Bivacco Battaglione Skiatori Monte Ortles Mt. 3120
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Per la terza escursione della ns. vacanza bormina scegliamo di recarci nella zona del Passo Gavia.
Siamo in un luogo che è stato tristemente teatro di combattimenti durante la guerra 15/18, ma noi vogliamo e preferiamo soprattutto ricordare che il Passo Gavia, insieme allo Stelvio e al Mortirolo, è uno dei Passi storici del Giro d’Italia.
Tutti i più grandi ciclisti hanno percorso questa strada, che in alcuni tratti è poco più di una mulattiera asfaltata e anche oggi il traffico dei ciclisti è notevole, al punto che vedendoli Graziano, grandissimo appassionato e praticante, vorrebbe quasi noleggiare una bici e partire all’inseguimento!!!!.....faccio opera di convincimento e..... si parte verso il Bivacco!!!!!
Parcheggiamo l'auto al rifugio Berni e scendiamo al torrente.
Il sentiero scende lievemente per breve tratto fino al ponte sul torrente Gavia, che oltrepassiamo per raggiungere il vecchio edificio abbandonato del rifugio Gavia.
Ignoriamo il sentiero che conduce al Passo della Sforzellina e ci portiamo invece verso Nord-Est in direzione del Pian Bormino, affacciandoci nei pressi di una sella sulla splendida Valle del Dosegù: alla vista si impone ora il maestoso panorama del Ghiacciaio di Dosegù e, più lontano, il Pizzo Tresero e la Punta San Matteo.
Da qui scendiamo per un breve tratto su sentiero ben tracciato, mantenendo sempre la destra, prestando molta attenzione al sentiero che si fa via via sempre più nascosto tra detriti e sfasciumi, per evitare di finire fuori traccia.
In alcuni tratti il sentiero è addirittura costituito da un rivolo d’acqua.
Percorso un ripido tratto, l'itinerario incontra in sequenza due caratteristici laghetti alpini.
Al secondo laghetto si piega a sinistra e si continua l’escursione imboccando una vecchia traccia di guerra, immersa in una splendida pietraia, dove ancora sono presenti matasse di fil di ferro, che ci porterà al bivacco.
Tutt'intorno si possono vedere le trincee, resti di costruzioni e di postazioni militari della guerra.
Poco al di sopra del bivacco, sulla cresta, sono posti un crocefisso e una campana e da qui si gode di un ottimo panorama a 360°: Adamello e Presanella, Bernina e Disgrazia e, più lontano, le riconoscibili forme delle Dolomiti di Brenta. La struttura è stata ricavata da una vecchia baracca risalente ai tempi della Grande Guerra; questo luogo, come altri della zona del bormiese, testimonia e ricorda quegli eventi storici. Il bivacco stesso è utilizzato come punto di raccolta di cimeli bellici di quel periodo.
Siamo in un luogo che è stato tristemente teatro di combattimenti durante la guerra 15/18, ma noi vogliamo e preferiamo soprattutto ricordare che il Passo Gavia, insieme allo Stelvio e al Mortirolo, è uno dei Passi storici del Giro d’Italia.
Tutti i più grandi ciclisti hanno percorso questa strada, che in alcuni tratti è poco più di una mulattiera asfaltata e anche oggi il traffico dei ciclisti è notevole, al punto che vedendoli Graziano, grandissimo appassionato e praticante, vorrebbe quasi noleggiare una bici e partire all’inseguimento!!!!.....faccio opera di convincimento e..... si parte verso il Bivacco!!!!!
Parcheggiamo l'auto al rifugio Berni e scendiamo al torrente.
Il sentiero scende lievemente per breve tratto fino al ponte sul torrente Gavia, che oltrepassiamo per raggiungere il vecchio edificio abbandonato del rifugio Gavia.
Ignoriamo il sentiero che conduce al Passo della Sforzellina e ci portiamo invece verso Nord-Est in direzione del Pian Bormino, affacciandoci nei pressi di una sella sulla splendida Valle del Dosegù: alla vista si impone ora il maestoso panorama del Ghiacciaio di Dosegù e, più lontano, il Pizzo Tresero e la Punta San Matteo.
Da qui scendiamo per un breve tratto su sentiero ben tracciato, mantenendo sempre la destra, prestando molta attenzione al sentiero che si fa via via sempre più nascosto tra detriti e sfasciumi, per evitare di finire fuori traccia.
In alcuni tratti il sentiero è addirittura costituito da un rivolo d’acqua.
Percorso un ripido tratto, l'itinerario incontra in sequenza due caratteristici laghetti alpini.
Al secondo laghetto si piega a sinistra e si continua l’escursione imboccando una vecchia traccia di guerra, immersa in una splendida pietraia, dove ancora sono presenti matasse di fil di ferro, che ci porterà al bivacco.
Tutt'intorno si possono vedere le trincee, resti di costruzioni e di postazioni militari della guerra.
Poco al di sopra del bivacco, sulla cresta, sono posti un crocefisso e una campana e da qui si gode di un ottimo panorama a 360°: Adamello e Presanella, Bernina e Disgrazia e, più lontano, le riconoscibili forme delle Dolomiti di Brenta. La struttura è stata ricavata da una vecchia baracca risalente ai tempi della Grande Guerra; questo luogo, come altri della zona del bormiese, testimonia e ricorda quegli eventi storici. Il bivacco stesso è utilizzato come punto di raccolta di cimeli bellici di quel periodo.
Tourengänger:
ralphmalph

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Kommentare (6)