Mottone di Giumello o Monte Albano(2027 m) da Nord
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Partiamo poco prima delle 9 dalla Barriera dell'Alpe di Giumello,con mille dubbi;come sarà questo Monte Albano.....Quanta neve ci sarà?....e le condizioni??Il SILF da pericolo valanghe 1 nel sottoceneri 2 nel resto del Ticino, per cui siamo comunque fiduciosi.. Seguiamo le indicazioni per l'Alpe di Giumello, dapprima su forestale, poi su bel sentiero che si alza velocemente di quota e a circa 1400/1500 m calziamo le ciaspole(qualcuno le ha messe prima.......). Raggiunto il bel alpeggio, notiamo una traccia di ciaspole che sale sulla dorsale dietro l'alpe,considerando che "puntano" nella direzione giusta le seguiamo,risalendo un ripido pendio che ci porta all'Alpe superiore,a quota 1751 m della Cns,dove sorgono i ruderi ( e finiscono le tracce umane!!!).Da qui,studiamo il da farsi: salire alla Bocchetta di Albano è troppo rischioso a causa dei traversi sotto ripidissimi pendii, quindi puntiamo alla Bocchetta di Nembruno, ma senza raggiungerla, infatti poco prima agganciamo la cosi detta "groppa" NNW incurvata(chiamata cosi dal Brenna).Quì il gioco si fa duro, questa cresta con la neve e le ciaspole,non è una passeggiata, è molto ripida e presenta un paio di passaggi in cui fare attenzione; inoltre la neve è pessima e si sprofonda di mezzo metro ogni passo.Ma con la dovuta attenzione,alternandoci a "tracciare" stringiamo i denti e raggiungiamo la vetta di questa montagna dal buffo nome. Nonostante la foschia in pianura,il panorama oggi è superlativo e ripaga della fatica.Dopo il pranzo e le numerose foto,ritorniamo da dove siamo venuti mediante percorso di andata.
CONSIDERAZIONI: Questa cima,nella bella stagione non dovrebbe presentare difficoltà oggettive, ma d'inverno è sicuramente più complessa e da fare con prudenza.L'itinerario è molto sicuro,evitando passaggi sotto pendii ripidi,ma richiede attenzione una volta raggiunta la cresta,ripida,esposta ma sufficientemente larga.Il panorama nelle belle giornate è gratificante,soprattutto verso la Valtellina.Grazie a tutti per la splendida condivisione.
Poncione
Il bello di andare da queste parti (Val Morobbia) sta nel fatto che molto difficilmente ci trovi anima viva... in inverno, poi, quando le condizioni oggettive rendono più dure e selettive queste montagne all'apparenza arrotondate ma per nulla banali, la cosa diventa praticamente impossibile. Come prima ciaspolata della "stagione invernale" (se la si può ancora chiamare così), insomma, non è stato affatto male, e il raggiungere una cima che sembrava non arrivare mai, ma che alfine ci ha concesso un panorama mozzafiato è stato bello ed emozionante.
Giansa
Grazie a una proposta di Ale e Emiliano,siamo riusciti (in zona Cesarini) finalmente a calzare le ciaspole. Anche la meta a noi sconosciuta ci ha indotto a partecipare con entusiasmo all'interessante proposta.Luogo ameno e poco frequentato si è mostrato in tutta la sua bellezza sotto una coltre bianca praticamente immacolata.Purtroppo i nostri limiti fisici si sono palesati costringendoci alla "resa" prima della vetta.Certi però della capacità dei nostri amici di relazionare e fotografare,ci sentiremo anche noi conquistatori della cima.
CONSIDERAZIONI: Questa cima,nella bella stagione non dovrebbe presentare difficoltà oggettive, ma d'inverno è sicuramente più complessa e da fare con prudenza.L'itinerario è molto sicuro,evitando passaggi sotto pendii ripidi,ma richiede attenzione una volta raggiunta la cresta,ripida,esposta ma sufficientemente larga.Il panorama nelle belle giornate è gratificante,soprattutto verso la Valtellina.Grazie a tutti per la splendida condivisione.

Il bello di andare da queste parti (Val Morobbia) sta nel fatto che molto difficilmente ci trovi anima viva... in inverno, poi, quando le condizioni oggettive rendono più dure e selettive queste montagne all'apparenza arrotondate ma per nulla banali, la cosa diventa praticamente impossibile. Come prima ciaspolata della "stagione invernale" (se la si può ancora chiamare così), insomma, non è stato affatto male, e il raggiungere una cima che sembrava non arrivare mai, ma che alfine ci ha concesso un panorama mozzafiato è stato bello ed emozionante.

Grazie a una proposta di Ale e Emiliano,siamo riusciti (in zona Cesarini) finalmente a calzare le ciaspole. Anche la meta a noi sconosciuta ci ha indotto a partecipare con entusiasmo all'interessante proposta.Luogo ameno e poco frequentato si è mostrato in tutta la sua bellezza sotto una coltre bianca praticamente immacolata.Purtroppo i nostri limiti fisici si sono palesati costringendoci alla "resa" prima della vetta.Certi però della capacità dei nostri amici di relazionare e fotografare,ci sentiremo anche noi conquistatori della cima.
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Kommentare (16)