Alpe di Camona - Val Divedro
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Riprendo la conoscenza della Val Divedro dove l'avevo interrotta un mese fa per visitare l'Alpe di Camona, il più defilato tra gli alpeggi della destra idrografica, il più vicino al confine elvetico. Non ci sono sentieri comodi per raggiungere questo luogo idilliaco dall'Italia (sembra che sia più facile arrivarci da Gondo, in Svizzera...), dove una baita è stata adibita a bivacco, il rifugio Davide Cerutti, che - nonostante o forse proprio in virtù dell'isolamento e della conseguente scarsa frequentazione - risulta fornito di tutto il necessario per costituire un valido appoggio in interessanti traversate.
Questa volta sono con Ferruccio e il programma prevede di raggiungere l'Alpe Loccia, percorrendo il sentiero non-ufficiale che passa dai ruderi di Cantoi (Fienili per la vecchia IGM, Cantoni per la Mappa Rabbini), sentiero che la volta scorsa non mi ero fidato a percorrere in discesa... Dall'Alpe Loccia raggiungeremo l'Alpe Camona, dove si trova il bivacco Cerutti, seguendo l'ultimo tratto dell'Alta Via della Val Divedro, segnalata e ripulita qualche anno fa e che ora rischia di essere inghiottita dalla vegetazione. Al ritorno percorreremo il cosiddetto "sentiero delle terrazze", un collegamento diretto tra l'Alpe Camona e l'Alpe Loi che passa ad una quota più elevata rispetto al tracciato dell'Alta Via. Secondo qualcuno questo è il "sentiero dei contrabbandieri", per altri è solo uno dei tanti percorsi che possono fregiarsi di questo nome...
Segnalo che, per quanto riguarda gli ultimi due sentieri citati, i tracciati ricalcano quelli che troviamo sulla vecchia carta IGM (ed. 1914) mentre si discostano in modo significativo da quelli della CNS più recente.
Sentiero Iselle - Camoi - Loccia
Il sentiero, già descritto su questo sito in tedesco da
Zaza, è un percorso di difficile orientamento, soprattutto in discesa, perché ci sono dei passaggi obbligati per superare alcuni salti di roccia e la segnaletica scarseggia.
A Iselle si supera il torrente Diveria sul ponte sospeso e si imbocca la mulattiera per Osone. Subito dopo le ultime case, si abbandona la mulattiera e si segue una traccia che scende sulla destra verso il greto del torrente Diveria. Si risale il fondovalle nella fitta vegetazione, molto fastidiosa se - come in quest'occasione - è bagnata. Guadato il greto del Rio Loi a valle di una cascata, si entra nel bosco, dove degli ometti aiutano ad individuare una traccia che risale il versante. Giunti alla base di una prima fascia rocciosa intorno ai 750 m di quota, si traversa a sinistra (E) e la si supera con dei tratti gradinati (passaggio obbligato). Si risale quindi nel ripido bosco fino ad una successiva fascia rocciosa che si supera sempre sulla sinistra (circa 900 m di quota), arrivando ad affacciarsi sulla profonda forra del Rio Loi. Da questo punto in avanti il sentiero è più evidente ed è segnalato anche da qualche bollo rosso sugli alberi. Poggiando a sinistra (E), si passa in prossimità dei miseri ruderi di Cantoi, dove la traccia cambia direzione. Traversando a destra (W), si esce dalla faggeta per entrare in un bosco di larici. Superato un canalino con alcune piante cadute, si passa sotto una caratteristica roccia con le indicazioni delle direzioni, già raggiunta nella precedente occasione. Si traversa ancora per un breve tratto e si risale quindi il versante soprastante cercando il percorso migliore (non c'è un vero e proprio sentiero in questo tratto) nel ripido bosco fino al pianoro dell'Alpe Loccia.
Come già constatato nella precedente visita, questi ruderi azzerati sono ben poca cosa, se non l'ennesima testimonianza dell'umana capacità di sfruttare tutto ciò che la natura offre, in questo caso un fazzoletto d'erba sospeso su ripidi versanti boscosi, mille metri sopra il fondovalle.
Tempo: circa 4 ore, ma ci si può impiegare molto meno se non si sbaglia nulla (cosa che a noi non è capitata...)
