Ago di Cleopatra... o Corno del Rinoceronte?
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Lungo l’articolata cresta che separa l’Alta Valle Buscagna da Le Caldaie si stagliano gli slanciati profili di alcune ardite guglie tra le quali spicca l’originale torrione dell’Ago di Cleopatra (così volle chiamarlo Democrito Prina) più comunemente o localmente nominato come Corno del Rinoceronte… uno strano Afro-Binomio in Area Devero-Veglia.
Stando alla Guida Alpi Lepontine su questo acuto picco si può anche salire con una breve arrampicata, a tratti molto esposta, relativamente facile II+…andiamo (c’è anche David) a vedere…
Alpe Devero ore 8: Con una decisa e spedita camminata… forse troppo spedita… raggiungiamo la Scatta d’Orogna praticamente senza fare alcuna fermata, scordandoci soprattutto del rifornimento acqua… “avanti ce n’è ancora, avanti ce n’è ancora!!!”
Quando passai con u tapio dal Passo delle Caldaie alla Scatta d’Orogna ricordo che esistevano addirittura alcuni piccoli laghetti “effimeri”… mentre ora è tutto quanto asciutto.
Dopo aver Girovagato un po’ a vuoto “nel secco” prendiamo comunque la decisione di indirizzarci verso il Passo delle Caldaie… “seguiamo poi la cresta fin dove ce la facciamo”… scovando, proprio alla base del canale, una striminzita striscia d’acqua sorgiva che scorre per un breve tratto pianeggiante… ma così è impossibile prenderla…
Con un opera di scavo manuale riusciamo però a creare una minima inclinazione, giusto sufficiente per un risicato approvvigionamento… tanti travasi e il pieno è fatto… con la media mezz’ora a litro.
Comunque l’acqua “saporita”… più terra che acqua… ora ce l’abbiamo, e la traversata può così riprendere in modo regolare.
Punta delle Caldaie ore 11,45: Fino a qua si arriva bene; un iniziale passaggio in ginocchio sotto una sporgenza poi facili cenge erbose e rocce rotte che collegano facilmente alla Punta SO (la maggiore) oltre la quale, invece, il fondo diventa per lo più un noioso sfasciume.
Traversiamo il doppio Passo dei Fornaletti aggirando il centrale contrafforte roccioso sul versante delle Caldaie (O) portandoci quindi all’attacco della cresta S della Punta dei Fornaletti.
Un facile diedro collega alla superiore cengia che termina alla base dei blocchi sommitali… qui ci siamo legati… che si superano con qualche passo di II.
Punta dei Fornaletti ore 13: …e anche questa è fatta!!!
Ora dobbiamo abbassarci sino alla sella (senza quota e nome) che la separa dal Rinoceronte da qui visibile in tutto il suo splendore.
Aggiriamo il Corno sul versante delle Caldaie (O) sfruttando una facile cengetta che collega al croso che conduce al Bocchetto del Corno, la sella interposta tre il Pizzo di Boccareccio e il Corno del Rinoceronte.
Seguendo le indicazioni della Guida… ma il percorso appare intuitivo… ci spingiamo fin sotto le rocce di vetta dove una esposta placca con un passo su una piccola fessura ci permette di uscire sulle rocce di vetta… più ampia e comoda del previsto.
Corno del Rinoceronte ore 14: Una bella e giusta pausa… senza sporgersi troppo… prima di organizzare la discesa sfruttando alcuni presenti cordini… sperando che tengano… per la calata.
Una doppia calata (30 mt di corda sono più che sufficienti) e siamo di nuovo alla base (quasi) del Rino… ora non ci resta che individuare il giusto canale per tornare nella “eterna” Val Buscagna.
Ritorniamo sullo stesso percorso sino alla base della S del Rino per poi scendere nel detritico croso, non menzionato nella Guida Lepontine, che immette nel canale ancora ben innevato (utili i ramponi che non ho portato) che ci collega ai vasti pascoli dell’Alta Buscagna… piatta, piatta.
Alpe Devero ore 5.30: Panachè grande e torta fatta in casa... c’andavano proprio…
…e anche questa è andata!

Kommentare (9)