Bivacco Seveso (3450m) e tentativo (fallito) di salita al Pizzo Tresero


Publiziert von Marco86 , 18. August 2022 um 12:17. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 9 August 2022
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1040 m
Abstieg: 1040 m
Strecke:12,8km - Discesa per la stessa via di salita

Lasciamo la macchina al Rifugio Berni, poco sotto il Passo Gavia, e imbocchiamo il sentierino sulla sinistra che scende di una decina di metri in direzione dei ruderi dell'ex Rifugio Gavia. Da qui imbocchiamo verso sinistra il sentiero, seguendo le indicazioni per il ponte dell'amicizia e il pizzo Tresero.
Si prosegue su terreno facile, con leggeri saliscendi, perdendo leggermente quota. A un primo bivio, prendiamo verso destra, seguendo il sentiero numero 41. Andando a sinistra, saremmo proseguiti invece sul sentiero 25, che permette di raggiungere la cresta ovest del Tresero. Dopo circa 30' giungiamo al Ponte dell'Amicizia (2516m) che sovrasta il tumultuoso torrente Dosegù. Superato questo punto la strada comincia finalmente a salire più decisa. Si alternano punti in cui la salita si fa più ripida e impegnativa, ad altri in cui spiana e concede un po di respiro. La via è comunque sempre molto chiara e semplice e ci conduce sempre più in alto sul lato sinistro della vallata del Dosegù: alto sopra di noi è sempre ben visibile l'omonimo ghiacciaio, sovrastato dalla cima della Punta San Matteo. Superata quota 3100m si giunge finalmente in vista della nostra meta. In corrispondenza di una piccola croce in legno, davanti a noi si apre l'ampio anfiteatro racchiuso tra le cime di queste alte vette. Ormai è da parecchio che si cammina su pietraia. La si risale ancora dolcemente, fino a raggiungere (intorno a quota 3200m) l'erta salita su sfasciumi che porta alla base di quel che resta del ghiacciaio di Punta Pedranzini e alla cresta sud-ovest del Tresero, dove è allocato il Bivacco Seveso.
Dalle informazioni ricevute prima di partire sappiamo che ci sono due possibilità di salita da questo punto (non avendo i ramponi, abbiamo escluso a priori l'idea di risalire il ghiacciaio): la prima è raggiungere il bivacco e da lì proseguire sull'affilata e tagliente cresta, superando anche passaggi di II-III grado di arrampicata. La seconda è costeggiare sulla sinistra il ghiacciaio, raggiungendo il punto in cui, con un paio di corde fisse è possibile "scalere" le paretine rocciose che portano nel tratto terminale di cresta (in teoria più largo e semplice di quello successivo al bivacco).
Saliamo rapidamente di quota e, raggiunta la base del ghiacciaio ci risulta subito evidente che è in stato pessimo. Una serie di crepacci sono ben visibili e tagliano il ghiacciaio rendendolo un intricato labirinto. Il fianco sinistro, quello su cui teoricamente saremmo dovuti risalire, invece, si presenta come un confuso mix tra ghiaccio sporco e rocce non sempre stabili.
Decidiamo di iniziare a salire al Bivacco, per portarci a casa almeno quella meta. La salita al bivacco è tosta, con forti pendenze e su pietraia non sempre stabile. Il terreno ghiaioso rende infida la progressione. Con le dovute attenzioni però, raggiungiamo in breve la cresta sud-ovest del Tresero. Gli ultimi 10 metri per raggiungere il bivacco sono abbastanza esposti sui ripidi precipizi che scendono verso Santa Caterina e potrebbero infastidire chi è suscettibile alla sensazione di vuoto. Tuttavia, sempre con le dovute attenzioni, si superano senza particolari rischi. Dal bivacco la vista è già strepitosa e spazia su tutta la piana di Santa Caterina e tutte le cime del circondario di Bormio. Da lì osserviamo la sottile cresta che porta fino in cima al Pizzo Tresero, posta meno di 200m sopra le nostre teste. E' effettivamente molto affilata e, senza le dovute conoscenze e attrezzature alpinistiche ci sembra una follia percorrerla.
Torniamo quindi sui nostri passi, abbassandoci di quota e trovando una via che taglia sulla sinistra in direzione del fianco del ghiacciaio. Riusciti ad arrivare di fianco al ghiaccio, ci rendiamo effettivamente conto che la progressione fino in vetta sarebbe effettivamente molto complessa. In alcuni tratti bisognerebbe mettere i piedi sul ghiaccio e, in ogni caso, l'assenza di un sentiero, ci costringerebbe a dover accuratamente scegliere la via di salita tra massi mobili, rocce e ghiaccio sporco. Una salita di certo non impossibile ma che, per le nostre attuali capacità in questo tipo di ambiente, comporterebbe una perdita di tempo non trascurabile, ma soprattutto rischi che non ci sentiamo di correre. Un po a malincuore, ma con la consapevolezza di aver preso la decisione giusta, decidiamo quindi di abbandonare l'idea di arrivare fino in cima.
Riguadagniamo la base del ghiacciaio e da lì imbocchiamo in discesa la stessa via di salita.
Giunti quasi al Rifugio Berni, raggiungiamo un'altra coppia di escursionisti. Ci dicono di essere scesi anche loro da quella stessa via e che, effettivamente, il lato sinistro del ghiacciaio era in condizioni pietose e che abbiamo fatto bene a rinunciarci. Ci dicono inoltre che loro sono saliti dalla cresta ovest che, a parte un tratto attrezzato con corde e leggermente esposto, non presenta particolari difficoltà ed è libero da ghiaccio.
Felici di scoprire che esiste una via di salita più semplice e abbordabile, raggiungiamo finalmente la macchina al Rifugio Berni, dando appuntamento al Pizzo Tresero per un futuro tentativo, questa volta lungo la cresta ovest!
Marco e Alessandra

