Piz Spadla, Piz Soèr, Piz Champatsch
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Siamo partiti da Sent alle 6 e mezza del mattino, faceva già talmente caldo che non pensavamo di farcela. Ci siamo fatti coraggio, dicendo che almeno si voleva arrivare sul Piz Spadla (2936m), per quanto riguarda poi seguire la cresta della montagna, avremmo probabilmente dovuto rinunciare. Man mano che l’altitudine aumentava, il caldo aumentava, con nostro grande disappunto. Il cielo non era limpido, ed tutte le condizioni lasciavano supporre un temporale nel pomeriggio, malgrado che MeteoSchweiz assicurasse una giornata secca. Noi avanzavamo sotto il sole, mentre una nuvola stava sempre davanti a noi, e ci fuggiva; un po’ d’ombra ci avrebbe fatto piacere. Per fortuna, alle 9 ci trovavamo già a 2700 m. di altitudine, altrimenti non ce l’avremmo mai fatta.
Alle 10:55 ci trovavamo sul Piz Spadla, finalmente avevamo raggiunto la nostra nuvola, e potevamo apprezzare un po’ di fresco. La vista è bellissima, il paesaggio selvaggio. Il libro della cima (Gipfelbuch), un piccolissimo block-notes, data del 1999, cosa che indica quanto questa cima sia poco frequentata. Sfogliandolo ci si rende conto che la più parte delle entrate sono in reto-romanzo e che la più parte degli autori sono gente della vallata, da Tschlin, Ramosch, Sent e Scuol. Insomma, gente che conosciamo, almeno di vista. Anche il contenuto attira la nostra attenzione, c’è chi lascia un’intera poesia a questa bella cima, per fortuna poco frequentata.
Poco dopo le 11 la spedizione riparte alla volta della Fuorcla Spadla, sulla quale arriviamo un po’ prima di mezzogiorno. Nel frattempo l’aria comincia a „pulirsi“, la visibilità migliora e fa un po’ più fresco. Così rinunciamo a scendere a valle e continuamo il nostro viaggio in direzione del Piz Soèr.
Sul Piz Soèr ci aspetta un altro Gipfelbuch, questa volta cominciato nel 2003 e con pochissime iscrizioni, forse anche perchè è un po’ rovinato dall’umidità. Davanti a noi si apre un paesaggio di pietre verdi e decidiamo di reacrci in quella direzione, che è la direzione della Fuorclà Champatsch. È l’una. Scendiamo nel ghiaione fino alla stazione dell’impianto di risalita invernale e da lì prendiamo la pista, che in estate si presenta come una strada fatta di terra verde, bellissima, malgrado io detesti gli impianti di risalita.
Poco dopo, camminando in questo paesaggio di luna colorata (verde, rosso, marrone, grigio) arriviamo ad una seconda stazione dell’impianto sciistico. Per un momento pensiamo di scendere sulla Fuorclà Champatsch per risalire poi la cresta dall’altra parte in direzione del Piz Minschun. Ma è un progetto un po’ irrealizzabile, la distanza è ancora grande ed in più è ormai evidente che la pioggia si avvicina.
Allora saliamo sul Piz Champatsch, quindi alle 15 cominciamo la discesa verso Ftan, seguendo prima la pista fino alla Chamonna Naluns, poi la strada forestale.
A circa 30 minuti da Ftan, comincia a piovere. Siamo a Ftan alle 17:45, l’autobus è alle 18:15. Siamo già nell’autobus quando comincia a piovere fortissimo. Nella sosta alla stazione di Scuol (dove con grande gioia abbiamo scoperto che il nostro bus continuava per Ramosch e che quindi non dovevamo scendere per cambiare) è venuto giù il diluvio. Un fulmine è anche caduto a poca distanza da noi.
Percorso: Da Sent seguire le indicazioni del turismo pedestre per Alp Spadla/Fil Spadla. Poco prima dall’Alp Spadla prendere il sentiero che sale al Fil Spadla, anche questo indicato. Dopo le protezioni anti-slavine, cioè quando si arriva sulla cresta (Fil Spadla), le indicazioni del turismo pedestre scompaiono. Seguire la cresta verso il kern della cima, quindi continuare verso la Fuorclà Spadla (alternativa percorso al contrario: da Sent andare ad Alp Spadla e a partire da quest’ultima, salire sulla Fuorclà Spadla). Dalla Fuorclà Spadla, il percorso non è indicato in nessun modo, vedere le foto con indicazione del percorso e la carta
[stan] Promenade par les crêtes de Sent à Ftan. Joli, assez sauvage par moments.
