Ortanella - M. Palagia - Bocc. Calivazzo - quasi M. Croce - Ortanella


Publiziert von mattia_94 , 8. Juli 2016 um 21:56.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 7 Juli 2016
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30

Ore 15:30, nonostante la giornata calda si parte per sgranchirsi le gambe in attesa di mete più ambiziose!
Appena arrivati ad Ortanella, piccola località di villeggiatura a 5 km da Esino Lario, immersa nel verde e nella pace più assoluta, si prende la salita a sinistra che porta alla chiesetta di S. Pietro. Dopo circa 300 metri finisce l'asfalto e si può tranquillamente parcheggiare l'auto nella piazzola sterrata.
Qui in comincia il sentiero, sulla sinistra, per raggiungere l'Alpe di Esino: tranquilla passeggiata in mezzo alla faggeta, dapprima caratterizzata da saliscendi e falsopiani per poi affrontare la quasi totalità del dislivello da metà percorso in poi. Piccola sosta per un goccio d'acqua (assolutamente da portare! Siamo in Grigna, l'acqua va tutta sotto!).
Si prosegue poi all'Alpe di Lierna per la strada sterrata che arriva da Bigallo (frazione di Esino Lario) andando verso destra: seguirà un tornante che vi farà cambiare direzione per passare sopra l'alpe di Esino e successivamente raggiungere l'alpeggio di Lierna altrimenti, dalla stalla dell' A. di Esino si può direttamente prendere un sentiero a sinistra che si immerge nel bosco per poi ricongiungersi alla sterrata. Tempo 10 minuti e si è all'Alpe di Lierna, dove nei mesi estivi è molto probabile incontrare una coppia di pastori che producono e vendono formaggio e ricotta (attenzione ai cani slegati).
Superata l'alpe si prosegue diritto per un sentiero in leggera salita prima, ripida poi, che costeggia il prato per addentrarsi nel bosco (segnalato col numero 71 se non erro); pochi metri in salita nel bosco e si scorge un sentiero sulla sinistra segnalato da un'ometto: è una piccola deviazione per la bocchetta di Calivazzo, mentre se si prosegue diritto si sbuca direttamente alla Bocchetta di Lierna.
E' ormai qualche anno che hanno costruito una strada sterrata che poco prima dell'Alpe di Lierna, a destra, taglia fuori l'alpeggio per raggiungere direttamente la bocchetta di Lierna e successivamente quella di Calivazzo, ideale per chi vuole andare in bici ma per gli escursionisti consiglio vivamente di passare per l'Alpe di Lierna.
Dalla bocchetta di Lierna, dopo foto e pausa idratazione, invece che prendere la sterrata che conduce alla bocchetta di Calivazzo rimanendo in piano, ho seguito a sinistra un'invisibile traccia che continua sul filo di cresta, passando prima sul lato erboso (esposizione lago) poi sul lato bosco (esposizione a valle) per raggiungere dopo circa 15 minuti la cima del Monte Palagia (nonostante la traccia non segnalata è impossibile perdersi, basta continuare in cresta e soprattutto in salita! fino a raggiungere la cima). Dopo aver guardato e fotografato il panorama sul lago di Lecco guardate bene ai vostri piedi, troverete una piccolissima croce d'acciaio sopra una piccola roccia!
- Piccola deviazione: lo spuntone erboso poco più in basso della cima del M. Palagia mi attirava troppo per non andarci, scoprii così che anche qui è presente un'altra piccola croce d'acciaio con sopra inciso "Gesù salva Lierna", ma attenzione a dove mettete i piedi quando andate fuori sentiero, siamo in Grigna e non è raro cadere in qualche buco nascosto! -
Dal cima del Monte Palagia si prosegue quindi sempre dritto, stavolta con sentiero segnalato da bolli rossi sul tronco dei faggi, che in discesa porta rapidamente alla bocchetta di Calivazzo dove si riescono ad ammirare le magnifiche Grigne con i loro rifugi!
Qui lasciamo perdere le tracce che a destra scendono a Calivazzo e a Mandello per proseguire diritto: ci sono 3 tracce, quale di queste porterà al Monte Croce?
La prima in basso scende troppo, probabilmente porta anche lei a Calivazzo/Era.
Quella al centro rimane pianeggiante: raggiunge il sentiero che da Era porta in Grigna e con 200 metri di dislivello molto ripidi sbuca alla Bocchetta di Prada.
Quella a sinistra dovrebbe essere quella giusta, dico dovrebbe perché non ho comunque seguito il sentiero ma mi sono messo a seguire le cacche delle capre per raggiungere, arrampicando qualche facile roccetta la cima di Eghen; dopodiché, scendendo dalla cima e addentrandomi nel bosco incontro qualche bollo rosso su faggi: forse il sentiero?
