Trekking Cevedale, corso su ghiacciaio
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Che dire, ho aspettato due mesi questo evento, dopo il mio rinvio della sessione dei luglio, a causa della sciatalgia che mi aveva colpito a maggio, ho atteso con preoccupazione questo 7 Settembre, facendo di tutto per non avere ricadute.
Così eccomi il 7.9 ore 11 al parcheggio dei Forni in attesa dei miei sconosciuti compagni di cordata e della guida con cui avremmo fatto "squadra" per 5 giorni.
Dopo le presentazioni, eccoci pronti alla lunga salita che ci porterà al rifugio Casati, campo base del nostro Trek, siamo quattro uomini : io, Roberto, Massimo, Andrea; e due donne : Betty ed Olga, con noi la guida Giovanni Poli.
Arriviamo al Casati verso le 16, preso posizione nella stanza iniziamo una introduzione teorica sui nodi e sul materiale, poi cena, qui si mangia verso le 18.30-19.00; dopo cena programma per l'indomani : Cima Cevedale.
Urca! vabbè che siamo abbastanza preparati(chi più, chi meno) ma subito così? "domani farà bello, dobbiamo sfruttare la giornata" è il commento di Giovanni.
Al mattino partenza alle 7.30 circa, tralascio la parte teorica e le indicazioni che man mano Giovanni ci indicava, e descrivo così questa affascinante, per me, salita alla cima più alta da me toccata.
La luce del mattino ci avvolge filtrando attraverso banchi di nubi, che arrivati ai piedi del "muro" finale si diradano lasciando intravedere una giornata limpida; saliamo in un'unica cordata, piccozza a monte, bastoncino a valle, siamo sulla cresta, alla nostra sinistra il ZufallSpitze, a destra inizia una corta cresta non molto affilata ma abbastanza da farci attenzione poi dopo circa 200 mt siamo sulla cima.
Spettacolo!
Scendiamo e torniamo al rifugio, pranzo e piccolo riposo poi una serie di attività teoriche pratiche di approfondimento su cordate tra crepacci.
Il terzo giorno saliamo alla Cima Solda un 3376 largo e con una salita di circa 40 minuti, passiamo antiche trincee e scavalliamo la cima scendendo nella vedretta sottostante dove iniziamo una serie di attività pratiche sui modi di fermarsi con la piccozza in caso di caduta, da soli ed in cordata da due.
Il quarto giorno ci tocca un lungo traverso verso la cima tre cannoni, così chiamata per la presenza di tre cannoni, residuo della grande guerra, raggiungiamo la cima, foto di rito, poi proseguiamo in tre cordate, ora l'aspetto del ghiacciaio si fà più serio per la presenza di innumerevoli crepacci anche profondi.
Quì applichiamo tutti gli insegnamenti di Giovanni, sul riconoscimento di crepacci occulti il loro aggiramento e apprendiamo le prime nozioni sul soccorso e recupero di persona caduta.
Bellissima escursione in un ambiente fantastico.
Al pomeriggio attività pratiche su recupero, tramite paranco semplice e doppio.
Domenica termina questa bellissima 5 giorni, Giovanni propone il rientro via forcella fra il Monte Pasquale e il Cevedale, poi la valle Rosole il rifugio Branca e il parcheggio; io preferisco rientrare per la via dell'andata : voglio scendere piano da questo bellissimo ambiente e godermi, in silenzio, la vista spettacolare delle cime ed il rumore dei miei scarponi che mi portano leggeri verso casa.
Così eccomi il 7.9 ore 11 al parcheggio dei Forni in attesa dei miei sconosciuti compagni di cordata e della guida con cui avremmo fatto "squadra" per 5 giorni.
Dopo le presentazioni, eccoci pronti alla lunga salita che ci porterà al rifugio Casati, campo base del nostro Trek, siamo quattro uomini : io, Roberto, Massimo, Andrea; e due donne : Betty ed Olga, con noi la guida Giovanni Poli.
Arriviamo al Casati verso le 16, preso posizione nella stanza iniziamo una introduzione teorica sui nodi e sul materiale, poi cena, qui si mangia verso le 18.30-19.00; dopo cena programma per l'indomani : Cima Cevedale.
Urca! vabbè che siamo abbastanza preparati(chi più, chi meno) ma subito così? "domani farà bello, dobbiamo sfruttare la giornata" è il commento di Giovanni.
Al mattino partenza alle 7.30 circa, tralascio la parte teorica e le indicazioni che man mano Giovanni ci indicava, e descrivo così questa affascinante, per me, salita alla cima più alta da me toccata.
La luce del mattino ci avvolge filtrando attraverso banchi di nubi, che arrivati ai piedi del "muro" finale si diradano lasciando intravedere una giornata limpida; saliamo in un'unica cordata, piccozza a monte, bastoncino a valle, siamo sulla cresta, alla nostra sinistra il ZufallSpitze, a destra inizia una corta cresta non molto affilata ma abbastanza da farci attenzione poi dopo circa 200 mt siamo sulla cima.
Spettacolo!
Scendiamo e torniamo al rifugio, pranzo e piccolo riposo poi una serie di attività teoriche pratiche di approfondimento su cordate tra crepacci.
Il terzo giorno saliamo alla Cima Solda un 3376 largo e con una salita di circa 40 minuti, passiamo antiche trincee e scavalliamo la cima scendendo nella vedretta sottostante dove iniziamo una serie di attività pratiche sui modi di fermarsi con la piccozza in caso di caduta, da soli ed in cordata da due.
Il quarto giorno ci tocca un lungo traverso verso la cima tre cannoni, così chiamata per la presenza di tre cannoni, residuo della grande guerra, raggiungiamo la cima, foto di rito, poi proseguiamo in tre cordate, ora l'aspetto del ghiacciaio si fà più serio per la presenza di innumerevoli crepacci anche profondi.
Quì applichiamo tutti gli insegnamenti di Giovanni, sul riconoscimento di crepacci occulti il loro aggiramento e apprendiamo le prime nozioni sul soccorso e recupero di persona caduta.
Bellissima escursione in un ambiente fantastico.
Al pomeriggio attività pratiche su recupero, tramite paranco semplice e doppio.
Domenica termina questa bellissima 5 giorni, Giovanni propone il rientro via forcella fra il Monte Pasquale e il Cevedale, poi la valle Rosole il rifugio Branca e il parcheggio; io preferisco rientrare per la via dell'andata : voglio scendere piano da questo bellissimo ambiente e godermi, in silenzio, la vista spettacolare delle cime ed il rumore dei miei scarponi che mi portano leggeri verso casa.
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