traversata del Mönch (Mönch-Ueberschreitung SW-SO)
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Dicono che bisogna sempre mettersi alla prova, che bisogna alzare l'asticella...
Ebbene, l'impegno lungo la traversata del Mönch, semplificando da ovest verso est, è semplicemente, per noi, costantemente alto.
Ma che giornata, quante emozioni forti, che adrenalina...
Seguiamo il consiglio della capannara e partiamo alle 6...un pò tardi, si rivelerà...ma non eccessivo.
I primi passi sono lungo la pista del gatto, poi deviamo verso la cresta e subito per me arriva il primo problema: non sono un fuscello e sfondo ad ogni passo, che fadiga!
L'attacco della cresta e la descrizione è chiara, ma io sono uno zuccone e sbaglio i primi metri...mi ritrovo così sulla friabile roccia del mönch...indietro e strada giusta. Ok, adesso funziona!
Arrampichiamo tutto con i ramponi ai piedi...ai passaggi di II, alcuni di III, si susseguono zone con neve residua e pendii di firn.
Non siamo dei campioni, perciò procediamo con molti tiri. Il tempo scorre, si sta bene, la concentrazione è sempre alta, ma in fondo ci divertiamo. Un paio di chiodi sono presenti, ma il bello è lo spuntonare e l'uso frequente di fettuccie.
Piano piano la vetta si avvicina... anzi, un ultimo pendio e ci siamo!
Stranamente è l'unico momento in cui il panorama si chiude...fa niente, ripartiamo subito!
La discesa lungo la normale non è per nulla scontata!
La cresta è ripida, affilata e la neve molle.
Procediamo con la dovuta cautela, proibito scivolare! Ci sono spesso stanghe per assicurare, ma non le usiamo, procediamo in conserva corta. I gradini di roccia non sono difficili, ma complice la lunga giornata decidiamo che è bene procedere con molta cautela.
Metro dopo metro, passo dopo passo, un ultimo gradino...è fatta, siamo sul piano!
In conclusione una splendida uscita!
Un 4000 (la cifra lascia il tempo che trova), una giornata di cui fare tesoro, sia per le emozioni provate, sia per l'esperienza vissuta!
Ebbene, l'impegno lungo la traversata del Mönch, semplificando da ovest verso est, è semplicemente, per noi, costantemente alto.
Ma che giornata, quante emozioni forti, che adrenalina...
Seguiamo il consiglio della capannara e partiamo alle 6...un pò tardi, si rivelerà...ma non eccessivo.
I primi passi sono lungo la pista del gatto, poi deviamo verso la cresta e subito per me arriva il primo problema: non sono un fuscello e sfondo ad ogni passo, che fadiga!
L'attacco della cresta e la descrizione è chiara, ma io sono uno zuccone e sbaglio i primi metri...mi ritrovo così sulla friabile roccia del mönch...indietro e strada giusta. Ok, adesso funziona!
Arrampichiamo tutto con i ramponi ai piedi...ai passaggi di II, alcuni di III, si susseguono zone con neve residua e pendii di firn.
Non siamo dei campioni, perciò procediamo con molti tiri. Il tempo scorre, si sta bene, la concentrazione è sempre alta, ma in fondo ci divertiamo. Un paio di chiodi sono presenti, ma il bello è lo spuntonare e l'uso frequente di fettuccie.
Piano piano la vetta si avvicina... anzi, un ultimo pendio e ci siamo!
Stranamente è l'unico momento in cui il panorama si chiude...fa niente, ripartiamo subito!
La discesa lungo la normale non è per nulla scontata!
La cresta è ripida, affilata e la neve molle.
Procediamo con la dovuta cautela, proibito scivolare! Ci sono spesso stanghe per assicurare, ma non le usiamo, procediamo in conserva corta. I gradini di roccia non sono difficili, ma complice la lunga giornata decidiamo che è bene procedere con molta cautela.
Metro dopo metro, passo dopo passo, un ultimo gradino...è fatta, siamo sul piano!
In conclusione una splendida uscita!
Un 4000 (la cifra lascia il tempo che trova), una giornata di cui fare tesoro, sia per le emozioni provate, sia per l'esperienza vissuta!
Tourengänger:
stellino

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