Alta Via Val Divedro da Loccia a Camona
Si raggiunge la palina dell'Alta Via, che è posta sul margine sinistro (SE) della radura. Un cartello indica la direzione per Loi, mentre quello per Camona non è più al suo posto... Si risale il pendio alle spalle dell'alpe per circa 100 m di dislivello su una traccia evidente segnalata anche da segni di vernice b/r. Si traversa quindi a destra (W) entrando in un profondo canale, che si deve attraversare. Ormai in vista dell'Alpe Camona, si risale la destra idrografica di un canalino fino ad un prato pianeggiante, a circa 1830 m di quota. Da qui si traversa tutta la successione di terrazze prative in direzione W, passando sopra il salto da cui scende la cascata del Rio Camona, per poi abbassarsi nel folto della vegetazione fino a raggiungere il pascolo dell'alpe, invaso da lavazz e ortiche. All'Alpe Camona si trova l'accogliente Rifugio Cerutti, fornito di acqua, legna, gas e materassi (nascosti nei congelatori). Apriamo il libro del bivacco e notiamo che solo cinque gruppi di visitatori hanno lasciato una traccia scritta nel 2016.
Tempo: circa 1:20
Sentiero delle terrazze da Camona a Loi
Ritornati al prato all'estremità orientale del terrazzo dell'Alpe Camona, alla base della dorsale N del Dosso, raggiungiamo il margine superiore della radura ed entriamo nel bosco dove, salendo, troviamo una traccia, evidente e segnalata dalle roncolate, che traversa poco sopra i 1900 m di quota in direzione E. Si giunge su un prato sospeso da dove è visibile l'Alpe Loi. Si perde qualche metro di quota costeggiando il margine del bosco sulla destra (E) e si rientra nel folto della vegetazione non appena si ritrovano dei tagli. Si continua a traversare fino ad un passaggio infido che si supera con l'aiuto di un filo di ferro e di un ontanello. L'esposizione è mitigata dal fatto di essere nel folto della vegetazione ma è impossibile non accorgersi che sotto di noi, anche se solo per un istante, c'è il vuoto. In questo punto gli animali passano poco più in alto e forse gli escursionisti farebbero meglio a prendere esempio... Si continua a traversare in ambiente più facile in leggera discesa (ma i precipizi sono sempre lì, poco più in basso) fino ad un prato dove si trova il tubo della fontana dell'Alpe Loi. Un sentiero evidente traversa verso E fino ad arrivare alla palina che segnala il sentiero dell'Alta Via per l'alpe Loccia, percorso nella precedente occasione. Da qui si segue il percorso segnalato e in breve si raggiunge l'Alpe Loi. Seguendo il sentiero si raggiunge l'Alpe Tenda, quindi Osone e si ritorna a Iselle, dove si conclude questo interessante percorso ad anello.
Tempo per il ritorno: circa 2 ore da Camona a Loi; 4 ore totali da Camona a Iselle
Questa volta sono con Ferruccio e il programma prevede di raggiungere l'Alpe Loccia, percorrendo il sentiero non-ufficiale che passa dai ruderi di Cantoi (Fienili per la vecchia IGM, Cantoni per la Mappa Rabbini), sentiero che la volta scorsa non mi ero fidato a percorrere in discesa... Dall'Alpe Loccia raggiungeremo l'Alpe Camona, dove si trova il bivacco Cerutti, seguendo l'ultimo tratto dell'Alta Via della Val Divedro, segnalata e ripulita qualche anno fa e che ora rischia di essere inghiottita dalla vegetazione. Al ritorno percorreremo il cosiddetto "sentiero delle terrazze", un collegamento diretto tra l'Alpe Camona e l'Alpe Loi che passa ad una quota più elevata rispetto al tracciato dell'Alta Via. Secondo qualcuno questo è il "sentiero dei contrabbandieri", per altri è solo uno dei tanti percorsi che possono fregiarsi di questo nome...
Segnalo che, per quanto riguarda gli ultimi due sentieri citati, i tracciati ricalcano quelli che troviamo sulla vecchia carta IGM (ed. 1914) mentre si discostano in modo significativo da quelli della CNS più recente.
