GREVASALVAS, la chimica della bellezza
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Esiste la formula chimica della bellezza?
E' la singolare domanda che mi sono posto la scorsa domenica, mentre vagavo per le meravigliose montagne dell'Engadina. La bellezza è prima di tutto una condizione emotiva, quindi diversa per ognuno di noi.
Se andiamo ad analizzarle in profondità, tutte le nostre emozioni sono in fondo processi biochimici; scatenati da ciò che percepiamo del mondo, danno il via a prodigiosi giochi tra le molecole al nostro interno. Li trasformiamo in sorrisi, stupore, rabbia, piacere e molti altri stati d'animo.
Di formula ne esiste una per ogni sostanza, dunque ho provato a darmi una risposta. Non avendo assolutamente capacità da scienziato ho deciso di spiegarmelo nella maniera più semplice, come avrebbe potuto fare anche un uomo di Neanderthal o un qualsiasi scimpanzé abbastanza sveglio. Affidandomi ai sensi.
La stanchezza che sento nelle gambe dopo qualche ora di salita è opera di una sostanza che paralizza inesorabile i muscoli, giusto? Da qui la mia idea.
L'acido lattico si potrebbe a ragione definire la molecola della stanchezza. E allora... deve esisterne anche una della bellezza, no?
In realtà ne possiamo distinguere molte varietà, a prescindere da tutto ciò che personalmente definiamo bello. Un tramonto, il taglio degli occhi di una donna, un quadro astratto o un cucciolo di Koala. Riduciamo il campo di indagine agli elementi disponibili oggi: sole, montagne, neve. Cosa ne risulta mischiandoli in una provetta immaginaria?
H2OG
E' la mia risposta.
Acca due o (H2O) è forse la prima formula che la chimica elementare ci insegna, quella dell'acqua. E la G allora cos'è?
Non andate a cercare l'elemento "G" nella tavola periodica, non lo troverete. Qui G sta per Grevasalvas, incantevole luogo di osservazione delle montagne circostanti. O se preferite per glaciazione, il fenomeno che trasforma idrogeno e ossigeno nella sostanza bianca che abbellisce tutto ciò che ricopre, addolcendone e nobilitandone il profilo: la neve.
Volendo può essere la G di gioia, quella speciale che si prova condividendo la naturale bellezza di queste montagne con altre persone. Sì, perché le pulsioni positive, se sono anche collettive diventano più intense. Oggi ho sedici compagni di cammino del Cai Crema che ostinatamente, come me, pestano la neve calzando quegli strumenti di tortura noti sotto il nome di ciaspole. Segretamente, mi aspetto prima o poi di vederle in qualche museo, soppiantate da un'invenzione più efficace e meno angosciante.
Sarà che ogni volta che le indosso mi sento agile come un rinoceronte ferito (situazione credo palesemente aggravata dal mio elevato peso specifico).Si potrebbe affermare che io agile non lo sono neanche senza, non ho nessuna obiezione a questa realtà...devo ancora smaltire gli accumuli di grasso invernali!
Tuttavia nessuno dei miei colleghi di escursione si lamenta, rapiti e anestetizzati quanto il sottoscritto dalla quantità di bellezza circostante. Anzi, alcuni di loro sembrano divertiti dall'uso delle ciaspole . Qualcuno improvvisa cadute e capriole nella neve, vere e finte per divertire gli altri.
Per esperienza direi che quelle finte sono da attribuire solo al sesso maschile. Il maschio adulto non si tira mai indietro alla possibilità di tornare bambino, anche per un attimo.
Grevasalvas è un piccolo villaggio che sembra davvero progettato dai fratelli Grimm o dal buon Hans Christian Andersen. Anche le cataste di legna impilate ordinatamente al fianco della case sembrano disposte ad arte. Una volta oltrepassato questo luogo fiabesco, ho la possibilità insieme agli altri escursionisti, di godermi il panorama in comoda posizione seduta, dal minuscolo abitato di Blaunca.
Mi accorgo dai loro sguardi, dalle loro profonde inspirazioni e dal compulsivo bisogno di scattare fotografie che anche loro sono sotto l'effetto della chimica della bellezza.
Anche se l'innevamento non è grandioso quest'anno, l'ambiente dell'Engadina supplisce con lo spettacolo del suo meraviglioso anfiteatro naturale.
Siamo circondati da cime che portano simpatici nomi derivati dal romancio, l'idioma locale che ha grandi affinità con il ladino e il friulano. Considero questo dialetto dai tratti rotondi e dolci un tratto di leggerezza nella ordinata organizzazione svizzero-tedesca di queste vallate.
Piz Lunghin, Piz Lagrev , Piz Grevasalvas, Piz de la Margna, nomi che solleticano la lingua solo nel pronunciarli.
Nell'ora di pausa possiamo addentare i panini e le altre vivande per il necessario sostentamento del corpo. Ancora la chimica (della nutrizione stavolta) ci darà energia sufficiente per il rientro alle auto.
Come un bravo prestigiatore, che sa quando stupire il pubblico, uno dei miei compagni di cammino estrae dallo zaino una bottiglia di vino rosso, per condividerla con gli altri. G come gruppo in questo caso.
Il liquido color rubino scorre allegro nei bicchieri. Ne aspiro il profumo dal bicchiere e lo gusto guardando il panorama. Non so se è vero quello che diceva il noto principe Myskin nel libro di Dostoevskij, "la bellezza salverà il mondo".
So solo che anche questa è chimica, ed anche questa è bellezza.
soundtrack: Caetano Veloso, Maria Gadù "Beleza pura"
https://www.youtube.com/watch?v=XTSJJe0aBuk

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