Continuo qualche minuto nel bosco quasi pianeggiante, fino a raggiungere una forcella: a sinistra bosco bosco e bosco, a destra una piccola traccia che scende (mi pare comunque che porti alla bocch. di Calivazzo), davanti a me la cresta per raggiungere il Monte Pilastro ed il Monte Croce (traccia poco visibile, restate comunque sempre in cresta, troverete prima o poi delle catene con l'indicazione di un numero CAI).
Qui mi ricordo le parole di un cacciatore della zona: "dalla bocchetta di Calivazzo procedi per il Monte croce, ad un certo punto troverai un sentiero che, nel bosco, costeggia a snistra il versante e porta ad una fonte dove andavano col pascolo!" Guardo alla mia sinistra: in effetti una traccia di foglie pianeggianti tra i faggi c'è, sarà mica il "sentiero" che diceva il cacciatore? Proviamolo!
La traccia è pianeggiante, corro, è tardi, ad un certo punto bivio: c'è una freccia che dice di scendere a sinistra mentre un bollo bianco e rosso invitano a proseguire verso destra... non potevano scrivere dove portano i sentieri sui tronchi?! Vabbé, quello a sinistra scende troppo, non voglio ritrovarmi nel nulla e dover risalire tutto il sentiero per tornare in dietro. Prendo quello che continua leggermente verso destra, sembra rimanere pianeggiante... eccola! Ad un certo punto una vasca di cemento ed un filo d'acqua che scende dal tubo. Tutto ovviamente imboscato, nessun prato, come facevano ad abbeverare gli animali con quel rigagnolo d'acqua...?
Continuo diritto, il sentiero rimane bene o male in piano, porterà al Cainallo o giù di là pensai, magari passando per la Grotta di Canoà, anche là mi dissero che si rifugiavano con le pecore in caso di maltempo... Niente da fare, ad un certo punto il sentiero sfocia in un prato, erba alta, vai te a capire dove continua! La cima del monte Croce tuttavia non è lontanissima, saranno altri 250 metri di dislivello su pendii erbosi, ma da fare tutti fuori sentiero? Chissà, infondo neanche il sentiero che ho fatto sino ad ora era presente sulla cartina... alla fine infondo al prato, a monte, c'è un bollo rosso sbiadito ed una piccola traccia che riprende a salire tra i faggi: porterà sicuramente alla vetta del Croce ma è troppo tardi e il mal di testa non mi consente più di fare un solo metro di dislivello. Tornerò sui miei passi ed andrò per il sentiero che scendeva prima della Fontana, quello con la freccia che indicava verso il basso.
Il sentiero è ben visibile e continuamente segnalato da vernice nuova, porterà sicuramente da qualche parte: Natre, Cainallo, Esino...  chissà, nessuna indicazione, ma in ogni caso troverò il sentiero che taglia a mezza costa il Monte Croce per raggiungere il Cainallo dall'Alpe di Esino. Scendi, scendi, scendi... ad un certo punto un bivio non segnalato, forse 3 le tracce. Una sale, non ci penso nemmeno, l'altra rimane in piano a destra ed è segnalata con bollini rossi, un'altra scavata dall'acqua scende ed è segnalata da bollini ogni tanto rossi, ogni tanto rossi e bianchi. Mi giro a 360°, magari c'è un cartello... macché, su un tronco c'è disegnata una T blu con i numeri 8 - 7 - 5. Nessun riferimento sulla cartina che per altro neanche mi ero portato. 
Prenderò quello che scende, sono stanco, mal di testa, ed è tardi, nella peggiore delle ipotesi mi ritroverò ad Esino e dovrò risalire per tornare ad Ortanella, pazienza.
Continuo per una discesa che mi sembra interminabile, ma finalmente un posto conosciuto! Il sentiero si immette in una strada sterrata, è a la Costa da Bus, quella che da Bigallo sale fino all'Alpe di Esino!
Arrivo dunque all'alpeggio e poi scendo a destra per Ortanella, neanche 40 minuti e sono di nuovo a casa!

Difficoltà tecniche non particolarmente presenti. 
Dislivello 650 metri circa (il punto più alto dovrebbe essere la cima di Eghen).
è richiesta buona capacità di orientamento visto che i sentieri non sono segnalati e soprattutto buone capacità psicologiche nel caso doveste perdervi! (sono comunque sentieri che fa pochissima gente, di sicuro non incontrerete nessuno per chiedere indicazioni)

Tourengänger: mattia_94


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