Mongioia 3340 m - Salza 3326 m - Giuep 3101 m e Fiutrusa 3103 m
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Lasciamo il rifugio Savigliano e ci spostiamo in una trasversale della Val Varaita. La valle di Bellino.
Posteggiamo a Sant’Anna di Bellino e imbocchiamo il sentiero per il bivacco Boerio.
Con comodi tornanti, superiamo un bel salto sotto la Rocca Senghi ed entriamo in un lunghissimo vallone. Il sentiero quasi pianeggiante passa vari alpeggi e ricomincia a salire ripidamente solo al suo termine.
Arriviamo così al P.so Mongioia e al vicino Bivacco Boerio.
Senza passare dal bivacco proseguiamo per il Mongioia. La traccia è sempre evidente e segnata con ometti e bolli rossi. A circa metà della salita il percorso si sdoppia, a sx la salita più facile, anche se l’inizio è un po’ ingannevole perché si deve superare un breve saltino roccioso dove si devono usare le mani. Il sentiero più difficile invece prosegue diritto. Un poco più esposto dell’altro ma sempre camminabile. Le difficoltà consistono nell’essere un poco più esposto, nella ricerca degli ometti e nel tratto finale dove c’è qualche passaggio di I grado, evitabili, come evitabile è anche la cresta finale essendoci una traccia, evidente, sul versante opposto.
Raggiunta la cima ce la godiamo in solitudine. Nel momento in cui pensiamo di scendere sentiamo delle voci provenire dalla salita difficile, sbucano un paio di teste che ci chiedono se devono passare da lì. Dall’alto Marco cerca di spiegare loro come fare. Aspettiamo un poco e non vedendoli arrivare andiamo loro incontro. Non so se hanno seguito noi o se non hanno visto il bivio, fatto sta, che si trovano in difficoltà negli ultimi metri. Facciamo vedere loro dove passare e come scendere dalla via più semplice. Ripeto, la salita difficile lo è solo per chi in montagna ci va raramente altrimenti di difficoltà oggettive, non ce ne sono. Qui oggi abbiamo trovato più escursionisti improvvisati perché anche nella discesa abbiamo dovuto aiutare un paio di persone.
Quando finalmente riusciamo a tornare ai piedi del Mongioia, proseguiamo per salire al Salza che, visto da lontano sembra insalibile, invece si sale tramite un ripido sentiero che però ha il vantaggio che in discesa va via in un lampo!
Saliti anche al Salza ci portiamo al bivacco Boerio e quindi al P.so Mongioia dove decidiamo di salire anche al vicino Giuep.
Scesi dal Giuep non ci resta che fare ritorno in valle.
Scendendo, decidiamo di provare a salire anche il Fiutrusa, è un po’ distante ma dovremmo trovare una traccia per il P.so Fiutrusa che non dovrebbe farci perdere molta quota e dalla relazione dal passo alla cima sono solo 20 minuti, anche se, vista da qui non si direbbe!
Troviamo la traccia ma la perdiamo immediatamente, arriviamo a una spaccatura impossibile da passare per cui per forza di cose dobbiamo scendere a prendere il sentiero proveniente da valle. A questo punto perdiamo un po’ le speranze di salire anche il Fiutrusa, soprattutto quando incontriamo due signori che stanno scendendo e che ci dicono che al passo non manca molto ma che per la cima ci vogliono almeno 40 minuti.
Decidiamo di arrivare al passo e poi valutare. Giunti al passo non sappiamo che fare, la relazione dice 20 minuti, i signori 40, sono 250 m…boh!!!
Sappiamo che se non saliamo ora, difficilmente torneremo un’altra volta per farlo, per cui ci proviamo. Se dovessimo cominciare a ravanare per trovare la salita torneremo indietro in caso contrario speriamo siano meno di 40 minuti!
La salita è piuttosto ripida e ben segnalata da ometti, e in una mezz’oretta circa raggiungiamo la croce di vetta. Devo dire che la cima merita veramente, un bel balcone panoramico. Breve sosta, ritorno al colle e discesa nella conca al riparo dal vento per fare sosta pranzo, ormai merenda direi!
Prendiamo ora il sentiero ufficiale e ci ricolleghiamo al sentiero per il bivacco Boerio fatto in salita.
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