiamo verso sinistra e si risaliamo il pendio a mezza costa sino a raggiungere infine il Rifugio Federico Chabod..
Durante la salita eravamo praticamente soli e anche il rifugio si presenta con poche persone, ma nel giro di poco tempo inizia l'affollamento.
Sono gli scialpinisti che dormiranno al rifugio per affrontare il giorno dopo la salita al Grand Paradiso.
Ammiriamo il Gran Paradiso e un'infinità di puntini che affrontano con gli sci la discesa dalla Schiena d’Asino, dove si interseca la traccia che arriva dal rifugio Vittorio Emanuele.
Come in altre occasioni siamo tra i pochi ciaspolatori con le ns. “padellone ai piedi”, finiti in mezzo a tanti scialpinisti. …... e che scialpinisti!.....il giorno dopo affronteranno la salita al Granpa e parlano di prove di legatura da farsi nel pomeriggio per essere poi più veloci il giorno seguente.
Noi ci sentiamo piccoli piccoli, ma anche “un pochino grandi” nell’ avere capito che la fatica,il sudore e l'allenamento fatto anche poche volte a settimana, magari noioso andando avanti e indietro in una vasca in piscina, sono tutti tasselli che uniti insieme ci permettono di compiere dei bei giri per vedere e ammirare le nostre montagne .
Grazie PNGP per questi momenti che ci hai regalato!!!
Nadia
La settimana precedente ha nevicato, ma con il sole e il caldo se ne è andata velocemente.
Tenevamo d'occhio la zona di Pragelato, dove abbiamo scovato una cimetta adatta a noi, ma non abbiamo voluto correre il rischio di fare più di metà cammino con le ciaspole attaccate allo zaino, così la scelta è caduta su un posto dove siamo sicuri di trovare neve e dopo due anni di assenza siamo tornati in Valle d'Aosta.
Purtroppo non siamo riusciti a combinare l'uscita con i ns amici valdostani, che, anche se in pensione, hanno i loro impegni quotidiani con i nipoti.
Tornare in Valle è sempre un'emozione se poi ci aggiungi la località dove abbiamo mosso i primi passi con gli scarponi, lo è ancora di più.
Emozioni: oltrepassare il cartello di legno che indica l'ingresso del Parco Nazionale del Gran Paradiso e arrivare in Valsavaranche…. imboccare la strada che sale in Valsavaranche e subito scorgere un camoscio a bordo strada…… attraversare il ponte sul torrente Savara per addentrarsi nel bosco che ci porterà al rifugio Chabod e vedere le marmotte ancora un po’ assonnate, dopo il lungo letargo invernale, che corrono “gioiose e giocose “ nella neve……. IL PNGP è unico!!!!!!!!!!!!!!
La meta di oggi è dunque il rifugio Chabod e l’imbocco del sentiero si trova qualche km. prima di raggiungere l’abitato di Pont, un cartello sulla destra indica il rifugio, peraltro aperto in questo periodo.
Attraversiamo il torrente Savara su di un ponticello in legno e svoltiamo a destra iniziando a risalire in direzione di un casolare isolato, superato il quale, si incontra l’inizio del sentiero estivo, estivo di nome e di fatto, infatti sarà ciaspol dry per i primi 100 metri. Proseguiamo risalendo la bellissima mulattiera costeggiata da muri in pietra a secco.
Con una serie di svolte si risale il bosco di larici sino a raggiungere un breve spiano poco sopra i 2000 mt.
Da qui il bosco comincia a diradarsi aprendo scorci sulle cime della Valsavarenche sino a raggiungere Lavassey dove si trovano un casotto dei guardiaparco e degli alpeggi dalla caratteristica forma a semibotte.
Si supera Lavassey aggirando a sinistra il casotto ed iniziando a risalire il pendio che, abbandonati gli ultimi alberi, si fa decisamente più ripido.
Lentamente si entra nella parte alta del vallone, mentre appare il Gran Paradiso in tutto il suo splendore.
Ad un certo punto scorgiamo in lontananza dei piccoli puntini neri tutti in fila che avanzano disegnando un'esile traccia sulla neve ancora immacolata, segno che in pochi passano da quelle parti, stanno facendo la traversata tra i rifugi Chabod e Vittorio Emanuele, un'immagine di pace e tranquillità che contrasta con la confusione che troveremo al rifugio.
Svoltiamo verso sinistra e si risaliamo il pendio a mezza costa sino a raggiungere infine il Rifugio Federico Chabod..
Durante la salita eravamo praticamente soli e anche il rifugio si presenta con poche persone, ma nel giro di poco tempo inizia l'affollamento.
Sono gli scialpinisti che dormiranno al rifugio per affrontare il giorno dopo la salita al Grand Paradiso.
Ammiriamo il Gran Paradiso e un'infinità di puntini che affrontano con gli sci la discesa dalla Schiena d’Asino, dove si interseca la traccia che arriva dal rifugio Vittorio Emanuele.
Come in altre occasioni siamo tra i pochi ciaspolatori con le ns. “padellone ai piedi”, finiti in mezzo a tanti scialpinisti. …... e che scialpinisti!.....il giorno dopo affronteranno la salita al Granpa e parlano di prove di legatura da farsi nel pomeriggio per essere poi più veloci il giorno seguente.
Noi ci sentiamo piccoli piccoli, ma anche “un pochino grandi” nell’ avere capito che la fatica,il sudore e l'allenamento fatto anche poche volte a settimana, magari noioso andando avanti e indietro in una vasca in piscina, sono tutti tasselli che uniti insieme ci permettono di compiere dei bei giri per vedere e ammirare le nostre montagne .
Grazie PNGP per questi momenti che ci hai regalato!!!
Nadia
Tourengänger:
ralphmalph

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)