Sentiero del Viandante da Abbadia Lariana a Colico
Pensata sempre come due giorni ma sempre rimandata, la vogliamo tentare in giornata. I dubbi sono tanti, soprattutto legati ai chilometri. I tempi stimati sommando le quattro tappe sono di circa 18 ore, se fosse veramente così sarebbe impossibile per noi. Confidiamo nella stima in eccesso e in un più probabile calcolo fatto da noi in funzione del dislivello e dei chilometri. Altro dubbio è Trenord…speriamo oggi ce la mandi buona!
Sveglia improponibile se penso che dobbiamo andare solo a Colico, ma il primo treno è alle 5.16 e quello vogliamo prendere.
Treno puntualissimo, per fortuna, perché per il cambio a Lecco, per tornare ad Abbadia, abbiamo solo 6 minuti di scarto.
Secondo caffè di giornata e si parte. Cerchiamo di tenere un passo un poco allegro. Passiamo le frazioni di Abbadia e giungiamo a Mandello, dove entriamo nel bosco e saliamo prima a Rongio e poi Sonvico, dove facciamo la prima sosta grazie all’incontro con un amico di Marco. Proseguiamo per Lierna, dove scegliamo di continuare sulla variante alta. Prima di prendere a salire facciamo la seconda sosta e diamo un’occhiata all’orologio. Ottimo siamo in anticipo sui tempi stimati dal sito del viandante.
Lungo una bella mulattiera saliamo all’Alpe di Mezzeno e poi alla balconata panoramica dove si trova la chiesetta di San Pietro.
Aggiriamo il Monte Fopp attraversando Ortanella, e, al termine della sterrata cominciamo la discesa in direzione di Vezio. Siamo a Vezio poco dopo le 12.00 e qui facciamo sosta pranzo. Poco più di una trentina di minuti di pausa e ripartiamo. Seguiamo sempre fedelmente il Sentiero del Viandante. Il temuto caldo, sentito in parte nella discesa da Ortanella, non si farà sentire grazie a un freddo venticello che si è alzato. Tra sterrate e sentieri scendiamo verso Bellano, attraversiamo l’orrido, raggiungiamo il Santuario di Lezzeno, proseguiamo per Oro e quindi scendiamo a Dervio.
Ci aspetta ora la tappa più lunga, la quarta e ultima. Rinunciamo alla visita di Corenno Plinio, la strada da fare è ancora lunga. Ci portiamo sulla risalita e facciamo una bella sosta al riparo dal vento.
Ripartiamo, la salita si fa un po’ più ripida su bella mulattiera. Grazie al panorama e al bel percorso la salita alla chiesetta di San Rocco non risulta così pesante come pensavamo. Breve sosta alla chiesetta e la salita continua fino a una sorta di colletto dove finalmente ci appare Colico….ma di cammino ne abbiamo ancora parecchio da fare…
Giungiamo quindi a Perdonasco e poi Sparese, dove teoricamente dovremmo cominciare a scendere.
Da qui in poi il Sentiero del Viandante alterna sterrate a sentieri e asfalto e il percorso si fa un po’ monotono. Con molti sali scendi che, anche se breve e magari impercettibili, diventano una sofferenza. La stanchezza ormai si fa sentire.
A un certo punto potremmo interrompere il Sentiero del Viandante e tagliare per le varie strade che entrano a Colico, risparmiando un po’ di km e probabilmente almeno un’oretta di cammino. Ma il sentiero termina ufficialmente al Santuario della Madonna di Valpozzo e li vogliamo arrivare!
Quando finalmente ci appare la chiesa sono quasi le 19.30 e qui, sotto il campanile, facciamo l’ultima sosta. Abbiamo ancora quasi 4 km da fare per tornare in stazione ma ormai è fatta!
Scongiurato il buio e sembra anche i temporali previsti in serata…possiamo finalmente prendercela con più calma.
Ultimo spuntino e ripartiamo. Fortunatamente la strada non è granchè trafficata, non essendoci nemmeno il marciapiede. Arriviamo in stazione insieme all’ultimo treno che ci avrebbe permesso di tornare ad Abbadia.
Ma il viaggio l’abbiamo fatto questa mattina, non pensavamo di fare in tempo a prenderlo!
Nessuna cima ma un bel viaggio, come lo sono tutti i trekking.
L’ideale sarebbe farlo in due giorni come l’avevamo pensata, in modo da darsi più tempo per visitare quanto si trova lungo il percorso anche se, a parte il Castello di Vezio, visitabile a pagamento, tutto il resto, chiese e castelli li abbiamo trovati chiusi. Probabilmente meritevole di visita è Corenno Plinio e forse merita la deviazione per la Torre di Fontanedo, ma i 50 minuti di salita indicati, ci hanno tolto ogni fantasia!
Infine la giornata è stata perfetta, assolutamente non calda, con le cime attorno al lago avvolte nelle nuvole e noi piacevolmente al sole!
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