Taou Blanc 3438 m
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Finalmente riusciamo a combinare un’uscita con Monica e Ivano conosciuti all’Avril.
Anche la scelta di oggi è subordinata alla meteo che dà meglio sempre a ovest. La Valle dell’Orco la conosciamo soprattutto in veste invernale, solo una volta ci siamo stati in estate, in occasione della salita alla Punta Basei.
Considerata l’esposizione confidiamo di riuscire a raggiungere il Colle Leynir senza problemi per la cima si vedrà. Vista l’incertezza decidiamo di lasciare la macchina a Chiapili superiore in modo da fare un’escursione degna di nota anche se arriveremo solo al colle.
Fortunatamente esiste ancora la mulattiera per il Rifugio Chivasso, tra l’altro un percorso molto piacevole. Tra mulattiera e tracce segnate da ometti si rimane su asfalto solo per brevi tratti. Raggiunto il Rifugio Chivasso abbiamo la sorpresa di trovarlo ancora in attività, non è aperto, ma il gestore è qui per ultimare le ultime faccende e, conoscendoci ormai da qualche anno, ci invita a passare al ritorno per poterci offrire qualcosa…come rifiutare!
Lasciatolo alle sue incombenze proseguiamo su un comodo sentiero che con scorci panoramici sempre più spettacolari raggiunge il Colle Leynir. Abbiamo ben visto che la cima è in parte innevata ma non dovrebbero esserci problemi. Monica e Ivano si fermano al P.so, del resto avendo fatto una gara di corsa la sera precedente, dormito e mangiato poco, la forma, dicono loro, non è delle migliori (per fortuna perché altrimenti avremmo fatto di corsa anche la salita invece della sola discesa!!!…avrebbero volevo dire!) ed essendo stati in cima più volte preferiscono fare una pennica al colle.
Proviamo prima a salire da quello che dovrebbe essere il sentiero ufficiale ma la neve tra le placche è ghiacciata e servono i ramponi che, per pochi metri, vorremmo evitare di mettere. Ivano allora ci consiglia di puntare diretti a una sorta di canaletto, passato quello si è sul pianorone e di problemi non ce ne saranno più. Superiamo cosi in facile arrampicata (I°) una paio di placchette e siamo sul pianoro, per buona parte innevato. La neve tiene bene e cercando di non prenderla di petto ci spostiamo più sulla dx. Raggiungiamo così lo spuntone più alto della cresta, non c’è nulla che indichi che siamo in cima se non i resti di un ometto sembra.
Neanche a dirlo, vista la giornata, il panorama è eccezionale, facciamo un po’ di foto e velocemente, grazie alla buona neve torniamo al colle. In discesa evitiamo le placche, dall’alto vediamo meglio come passare a lato del tratto ghiacciato evitato in salita e, alla bella e meglio, (nel più perfetto stile alpinistico, se ci capiamo), riusciamo a scendere.
Ci riuniamo con gli amici e dopo aver mangiato qualcosa torniamo al rifugio Chivasso dove, come promesso, ci viene offerto te caldo e torta.
Il tempo stringe, lasciamo il rifugio e cominciamo a scendere. Per nostra disgrazia assume il comando Ivano e non ce n’è più per nessuno, si scende di corsa, tanto che pensavo di trovare il podio insieme alla macchina al posteggio!!!
Il T3+ è per le condizioni di neve e ghiaccio incontrate altrimenti un T3 sarebbe sufficiente.
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