Sentiero Iselle - Camoi - Loccia
Il sentiero, già descritto su questo sito in tedesco da

A Iselle si supera il torrente Diveria sul ponte sospeso e si imbocca la mulattiera per Osone. Subito dopo le ultime case, si abbandona la mulattiera e si segue una traccia che scende sulla destra verso il greto del torrente Diveria. Si risale il fondovalle nella fitta vegetazione, molto fastidiosa se - come in quest'occasione - è bagnata. Guadato il greto del Rio Loi a valle di una cascata, si entra nel bosco, dove degli ometti aiutano ad individuare una traccia che risale il versante. Giunti alla base di una prima fascia rocciosa intorno ai 750 m di quota, si traversa a sinistra (E) e la si supera con dei tratti gradinati (passaggio obbligato). Si risale quindi nel ripido bosco fino ad una successiva fascia rocciosa che si supera sempre sulla sinistra (circa 900 m di quota), arrivando ad affacciarsi sulla profonda forra del Rio Loi. Da questo punto in avanti il sentiero è più evidente ed è segnalato anche da qualche bollo rosso sugli alberi. Poggiando a sinistra (E), si passa in prossimità dei miseri ruderi di Cantoi, dove la traccia cambia direzione. Traversando a destra (W), si esce dalla faggeta per entrare in un bosco di larici. Superato un canalino con alcune piante cadute, si passa sotto una caratteristica roccia con le indicazioni delle direzioni, già raggiunta nella precedente occasione. Si traversa ancora per un breve tratto e si risale quindi il versante soprastante cercando il percorso migliore (non c'è un vero e proprio sentiero in questo tratto) nel ripido bosco fino al pianoro dell'Alpe Loccia.
Come già constatato nella precedente visita, questi ruderi azzerati sono ben poca cosa, se non l'ennesima testimonianza dell'umana capacità di sfruttare tutto ciò che la natura offre, in questo caso un fazzoletto d'erba sospeso su ripidi versanti boscosi, mille metri sopra il fondovalle.
Tempo: circa 4 ore, ma ci si può impiegare molto meno se non si sbaglia nulla (cosa che a noi non è capitata...)
Alta Via Val Divedro da Loccia a Camona
Si raggiunge la palina dell'Alta Via, che è posta sul margine sinistro (SE) della radura. Un cartello indica la direzione per Loi, mentre quello per Camona non è più al suo posto... Si risale il pendio alle spalle dell'alpe per circa 100 m di dislivello su una traccia evidente segnalata anche da segni di vernice b/r. Si traversa quindi a destra (W) entrando in un profondo canale, che si deve attraversare. Ormai in vista dell'Alpe Camona, si risale la destra idrografica di un canalino fino ad un prato pianeggiante, a circa 1830 m di quota. Da qui si traversa tutta la successione di terrazze prative in direzione W, passando sopra il salto da cui scende la cascata del Rio Camona, per poi abbassarsi nel folto della vegetazione fino a raggiungere il pascolo dell'alpe, invaso da lavazz e ortiche. All'Alpe Camona si trova l'accogliente Rifugio Cerutti, fornito di acqua, legna, gas e materassi (nascosti nei congelatori). Apriamo il libro del bivacco e notiamo che solo cinque gruppi di visitatori hanno lasciato una traccia scritta nel 2016.
Tempo: circa 1:20
Sentiero delle terrazze da Camona a Loi
Ritornati al prato all'estremità orientale del terrazzo dell'Alpe Camona, alla base della dorsale N del Dosso, raggiungiamo il margine superiore della radura ed entriamo nel bosco dove, salendo, troviamo una traccia, evidente e segnalata dalle roncolate, che traversa poco sopra i 1900 m di quota in direzione E. Si giunge su un prato sospeso da dove è visibile l'Alpe Loi. Si perde qualche metro di quota costeggiando il margine del bosco sulla destra (E) e si rientra nel folto della vegetazione non appena si ritrovano dei tagli. Si continua a traversare fino ad un passaggio infido che si supera con l'aiuto di un filo di ferro e di un ontanello. L'esposizione è mitigata dal fatto di essere nel folto della vegetazione ma è impossibile non accorgersi che sotto di noi, anche se solo per un istante, c'è il vuoto. In questo punto gli animali passano poco più in alto e forse gli escursionisti farebbero meglio a prendere esempio... Si continua a traversare in ambiente più facile in leggera discesa (ma i precipizi sono sempre lì, poco più in basso) fino ad un prato dove si trova il tubo della fontana dell'Alpe Loi. Un sentiero evidente traversa verso E fino ad arrivare alla palina che segnala il sentiero dell'Alta Via per l'alpe Loccia, percorso nella precedente occasione. Da qui si segue il percorso segnalato e in breve si raggiunge l'Alpe Loi. Seguendo il sentiero si raggiunge l'Alpe Tenda, quindi Osone e si ritorna a Iselle, dove si conclude questo interessante percorso ad anello.
Tempo per il ritorno: circa 2 ore da Camona a Loi; 4 ore totali da Camona a Iselle
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