Tourengänger: Marco86, Forn94
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


Kommentar hinzufügen

Antonio59 ! hat gesagt:
Gesendet am 18. August 2022 um 12:41
Ciao.
Cavoli ci avevo fatto anch'io un pensierino per settimana prossima, ma non pensavo fosse così messa male la via.
L'avevo fatta già una decina di anni fà e non ricordo di aver avuto grossi problemi in quel tratto, ma con il caldo di luglio e la poco neve di quest'inverno i percorsi su ghiaccio sono in continuo cambiamento. Interessante la via che ti hanno consigliato come alternativa.
Ciao.
Antonio.

Marco86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. August 2022 um 15:45
Ciao Antonio.. Io ho preferito desistere perché non ho i ramponi e non sono mai andato su ghiacciaio.. Mi avevano detto che si poteva passare di fianco, ma non era così agevole come pensavo.. Tanti salivano coi ramponi e non avevano problemi. I crepacci ci sono, ma proprio per via del caldo che ha fatto e della poca neve dell'inverno, sono tutti ben visibili ed evitabili.
Da quello che mi hanno detto, però, se vuoi andare sul tranquillo ti conviene provare la cresta ovest ;)

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. August 2022 um 14:02
Ciao Marco... mi hai preceduto di una settimana esatta, con identico esito... tanto da rendere superflua a questo punto una relazione che sarebbe quasi perfetta fotocopia della tua, con la differenza che prima ho tentato il traverso scomodo tra placche sporche, poi son salito al Bivacco per "consolazione", constatando che quella cresta marcia e affilata è davvero poco raccomandabile.
Probabilmente la cresta W dal vecchio Rifugio Bernasconi potrebbe diventare, in queste condizioni, una seconda via normale al Tresero...

Marco86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. August 2022 um 18:11
Già, attualmente mi sa che, se non si vogliono mettere i ramponi ai piedi, la cresta W potrebbe essere la via più semplice. Probabilmente la tenterò la prossima estate e vedrò com'è!
A parte che, è brutto dirlo, ma purtroppo di questo passo mi sa che nel giro di qualche anno anche nella via normale si potrà salire tranquillamente senza dover pestare il ghiaccio


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