Sent – Fil Spadla. A Sent, si on se met dos à la vallée, on voit une montagne verte avec beaucoup de paravalanches. C’est là qu’on va.
A 6h30 il fait bien frais à Sent. A 7h le soleil commence à chauffer. A partir de 8h il fait déjà bien chaud, on ne pense plus qu’à l’arrivée en haut sur la crête.
Fil Spadla. 9h30. En haut une petite déception : il fait encore plus chaud. Pas de vent. Pour attraper un peu de fraîcheur on s’efforce de rester toujours en haut de la crête. Comme conséquence : quelques passages par les rochers inutiles (mais rigolo) et toujours pas de vent. Comme pour nous faire marcher plus vite le sommet devant est en permanence à l’ombre.
Piz Spadla. On arrive sur le premier sommet. Ici la crête tourne à gauche. On continue jusqu’au deuxième sommet, un peu plus haut. A 10h45 nous y sommes. Enfin l’ombre. Il y a un livre de sommet ! Commencé en 99 le livre n’est pas encore plein. La majorité des visiteurs sont des habitants locaux. On se demande : continuer sur la crête ou revenir. Le livre nous aide : il y a les gens qui ont monté du col Furcla Spadla, plus loin sur la crête. Donc on y va.
Furcla Spadla. 11h55 nous sommes sur le col. La descente du Piz Spadla jusqu’ici est par moments un peu raide et glissante. Du col on peut facilement rejoindre le val Laver ou descendre direction Sent. Mais nous n’allons pas descendre, nous allons monter par le pierrier sur le Piz Soèr
Piz Soèr 12h35 Ici aussi il y a un livre. Un peu plus récent et en mauvais état : très humide.
Du Piz Soèr on descend par l’autre côté vers la station de télésiège par un autre pierrier. En fait, probablement, on pourrait passer plus simplement en grimpant un petit morceau sur le petit sommet voisin du Piz Soèr – de l’autre côté il est assez lisse.
De la station passe une route – piste en hiver. Elle contourne le Piz Champatsch pour arriver à une autre station. Ambiance sauvage s’évapore. En partie c’est compensé par la beauté colorée du paysage à droite. On continue un peu direction furcla Champatsch, là ou passe le sentier marqué. Je suis tenté même de continuer de suivre la crête après le col et remonter en direction du Piz Tasna. Heureusement mes compagnons sont plus prudents. On décide de faire demi-tour et de monter sur le Piz Champatsch
Piz Chapatsch 14h30 La montée depuis les installations mécaniques me laisse une impression de se promener sur un chantier… Il y a un sentier, ça glisse. Pas de livre de sommet trouvé.
La fin du tour : par la piste/route jusqu’au Ftan. Arrivée à 17h45.
Alle 10:55 ci trovavamo sul Piz Spadla, finalmente avevamo raggiunto la nostra nuvola, e potevamo apprezzare un po’ di fresco. La vista è bellissima, il paesaggio selvaggio. Il libro della cima (Gipfelbuch), un piccolissimo block-notes, data del 1999, cosa che indica quanto questa cima sia poco frequentata. Sfogliandolo ci si rende conto che la più parte delle entrate sono in reto-romanzo e che la più parte degli autori sono gente della vallata, da Tschlin, Ramosch, Sent e Scuol. Insomma, gente che conosciamo, almeno di vista. Anche il contenuto attira la nostra attenzione, c’è chi lascia un’intera poesia a questa bella cima, per fortuna poco frequentata.
Poco dopo le 11 la spedizione riparte alla volta della Fuorcla Spadla, sulla quale arriviamo un po’ prima di mezzogiorno. Nel frattempo l’aria comincia a „pulirsi“, la visibilità migliora e fa un po’ più fresco. Così rinunciamo a scendere a valle e continuamo il nostro viaggio in direzione del Piz Soèr.
Sul Piz Soèr ci aspetta un altro Gipfelbuch, questa volta cominciato nel 2003 e con pochissime iscrizioni, forse anche perchè è un po’ rovinato dall’umidità. Davanti a noi si apre un paesaggio di pietre verdi e decidiamo di reacrci in quella direzione, che è la direzione della Fuorclà Champatsch. È l’una. Scendiamo nel ghiaione fino alla stazione dell’impianto di risalita invernale e da lì prendiamo la pista, che in estate si presenta come una strada fatta di terra verde, bellissima, malgrado io detesti gli impianti di risalita.
