Al Vach (Monte Vago)
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Escursione attraverso i tipici e amplissimi panorami del livignasco: dalle estensioni di magri pascoli d'alta quota si passa alle distese di pietraie (che spesso e con qualche presumibile ragione vengono definite "lunari") per poi raggiungere una facile cima, la cui posizione isolata permette allo sguardo di allargarsi ad angolo giro su tutti questi monti. Prepondera naturalmente la visuale sul gruppo del Bernina.
Dal piazzale a fianco del Rifugio Tridentina (chiamiamolo pure ristorante: a due metri dalla strada, parcheggio riservato...) si torna all'altezza del confine e, subito a sinistra, si imbocca il sentierino segnalato e ben marcato a vernice fin sulla vetta. Con largo giro - lasciata a destra la diramazione per il Piz Ursera - si guadagna quota gradualmente sul lato destro della valle: vaste pietraie prendono il posto del pascolo e una breve accentuazione della salita porta a montare su di un dosso da dove si domina l'incredibile turchese del Lagh dal Vach. Si prosegue nella salita volgendo un poco verso destra in direzione di una vaga insellatura, che, una volta raggiunta, si rivela quale piccolo altopiano alla base del pendio affilato della nostra cima. Sempre seguendo il sentierino, ci si dirige verso la cresta - mai troppo sottile in realtà - molto rocciosa, dove brevi tratti con segni di passaggio si alternano a facile arrampicata su blocchi accatastati. La vetta del Vach, abbastanza ampia e pianeggiante, ospita l'immancabile croce e il libro di vetta. Ritorno per la via di andata.
Possibilità di incontrare branchi di stambecchi.
Dal piazzale a fianco del Rifugio Tridentina (chiamiamolo pure ristorante: a due metri dalla strada, parcheggio riservato...) si torna all'altezza del confine e, subito a sinistra, si imbocca il sentierino segnalato e ben marcato a vernice fin sulla vetta. Con largo giro - lasciata a destra la diramazione per il Piz Ursera - si guadagna quota gradualmente sul lato destro della valle: vaste pietraie prendono il posto del pascolo e una breve accentuazione della salita porta a montare su di un dosso da dove si domina l'incredibile turchese del Lagh dal Vach. Si prosegue nella salita volgendo un poco verso destra in direzione di una vaga insellatura, che, una volta raggiunta, si rivela quale piccolo altopiano alla base del pendio affilato della nostra cima. Sempre seguendo il sentierino, ci si dirige verso la cresta - mai troppo sottile in realtà - molto rocciosa, dove brevi tratti con segni di passaggio si alternano a facile arrampicata su blocchi accatastati. La vetta del Vach, abbastanza ampia e pianeggiante, ospita l'immancabile croce e il libro di vetta. Ritorno per la via di andata.
Possibilità di incontrare branchi di stambecchi.
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