Trail del Viandante 49 km

Non avevo intenzione di farla. Troppo corribile. Poi però, parlando con i miei compagni di squadra, iscritti quasi tutti alla 25 km, ho cambiato idea. In fondo il Licony Trail è due settimane dopo, quindi ho tempo di recuperare, e poi allenare la velocità sulla distanza mi potrà servire, in una gara come il Nendaz Trail. Così, all’ultimo, mi iscrivo.

A due giorni dalla gara, mi viene il mal di schiena, forse una contrattura muscolare. Non so a cosa è dovuta, non mi sembra di aver fatto nulla di strano.. prendo degli antiinfiammatori nella speranza che mi passi per il Viandante..

Le previsioni sono pessime. Terrorismo psicologico sui vari forum di corsa. Ma io non mi preoccupo. E, guardando fuori dalla finestra a casa, appena sveglio, le cose si mostrano già diverse : non una goccia di pioggia, quando tutti i siti meteo davano temporali fin dalle prime ore dell’alba. Bene ! Mi metto in macchina per Abbadia Lariana, dove incontro i miei compagni di Ortica e B.T.T. Ancora non piove, anche se so che prima o poi verrà giù, ma per il momento rimango in mezze maniche. Oggi voglio essere superleggero, quindi niente zaino. Antipioggia, telo termico, una borraccetta da 200 ml e le altre poche cose richieste come materiale obbligatorio ci stanno nella fascia della Salomon presa un paio di mesi fa e nel marsupio che porto di solito. Oggi sperimento anche i bastoncini da nordic walking, con relativi guanti : non so come sarà indossarli per così tante ore, ma ci provo. Lo sgancio dal bastoncino, che era quello che mi preoccupava di più, l’ho già testato e mi ha soddisfatto – si riesce a fare la manovra rapidamente ed anche con la stessa mano, bene !

La partenza è in piano, su strada, lungo il lago, ed è quello che mi preoccupa di più. Non devo andare “fuori giri” subito all’inizio, e la cosa è facile visto che nei primi 10 km c’è pochissimo dislivello, ed il primo km è completamente piatto. Mi sento bene. Nelle discese, il mio tallone d’Achille, vado forte. All’inizio della salita più lunga della gara la pioggia arriva, ed era ovvio, ma non battente ed attutita dal bosco.. niente fulmini.. Così proseguo, sempre in mezze maniche, pronto nel caso a tirare fuori l'antipioggia. In discesa prendo un colpo alla pianta del piede, ma stringo i denti e vado avanti. Attorno al 25° chilometro sento una voce famigliare dietro di me : è Cristina, la mia compagna di squadra, che mi ha raggiunto. Cavoli, che grande ! Sapevo che sarebbe stata forte.. nell’ultimo anno ha fatto passi da gigante, sia su strada che nei trail.. ma io sto andando bene, non ho la scusante del mal di schiena.. vuol dire che lei sta andando veramente forte ! Ora ho uno stimolo in più.. lei è un’amica, c’è stima reciproca, so che per lei la corsa è uno sport individuale, quindi, ce la giochiamo ! e non sono sicuro di finirle davanti.. anzi, so che prima o poi cederò e lei mi passerà.. per questo mi metto a tirare.. La controllo, con la coda dell’occhio.. in discesa la stacco, ma nei falsipiani si rifà sotto ed in salita ce l’ho attaccata alle spalle.. Il percorso mi piace.. sempre vario, un alternare continuo di salite, discese e tratti in piano.. peccato solo per il panorama, un po’ per le nubi basse e un po’ perché il percorso è quasi tutto nel bosco e per goderlo appieno bisognerebbe fermarsi nei vari punti dove ci sono delle panchine, ma siamo in gara, non c’è tempo per farlo.. bisogna già guardare dove si mettono i piedi ! Qualche scorcio, molto particolare, su Bellagio, dall’altra parte del lago, comunque, il tempo ce l’ha permesso di dare.. e poi, tanti passaggi per borghi, ogni tanto incontrando qualche “sciura” seduta a vederci passare ed applaudire. Per il resto, veramente tanti organizzatori lungo il percorso, nei bivi, nei punti difficili, un po’ dappertutto.. spesso a dirci di fare attenzione che si scivola.. ma le mie scarpe oggi sono superlative.. avevo paura della scivolosità dei selciati, ma niente.. il fango la fa da padrona nell’ultimo terzo di gara.. ci sono pozzanghere in cui non puoi non entrare col piede, ma chissenefrega.. in alcuni punti è impossibile mantenere il controllo e bisogna solo lasciarsi andare e incrociare le dita.. ma oggi gira tutto al meglio ! così, decido di giocarmela su una delle ultime discese.. lascio andare tutto.. ho fatto il buco.. ora devo solo amministrare il vantaggio.. Ci sono ancora un po’ di salite, però, e fanno male ! Gli organizzatori continuano a dire “da qui in poi è tutta discesa !”, ma, regolarmente, ecco altre salitelle, seppur minime.. il traguardo sembra non arrivare mai.. ma questo Viandante non poteva fermarsi a Colico ?! in fondo il lago finisce lì.. Ma a questo punto ormai è fatta. Ultima discesa, striscione e traguardo. 7h45’29”. Alcuni dei miei compagni della corta, rimasti ad aspettarci, mi vengono ad abbracciare. Dico loro che Cristina sta arrivando, ed infatti dopo un paio di minuti anche lei taglia il traguardo felicissima. Le faccio i complimenti e l’abbraccio, ho dovuto faticare per staccarla, deve essere soddisfatta per il suo tempo ! Chiacchierando, a fine gara, mi ha detto che vedermi sempre lì davanti le ha fatto capire che stava andando bene.. poi ha pensato di essere crollata, per inesperienza sulle lunghe distanze e sul terreno fangoso, ma io le ho detto che non era così.. due minuti e mezzo non sono niente in una gara così lunga !

Per la cronaca, il primo ha chiuso in 4 ore e tre quarti.. noi ci giocavamo le posizioni nelle retrovie.. ma ognuno guarda a se stesso.. oggi sono soddisfatto e le sensazioni per la prossima gara, la 60 km del Licony Trail, sono molto buone !