Poco dopo, camminando in questo paesaggio di luna colorata (verde, rosso, marrone, grigio) arriviamo ad una seconda stazione dell’impianto sciistico. Per un momento pensiamo di scendere sulla Fuorclà Champatsch per risalire poi la cresta dall’altra parte in direzione del Piz Minschun. Ma è un progetto un po’ irrealizzabile, la distanza è ancora grande ed in più è ormai evidente che la pioggia si avvicina.
Allora saliamo sul Piz Champatsch, quindi alle 15 cominciamo la discesa verso Ftan, seguendo prima la pista fino alla Chamonna Naluns, poi la strada forestale.
A circa 30 minuti da Ftan, comincia a piovere. Siamo a Ftan alle 17:45, l’autobus è alle 18:15. Siamo già nell’autobus quando comincia a piovere fortissimo. Nella sosta alla stazione di Scuol (dove con grande gioia abbiamo scoperto che il nostro bus continuava per Ramosch e che quindi non dovevamo scendere per cambiare) è venuto giù il diluvio. Un fulmine è anche caduto a poca distanza da noi.
Percorso: Da Sent seguire le indicazioni del turismo pedestre per Alp Spadla/Fil Spadla. Poco prima dall’Alp Spadla prendere il sentiero che sale al Fil Spadla, anche questo indicato. Dopo le protezioni anti-slavine, cioè quando si arriva sulla cresta (Fil Spadla), le indicazioni del turismo pedestre scompaiono. Seguire la cresta verso il kern della cima, quindi continuare verso la Fuorclà Spadla (alternativa percorso al contrario: da Sent andare ad Alp Spadla e a partire da quest’ultima, salire sulla Fuorclà Spadla). Dalla Fuorclà Spadla, il percorso non è indicato in nessun modo, vedere le foto con indicazione del percorso e la carta
[stan] Promenade par les crêtes de Sent à Ftan. Joli, assez sauvage par moments.
Sent – Fil Spadla. A Sent, si on se met dos à la vallée, on voit une montagne verte avec beaucoup de paravalanches. C’est là qu’on va.
A 6h30 il fait bien frais à Sent. A 7h le soleil commence à chauffer. A partir de 8h il fait déjà bien chaud, on ne pense plus qu’à l’arrivée en haut sur la crête.
Fil Spadla. 9h30. En haut une petite déception : il fait encore plus chaud. Pas de vent. Pour attraper un peu de fraîcheur on s’efforce de rester toujours en haut de la crête. Comme conséquence : quelques passages par les rochers inutiles (mais rigolo) et toujours pas de vent. Comme pour nous faire marcher plus vite le sommet devant est en permanence à l’ombre.
Piz Spadla. On arrive sur le premier sommet. Ici la crête tourne à gauche. On continue jusqu’au deuxième sommet, un peu plus haut. A 10h45 nous y sommes. Enfin l’ombre. Il y a un livre de sommet ! Commencé en 99 le livre n’est pas encore plein. La majorité des visiteurs sont des habitants locaux. On se demande : continuer sur la crête ou revenir. Le livre nous aide : il y a les gens qui ont monté du col Furcla Spadla, plus loin sur la crête. Donc on y va.
Furcla Spadla. 11h55 nous sommes sur le col. La descente du Piz Spadla jusqu’ici est par moments un peu raide et glissante. Du col on peut facilement rejoindre le val Laver ou descendre direction Sent. Mais nous n’allons pas descendre, nous allons monter par le pierrier sur le Piz Soèr
Piz Soèr 12h35 Ici aussi il y a un livre. Un peu plus récent et en mauvais état : très humide.
Du Piz Soèr on descend par l’autre côté vers la station de télésiège par un autre pierrier. En fait, probablement, on pourrait passer plus simplement en grimpant un petit morceau sur le petit sommet voisin du Piz Soèr – de l’autre côté il est assez lisse.
De la station passe une route – piste en hiver. Elle contourne le Piz Champatsch pour arriver à une autre station. Ambiance sauvage s’évapore. En partie c’est compensé par la beauté colorée du paysage à droite. On continue un peu direction furcla Champatsch, là ou passe le sentier marqué. Je suis tenté même de continuer de suivre la crête après le col et remonter en direction du Piz Tasna. Heureusement mes compagnons sont plus prudents. On décide de faire demi-tour et de monter sur le Piz Champatsch
Piz Chapatsch 14h30 La montée depuis les installations mécaniques me laisse une impression de se promener sur un chantier… Il y a un sentier, ça glisse. Pas de livre de sommet trouvé.
La fin du tour : par la piste/route jusqu’au Ftan. Arrivée à 17h45.
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